Alle 11 del 4 marzo, a Ferrara, un tizio ha sparato ad un altro tizio in pieno centro, 6 o 7 colpi, ferendo la vittima.
Fin qui i fatti.
La cosa che ha dell’incredibile è che stanno girando informazioni di ogni tipo, notizie prese dal cuggino dell’amico dello zio. Screenshot presi chissà dove, gente sui social che straparla di cose mai avvenute, dell’assenza di prove, della presenza di testimoni inesistenti. Foto di “ricercati”, prese di posizione del tutto disarticolate e decontestualizzate sull’assenza addirittura del fatto, della vittima.
Le informazioni si sono così frammentate a causa del passaparola da diventare rumore, cosa può succedere in fatti più importanti e distanti come quello che sta accadendo in est Europa?
La fregatura dei social, della messaggistica e della comunicazione disintermediata è una soltanto: diventa un enorme, gigantesco, confuso e dissonante telefono senza fili.
Il che mi preoccupa, mi fa tenere gli occhi molto aperti e le orecchie semi chiuse.