Siccome si fa un gran parlare di opportunità offerte dalla Rete, oggi voglio andare in controtendenza per cercare di individuare, e se possibile arginare, anche gli ENORMI rischi che la tecnologia porta con se.
E’ infatti assolutamente vero che è possibile vedere intere nazioni svegliarsi alla luce della comunicazione digitale, pensiamo per esempio a realtà come la Primavera Araba che sono nate e cresciute sull’onda lunga della comunicazione online, ma dall’altra parte pensate alle limitazioni a Twitter che sono state integrate in Turchia.
Come a dire, se la Rete rimane indipendente è un veicolo di libertà ma se per caso diviene una pedina del potere, cosa succede?
Riporto di seguito dal capitolo “Rischi” del libro “Rischi e opportunità del Web 3.0“:
Uno dei rischi più inquietanti di un mondo completamente interconnesso, è anche uno di quelli meno menzionati e, forse, meno sentiti. Si parla sempre di problemi di privacy, di proprietà dei dati, di controllo globale e di chiusura della Rete per impedire le comunicazione, ma quello di cui non si parla mai è:
ma se la Rete fosse controllata “dai cattivi”?
Un bellissimo articolo di Massimo Mantellini uscito a fine gennaio 2014 su Punto Informatico, parla di un caso citato niente meno che dal New York Times, un caso di cui nessuno ha riportato la notizia ma che ha davvero dell’inquietante.
Si legge sul noto quotidiano americano che durante gli scontri di Kiev in Ucraina nel gennaio 2014 (precedenti quindi alla pseudo invasione Russa) a tutti i manifestanti, a tutti quanti nello stesso momento, sia arrivato un SMS che recava la seguente frase
“Dear subscriber, you are registered as a participant in a mass disturbance.” ovvero “Gentile cliente, sei stato registrato fra i disturbatori”.
La dose di inquietudine cresce ulteriormente nel sapere che le compagnie telefoniche ucraine negano categoricamente di avere inviato il suddetto messaggio, o di avere autorizzato la sua spedizione.
Il ragionamento ci porta ad un approdo non troppo confortevole: se le manifestazioni della Primavera Araba sono nate grazie al Web, le manifestazioni di piazza ucraine hanno sublimito il volto negativo e dittatoriale di un Web globale e 3.0, ovvero hanno
subito la pressione di uno Stato che prende possesso della Rete per controllare la popolazione.
Certo, questo è un esempio estremo, ma vigilare sui meccanismo che permettano ad un Governo di avere possesso dei dati e delle Reti dentro le quali passano le informazioni che riguardano tutti noi, è una priorità alla quale dovremmo fare attenzione.
A fine febbraio 2014 Facebook ha acquistato WhatsApp per 19 miliardi di dollari così distribuiti: contanti (4 miliardi) azioni (12 miliardi) e 3 miliardi in azioni vincolate per dipendenti e fondatori del sistema di messaggistica. E’ evidente che il rischio “distopia Ucraina” non è solo fantascienza o libro di terrore, ma un fatto reale o realmente possibile.
Quando si parla di dati che possono o non possono essere dati dai provider Internet a terze parti, è bene pensare che non si parla di riccioli, fronzoli o dettagli, così come è bene non sbuffare e girare la testa dall’altra parte.
Da queste cose dipende la tranquillità e la serenità del futuro di tutti noi.
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“Rischi e opportunità del Web 3.0”
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