Questo post mi è venuto in mente qualche mese fa, pranzando alla trattoria Tri Scalin di Ferrara, dove vado spesso e dove ho portato anche amici come Claudio Gagliardini e Davide Licordari con famiglie, Giotto e la Goldoni, Enrico Flaccovio e molti altri: un posto dove vado spesso, appunto.
Il mio amico Lampo, seduto di fianco a me (dietro al #SelfieAllaRudy nella foto ;) disse “certo che siamo proprio abitudinari, veniamo sempre qua” et io risposi “non siamo abitudinari, siamo tradizionalisti“. Lampo mi mandò a cacare, come è giusto che sia, ma il seme in me era piantato.
L’abitudine è la tendenza a ripetere determinati atti, a rinnovare determinate esperienze. Ripeterle al punto da non avvertirne più la presenza o gli effetti soggettivi piacevoli o spiacevoli. Tipo quando si dice “si fa l’abitudine a tutto” presente?
La tradizione può essere accomunata ad un’abitudine, o meglio a una consuetudine, ma senza essere necessariamente riferita a una trasmissione di generazione in generazione. Per esempio, la tradizione di mangiare insieme a Natale o cose simili.
Andare ai Tri Scalin è una tradizione, quando ho qualcuno in occasioni particolari, non è una abitudine anche perché i benefizi li sento, ogni volta, et ogni volta scelgo quel locale per i suoi benefizi oggettivi, senza assuefarmi. Non ci vado sempre, in ogni situazione, altrimenti sarebbe una abitudine. Scelgo io le tradizioni, scelgo io quali seguire e quali creare, scelgo io e decido. Le abitudini no.
Non vi rendete conto con quale piede scendete dal letto, quale scarpa vi mettete prima, in che modo vi lavate i denti o in quale ordine lavate i pezzi del vostro corpo quando fate la doccia. Non vi rendete conto di tutto queste cose ma le fate sempre nello stesso modo. Sono abitudini.
Il bello delle abitudini è che sono automatismi e il bellissimo che possono avere una gratificazione finale che le rende piacevoli, le rende automatiche, le rende buone abitudini e quindi gradevoli come le tradizioni.
Ai vostri lettori è questo che dovete dare: gratificazione.
Dovete abituarli a venire sul vostro sito, come scendere con lo stesso piede alla mattina dal letto, ma per farlo li dovete gratificare. Come?
Con contenuti di qualità, con qualcosa che sia divertente ot/et utile, con leggerezza et occupando il loro tempo il meno possibile. Il tempo è prezioso e il tempo dei vostri lettori NON è vostro.
Concordo con Skande quando dice che ci sono post bellissimi che vengono rovinati dalla SEO e che potrebbero essere espressi in meno caratteri, specie per il fatto che se dilatate le parole dilatate il tempo di chi le legge. Glielo rubate.
Siate utili, divertenti et occupate il minor tempo possibile ai lettori: così saranno gratificati, così saranno abituati.
Così vi ameranno e diverrete anche una tradizione.
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Promesso, non ammorbo :)