Ad alcuni piace, ad altri no, a molti danno fastidio le novità, molti altri ci si esaltano. Il fatto è che Facebook cambia, spesso, a prescindere da quello che noi pensiamo di Facebook e a come reagiamo alle novità.
La domanda è: perchè?
Facebook conta ad oggi oltre un miliardo e duecento milioni di utenti, procura un consumo energetico come una media cittadina americana, se fosse un Paese sarebbe il terzo più popoloso al mondo dopo Cina ed India ed ha uno ed un solo obiettivo: fatturare.
Facebook è una società per azioni che punta tutto sui dati personali per guadagnare: il click sull’ADV, sul famoso Facebook ADS è l’introito di FB, ma sappiamo tutti benissimo che l’importazione di un modello di business online mutuato dall’offline non funziona, quindi si devono trovare strade alternative.
Google per esempio è stata l’unica azienda a cambiare paradigma, con AdWords: rispondere ad una domanda con una pubblicità, misurata e “corretta” andando incontro di fatto alle necessità di chi cerca.
Rispondere ad una necessità e farsi pagare. Così Google fattura quasi 70 miliardi di dollari l’anno.
Ma Facebook? Facebook si basa sul vecchio modello “trova un target e sparagli addosso” quando il target è definito da quello che il target stesso scrive sul social. Quando scrivete diventate un obiettivo, ma sappiamo benissimo che non ogni “pensiero” può tradursi in click o in acquisto, quindi il modello di Facebook è antiquato.
Ed oltre a questo è instabile ovvero solo chi è su Facebook può visualizzare le pubblicità, ma chi è sul social blu non ha voglia di vedere adv ma di cazzeggiare, mentre se siete su Google è per un solo motivo, ovvero per cercare qualcosa. Siete predisposti a cliccare AdWords perchè siete predisposti ad avere risposte.
Morale della favola: Facebook per stare in piedi deve cambiare a sua volta il paradigma del modello di business online, e per farlo deve puntare tutto non sul target, ma a rispondere alle domande del target.
Tutta questa “rivoluzione” e tutto questo cambiamento arrivano dalla barra della ricerca, quella che con il nuovo layout è in alto a sinistra.
In alto a sinistra… guarda caso il punto in cui per primo si ferma l’occhio in una pagina Web, l’angolo d’oro di una pagina HTML. Ma non solo, adesso quello che c’è scritto dentro è “cerca persone, luoghi e oggetti” al posto del “search” semplice di prima.
Sappiamo che Graph Search è la nuova modalità di ricerca di Facebook che anche se non disponibile per tutti in Italia al momento, serve proprio a fare ricerche basate sulla semantica e non sulle parole chiave, serve cioè a “parlare alla macchina” come se si parlasse ad una persona. Il Web 3.0 nella sua massima espressione: noi al centro e la macchina a interpretarci.
Quindi Google risponde a delle domande dirette, Facebook sposta la barra e mette al centro la ricerca, Linkedin proprio oggi muta e diventa una sorta di piattaforma di blogging, oltre ad un social verticale e professionalizzato.
Tutti, proprio tutti vertono sulla ricerca, sui contenuti e sull’interazione degli stessi con chi li ha prodotti o letti.
Il mondo dei social è maturo per mettere al centro le persone e per trarne business, dalle informazioni e dalle voglie e dalle curiosità, abbandonando un sistema pubblicitario che funzionava sull’offline (come la cartellonistica stradale, per dire) ma che online rischierebbe di generare una immensa ed incontenibile bolla.
Siamo sull’orlo del cambiamento: gli dei sono propizi ;)