Oggi in Emilia-Romagna è il primo giorno di scuola. Piove. COMBO!
Oltre al meteo inclemente, c’è da notare un paio di cose: le classi entrano a scuola con orari diversi, ovvero i “primini” entrano o prima o dopo rispetto agli altri.
Poi, la scuola inizia di venerdì, fatto pressoché inspiegabile e, tra l’altro, moltissime classi, fanno dalle 10 alle 12.
Ora, io capisco tutto, ma visto che ormai sono i genitori a portare a scuola i figli di quasi tutte le età, non è possibile pensare anche a loro quando si fa una logistica scolastica, che sia regionale o nazionale?
Questa mattina ho incontrato un mio carissimo amico disperato perché con due figli ha orari diversi, ravvicinati tra loro e che spezzano la giornata.
Come fa un povero cristo che lavora a prendersi su alle 10, portare il figlio e riprenderlo alle 12, senza considerare il fatto che di figli ne potrebbe avere due e gli orari potrebbero essere diversi tra loro?
Non tutti hanno suoceri e nonni disponibili, patentati o abbastanza in forma e con la voglia di gestire la cosa e penso che una bella fetta di responsabilità della situazione sia dell’istituzione stessa.
Lo so, la scuola non è un parcheggio, questo senza dubbio, ma viene comunque pensata male e senza alcuna logica di efficienza, come molte altre cose in Italia.
Capisco bene che nessun politico o decisore voglia mettere mano in un vespaio simile, anchilosato su sé stesso da anni, ma è un’ingiustizia sociale il fatto che è la scuola stessa a mettere in difficoltà le famiglie considerando anche la totale chiusura estiva che, a sua volta, provoca non pochi problemi a famiglie che non hanno nonni o budget.
Poi ci lamentiamo che non si fanno figli…