La risposta alle domande se “si guadagna con un blog e con un libro” è certamente si, ma la domanda è mal posta (era una vita che volevo dire che una domanda è mal posta). Quindi la domanda corretta dovrebbe essere “come è possibile guadagnare con un blog o con un libro?“.
Ma andiamo per ordine: ho scritto già un altro post in cui spiegavo come sia possibile monetizzare indirettamente un blog e per riassumere il senso del post ho detto esattamente questo:
E’ possibile guadagnare con un blog? No, ma E’ possibile guadagnare con un blog indirettamente? Si.
Ora, prima di incorrere nelle ire dei puristi della parola, definiamo la parola guadagno:
Ottenere come utilità e profitto di un lavoro, di una prestazione, di scambi, o in genere come compenso di fatiche o riconoscimento di meriti. (Treccani)
Utilità e profitto in riconoscimenti a meriti. In soldoni, cosa che ho già detto mille volte, se scrivo di social media, tutti i giorni, in maniera saggia ed equilibrata, arriverò a essere credibile nel mio settore e la credibilità mi avvicinerà delle persone che hanno bisogno di quella che io ho dimostrato essere la mia specializzazione, il mio talento.
E come dimostro cosa so fare e il mio talento? Con i fatti, scrivendone, tutti i giorni.
Quindi non è il blog a essere un veicolo diretto di guadagno ma il blog diventa il veicolo di quello che sappiamo fare, del nostro sapere e delle nostre esperienze. Il blog è la nostra trasposizione digitale e professionale, in un certo senso, il blog siamo noi.
Riprendo un pezzo di Skande dell’altro giorno per chiarire il concetto:
Phil Kotler ha detto che, “la maggior parte dei mercati è infestata da troppi pescatori che vanno alla ricerca di un numero troppo esiguo di pesci”. (…)
Cosa puoi fare per promuoverti?
Regalare le tue conoscenze per dimostrare che sei un professionista di valore.
Non concordo solo con la parola regalare, in quanto il regalo implica una tua privazione, mentre avrei preferito il termine condividi:
Condividi le tue conoscenze per dimostrare che sei un professionista di valore.
Questo è il punto: un blog NON fa guadagnare ma fa aumentare il fatturato e lo stesso discorso vale per il libro. Proprio l’altro giorno un provocatorio, sibillino e furbetto post di Pozzi su Facebook chiedeva se valga la pena scrivere un libro, ovvero se si guadagna con lo stesso.
Riporto la risposta di Enrico Flaccovio, per me magnifica:
Il libro non è da considerare fonte di guadagno a meno che non lo fai di mestiere e allora sforni libri a palate e vivi solo di e per quello. Un mio autore tecnico (architetto) fa l’autore di mestiere (la media di prezzo di copertina è molto alta rispetto agli standard) ma ci guadagna comunque inevitabilmente in reputazione/autorevolezza nel senso che viene spesso chiamato e pagato profumatamente per consulenze. Il libro è un sito di carta, un biglietto da visita 3D che contiene un utilissimo pezzo del tuo sapere. Sai quanto guadagni stampando biglietti da visita? È una domanda un po’ stupida da fare. È un investimento davvero piccolo rispetto al ritorno d’immagine che hai. Quanto costano le esche al pescatore? Quanto gli costa in termini di tempo preparare le attrezzature? Dipende da quello che pesca.
Sai quanto guadagni stampando biglietti da visita?
Scrivere un libro è un investimento di tempo straordinario, perchè non ci dobbiamo dimenticare che dobbiamo anche essere in grado di scriverlo, un libro, così come dobbiamo avere qualcosa da comunicare, un’idea, una struttura, un argomento.
Dobbiamo anche prendere in considerazione che nel momento delle pubblicazione saremo bersaglio di critiche perchè in molti non saranno d’accordo con noi oppure perchè ne sapranno, perché no, più di noi.
Per scrivere un libro ci vogliono le palle, in ogni senso, come per fare il blogger ed essere costanti nel farlo.
Aggiungo una mia risposta data sempre al Tagliaerbe:
Il libro è prima di tutto una messa in gioco di molti fattori, è la dimostrazione che si può erogare impegno, conoscenza e condivisione a prescindere dagli impegni precedenti al libro stesso. Un blog è la stessa cosa, sotto una luce diversa.
Io posso sapere TUTTO ma se non lo dimostro per gli altri non so niente. Ecco, il punto è questo, ovvero gli altri.
Con un libro dimostri molte cose: che qualcuno crede in te, che sai quello che dici, che sei in grado di strutturarlo e che, non da ultimo, TU credi in te.
Si guadagna? Si.
Ci si campa? No.
Ma conoscete qualcuno che campa con il proprio blog? Non credo… A parte forse 5 persone.
Faccio sempre questo esempio, per fare capire che cos’è la credibilità: se pubblichi una tua foto in cui bevi vodka dalla bottiglia con gli occhi rovesciati indietro sei un ubriacone, se pubblichi una foto in cui bevi vodka da una bottiglia con gli occhi rovesciati indietro ma hai scritto un libro allora sei uno che se la spassa.
Ci sono diversi modi per scrivere libri: il primo è pagare un editore che te lo stampi. Semplice, come sistema, ma di fatto COMPRI il tuo stesso libro. Significa che l’unico che crede in te sei tu ed hai anche dei bei soldoni da spendere.
Il secondo è l’autoedizione (o autopubblicazione) consiste nell’assunzione, da parte di un autore dell’attività di pubblicare un libro o un’opera simile, senza passare attraverso la intermediazione di un editore. (Wikipedia)
Li vuol dire che credi in te, non hai soldi da spendere e metti in giuoco il tuo tempo e il tuo valore.
Il terzo è che un editore creda in te: ci crede, pensa tu possa essere un guadagno quindi investe. Crede in te e nella tua idea… spende dei soldi, per te.
Il libro inoltre ti permette di arrivare a quel pubblico che raggiungeresti con fatica basandoti solo sull’online
e su di un blog, per esempio, e il blog di parlare in maniera diretta e contemporanea. Sono due veicoli potentissimi che si trainano a vicenda da un certo punto di vista.
In soldoni, il libro porterà qualche migliaio di euro, che per carità non è male, ma non sono quelli che cambiano la vita, ma quest’anno il fatturato di NetPropaganda è salito di quasi il 40% rispetto allo scorso anno. Perchè?
Perché chi legge il libro ti chiama a fare seminari su quello che hai scritto in quel dannato libro, perchè avendo un blog arrivano i clienti senza avere una struttura commerciale, perchè facendo video chi ha bisogno di video capisce che li sai fare e che hai la creatività per farli, perchè chi ha bisogno di gestire i social capisce che li sai gestire da come gestisci i tuoi, perchè se ti chiamano a fare seminari poi ti chiamano a fare lezioni in Università o alla scuola di giornalismo di Perugia o allo IED di Milano, perchè se dimostri con i fatti, con tutto quello che ho appena detto, che le cose le sai fare, i lavori arriveranno senza andarli a cercare.
Pensa in maniera trasversale: guadagni stampando biglietti da visita?
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