Utilizzo questa infografica di Tooway (che troverete in fondo al post), servizio satellitare pensato per portare la connessione Internet ovunque, per discutere di un problema che mi preme particolarmente: il digital divide.
Abbiamo un bel parlare di Web 3.0, di Google Glass per la realtà aumentata e di tutte quelle tecnologie che, fondandosi, andranno a formare il Web di domani (o meglio l’Internet di domani) ma di fatto abbiamo bisogno di una base di partenza: abbiamo bisogno della Banda. Non la Banda che vide Belushi in chiesa, no no, la Banda larga. Tanta Banda Larga.
Cos’è il digitali divide?
Il digital divide, o divario digitale, è il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. (…) Oltre a indicare il divario nell’accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell’acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione.
Disparità nell’acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell’informazione. Ecco, ecco cos’è il digital divide: disparità.
Il digital divide vi ruba opportunità, vi tarpa le ali, vi castra.
Ora, abbiamo sempre detto da queste parti che c’è una sola cosa da fare per uscire dalla situazione in cui stiamo ed è essere consapevoli della situazione in cui stiamo: se non sappiamo che cosa sia il digital divide e se non percepiamo nemmeno la sua esistenza, è difficile battersi contro il digital divide.
E i Governi lo sanno, a volte ci giocano, a volte ci fanno campagna elettorale, a volte ci girano attorno.
Ma a cosa serve la quantità di Banda?
Scrivevo nel lontano 2007, in tempi non sospetti:
La vera rivoluzione alberga in internet o nella banda larga?
Ora, internet è certamente una invenzione straordinaria e di grande impatto “emotivo”, ma senza le grandi capacità messe a disposizione dalla tecnologia delle reti negli ultimi anni, sarebbe rimasta un’applicazione militare, di elite o quantomeno sterile a livello di beneficio per la società tutta.
È chiaro che la banda larga non avrebbe motivo di esistere se non ci fosse una rete globale da supportare, ma la vera rivoluzione, che abbiamo già iniziato a vivere ed esploderà nei prossimi anni, sarà semplicemente la quantità di dati che ci potremo scambiare in un tempo relativamente breve.
I servizi in rete sono un presente in espansione ed un futuro dinamico e certo, che rivoluzionerà di nuovo il mondo. In un futuro non troppo lontano, tutti i PC di questa terra, saranno interconnessi in maniera massiva e a loro volta saranno allacciati a potenti server che daranno agli utenti finali tutti i servizi possibili senza dover più installare o possedere nulla sul proprio computer.
Non esisteranno più i back up, in quanto gli hard disk non risiederanno più sulle nostre macchine, ma su server remoti che gestiranno, al sicuro da danni fisici o black out, i dati per noi.
I programmi stessi non dovranno più essere installati, visto che risiederanno sulla rete: già oggi Google fornisce dei servizi on line molto efficienti, che sostituiscono in maniera egregia buona parte della suite Office di Microsoft. Per editare un file con Word, non è necessario “possedere” Word sul proprio PC, ma basta uploddare il file in questione sui server di BigG e lavorare on line.
Anche i giochi non avranno più motivo di esistere sui nostri computer, ma saranno solo “raggiunti” dalle nostre macchine (che quindi avranno un hardware molto più leggero e “specializzato”). Second Life ne è un esempio: il piccolo client che si scarica ed installa non è il gioco vero e proprio, perchè questo alberga sui server di Linden Lab, ma un ponte che ci permettere di raggiungere il nostro avatar e tutte i nostri profili salvati su dei PC che sono in California.
Tutti limiti delle nostre tecnologie stanno nei limiti della nostra quantità di Banda
Quella che il Governo chiama Agenda Digitale, tutte le infrastrutture per la Fibra Ottica, l’ADSL super veloce e il satellite non sono vezzi, non sono cose che occorrono solo ad arricchire qualcuno e a fare scaricare un film più in fretta ad un altro, ma sono fattori di crescita economica, sociale, morale e personale.
Quando sentite parlare di queste cose non arricciate il naso, non pensate ai nerd dei film, quelli con gli occhiali tenuti insieme dallo scotch, ma sappiate che si parla di qualcosa che potrebbe cambiare le vostre vite e che le cambierà, di certo, alle future generazioni. In meglio o in peggio dipende dalla vostra consapevolezza.