Sono di Ferrara, questa cosa la sento vicina. La vivo. La respiro, da anni.
Vedo spesso Patrizia, la mamma di Federico Aldrovandi, in giro per la città e spesso, anzi sempre, vorrei fermarmi e stringerle la mano e abbracciarla ma poi non lo faccio, e non lo faccio perchè ho paura di farle tornare in mente che le hanno ammazzato di botte un figlio, semmai in un momento in cui non ci stava pensando.
L’altro giorno l’ennesimo sfregio, l’ennesima offesa a una famiglia devastata e alla memoria di un ragazzo morto:
5 minuti di applausi per gli agenti di polizia condannati, una ovazione al congresso Sap per 3 dei poliziotti coinvolti nel caso.
Un congresso in cui i poliziotti si alzano in piedi e concedono una standig ovation per gli agenti che hanno ucciso, e per questo sono stati condannati in via definitiva, Federico Aldrovandi nel 2005. Un applauso dai tutori dell’ordine per chi l’ordine l’ha incasinato e violato e violentato.
Renzi chiama Patrizia dicendosi solidale con lei, Alfano parla di gesto gravissimo ma Tonelli, il segretario del sindacato di cui sopra, parla di “quattro vite sono state definitivamente rovinate dai danni subiti”. Si, aggiungo io, e una invece di vita non c’è più.
Il paradosso è questo: 4 tutori della Legge uccidono un ragazzo di botte, la Legge che loro stessi tutelano li condanna in via definitiva. I 4 tutori continuano a mantenere la divisa che rappresenta la Legge, quella stessa Legge che loro hanno violato e che li ha condannati e quella stessa Legge che viene nuovamente calpestata al congresso Sap con un applauso ai condannati. Come fossero eroi.
Questi non son degni della divisa. Non sono degni di rappresentare un ordine e una pace sociale che loro stessi hanno contribuito a destabilizzare. Non sono degni perchè sono condannati dalla legge che dovrebbero far rispettare.
Un sistema in cui i tutori della Legge applaudono chi la Legge la viola nella maniera più becera e violenta, è una società che ha delle incrinature molto molto profonde, e una società che tollera questo, è una società malata.
Non lo dovete tollerare e appoggiare e fare passare come normale: non si tratta di un episodio “cane non mangia cane” ma di inciviltà. Non appoggiate l’inciviltà.