Se la prima Rivoluzione Industriale ha cambiato il mondo del lavoro e ha visto la nascita delle metropoli come centri di produzione, le altre hanno aumentato la produttività in maniera prodigiosa, portandoci alla quarta in cui il cambiamento non è più esterno a noi ma anche interno, fisico, biologico.
Per dovere di chiarezza le rivoluzioni industriali sono convenzionalmente 4:
1. Prima Rivoluzione Industriale (circa 1760-1840)
Meccanizzazione, macchine a vapore e la nascita di fabbriche.
2. Seconda Rivoluzione Industriale (circa 1870-1914)
Produzione di massa alimentata dall’elettricità e dai combustibili fossili.
3. Terza Rivoluzione Industriale (dai tardi anni ’60 del XX secolo)
La “Rivoluzione Digitale” con l’introduzione dell’elettronica, dei computer e delle tecnologie dell’informazione.
4. Quarta Rivoluzione Industriale (Ci siamo dentro 🙂)
La quarta rivoluzione industriale, o Industria 4.0, rappresenta la nuova era dell’innovazione tecnologica che fonde le tecnologie digitali, fisiche e biologiche.
Come dicevo all’inizio, il cambiamento non è più “solo” esterno a noi ma anche interno, fisico, biologico.
Ad ogni Rivoluzione Industriale compete un grado di responsabilità da parte di tutti e oggi, in particolare, abbiamo una responsabilità anche maggiore perché questa rivoluzione è molto più profonda e permeante di quelle precedenti.
Quella che stiamo vivendo non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma è un cambiamento d’epoca. Siamo in uno di quei momenti nei quali i cambiamenti non sono più lineari, bensì epocali; costituiscono delle scelte che trasformano velocemente il modo di vivere, di relazionarsi, di comunicare ed elaborare il pensiero, di rapportarsi tra le generazioni umane e di comprendere.
Non lo dico io ma un certo Francesco che sta a Roma e parla da una finestra che dà su un colonnato ;)
Grazie a CIA CONAD e a Luca Panzavolta per avermi dato la possibilità di parlare su di un palco magnifico (ed ENORME) di questi temi straordinari
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