Come tutti sapete Whatsapp è il leader mondiale dei software per messaggistica privata tipo SMS, con oltre mezzo miliardo di utenti, ed è stato comprato da Facebook pochi giorni fa per una cifra complessiva, tra contanti e azioni, di circa 19 miliardi di dollari.
Sapete anche che Facebook non è certamente la piattaforma più “amata” del mondo, per diversi motivi: perchè è molto popolare e quello che è popolare non piace ai radical chic (ricordate Windows?), perchè non è troppo rispettoso della privacy (ricordate Prism?) perchè ha i dati di tutti noi, perchè Mark Zuckerberg non sta simpatico a nessuno e via andare.
Scrivevo poco tempo fa in un articolo sui prodotti gratuiti online:
i nostri dati sono la cosa più importante del mondo. I nostri dati sono nostri, ci rappresentano, sono noi stessi. Non li dobbiamo dare con leggerezza e se lo facciamo li dobbiamo dare consapevolmente. I nostri dati sono la nostra anima. Dareste l’anima con leggerezza? (ho voluto essere un po’ metafisico che sta sempre bene).
Ma allora cosa possiamo fare? Possiamo cercare un’alternativa. Se abbiamo paura che le nostre conversazioni vengano intercettate, o se abbiamo il terrore che Facebook se le sciroppi per darle alla NSA o per venderle al miglior offerente, l’alternativa esiste, esiste e si chiama Telegram.
Che cos’è Telegram?
Telegram è un software che, esattamente come Whatsapp, permette di inviare messaggi privati e a gruppi, senza spendere come se fossero SMS ma utilizzando la connessione dati del vostro cellulare.
E’ identico a Whatsapp, e funziona nello stesso modo. Se è identico a Whatsapp perchè lo devo usare?
Ecco le cose che contraddistinguono Telegram rispetto a Whatsapp.
Messaggi “secret chat” con autodistruzione
Esiste una modalità che permette di aprire una chat privata con un’altra persona che accetta, in forma criptata e con una modalità di autodistruzione della chat stessa dopo un periodo di tempo decretato da noi.
In pratica nulla di quello che scriviamo finisce sui server, è criptato e si autodistrugge quando lo decidiamo noi.
E’ open source
Open source indica un software i cui autori ne permettono e favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti.
Il fenomeno ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori geograficamente distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto. (Wikipedia)
In pratica, al contrario di Whatsapp ad esempio, il codice sorgente del software è libero e disponibile per tutti, nella maniera più trasparente possibile.
E’ gratis
Niente pubblicità. Niente adv o niente sottoscrizione di abbonamenti. Gratis, completamente.
Registrazione dei messaggi in cloud
A differenza di Whatsapp ogni messaggio che inviamo e che riceviamo (tranne quelli in secret chat) sono salvati in cloud. Questo permette due cose molto interessanti, ovvero che le nostre conversazioni sono disponibili anche se cambiamo telefono, e che le stesse possono essere visibili su infiniti device contemporaneamente.
Telegram lo potete usare da telefono, da tablet o da dove vorrete anche contemporaneamente. Anche dal PC o dal Mac.
Funziona anche da computer
Installando il piccolo client avrete la possibilità di usare Telegram dal computer, mandando in pratica messaggi privati sui telefoni dei vostri contatti senza nemmeno toccare il vostro telefono.
Gruppi di 200 persone
I gruppi possono raggiungere lo strabiliante numero di 200 partecipanti! Vi consiglio di disabilitare le notifiche, in tal caso ;)
Possiamo inviare file di ogni tipo
In Whatsapp possiamo inviare messaggi vocali (in Telegram no), foto e video. Con Telegram possiamo inviare TUTTO. Per tutto intendo ogni file di dimensioni fino ad un giga. Potete inviare la ISO di un sistema operativo, per dire, o un PDF.
Telegram è meglio di Whatsapp?
Diciamo che, alla luce delle features, Telegram è certamente migliore di Whatsapp. E’ veloce quando il fratello più famoso, agile, leggero, più sicuro, gratuito, open source. Ovvio, nascono anche alcuni dubbi, tipo chi mi garantisce che essendo cloud based nessuno leggerà le mie conversazioni?
Nessuno, non ce lo garantisce nessuno se non gli sviluppatori stessi. No perchè, con Whatsapp chi ve lo garantisce? Il fatto che le sorgenti siano open è certamente un segno di trasparenza, non di chiusura.
La vera perplessità che io ho non è sulla sicurezza, sulla quale mi fido, ma sul “modello di sostenibilità”. Come fa a sostenersi un coso simile? Con quali soldi si paga il cloud su cui tutto si poggia?
Potrebbe essere un investimento a lungo termine, ma poi l’epilogo sarebbe come quello di Whatsapp, ovvero la vendita, oppure potrebbe essere un semplice progetto open, ma allora non ne capisco bene il senso.
Quello che so è che io l’ho installato e l’ho fatto sostanzialmente per un motivo. Scrivevo pochi giorni fa proprio in riferimento all’acquisto di Whatsapp da parte di Facebook:
Quello che dobbiamo capire, tutti quanti, è che il valore vero e supremo siamo noi, ognuno di noi nel suo piccolo è il valore di tutti quei miliardi sborsati da Zuckerberg.
Dobbiamo imparare a rivalutarci e a capire che NOI siamo un valore così come un valore sono gli oggetti che vediamo, che tocchiamo e che usiamo tutti i giorni.
Il domani dovrà essere, se vogliamo stare sereni e vivere agiatamente, un mondo artigianale, permeato dal Web 3.0 ed in cui ognuno dovrà essere consapevole di avere un valore straordinario.
Noi siamo un valore.
Il lavoro è un valore.
I nostri dati sono un valore.
Questo è il mantra.
Se quanto ho scritto è vero, e se lo scrivevo davvero, convinto (convintamente come direbbe Cetto Laqualunque) allora devo anche, quando posso, comportarmi di conseguenza. Se trovo due servizi simili, che fanno cose simili in cui uno dei due mi da garanzie migliori, sono moralmente obbligato a migrare.
Questa è la consapevolezza e questo è quello che succede sapendo le cose e reagendo alle stesse: se tutti domani migrassimo a Telegram, oltre a tirare giù i server dello stesso come è successo la scorsa settimana durante il down di Whatsapp, cosa accadrebbe? Accadrebbe che i 19 miliardi di Mark non sarebbero stati un bell’investimento e noi avremmo ripreso il potere e i nostri dati.
Quando mi chiedono “ma cosa possiamo fare contro queste enormi aziende che sanno tutto di noi?” io rispondo che dobbiamo essere consapevoli ed agire di conseguenza. Nessuna economia di pensiero: le masse si muovono e cambiano la storia.
Ipse dixit ;)
UPDATE
A questo indirizzo cerchiamo di capire chi ha fondato Telegram , perché è gratis e chi la spunterà tra Telegram e Whatsapp.
Windows non piace ai radical chic perché è una tortura.
Come fa soldi? Va avanti a donazioni, tale Pavel Durov ha donato una somma cospiqua:
https://telegram.org/faq#q-how-are-you-going-to-make-money-out-of-this
“Perche’ WA si usa su un solo dispositivo e non ha la versione per desktop? Perche’ associa il tuo account al tuo MSISDN
che e’ l’identificativo univoco del tuo telefono – associato alla SIM. Quando metti una nuova SIM nell’iphone, ti devi “reiscrivere” su whatsapp.. quindi, c’e’ un’associazione 1:1 tra SIM e “account whatsapp” Perche’ mentre i miei messaggi con X esistono solo sul mio e sul suo telefono con Whatsapp e quelli di telegram… dove ALTRO esistono? “Sul cloud”? Auguri!
Come fanno a estendere e vendere per rivoluzionario il fatto che i tuoi dati sono “sul cloud” quando dovrebbero essere associati SOLO alla SIM che sta ESCLUSIVAMENTE nel tuo telefono???
La presunta sicurezza, con la dissociazione account/msisdn secondo me e’ un GIGANTESCO buco di sicurezza – soprattutto se le app non ufficiali per piattaforme desktop le fa Ivan il Russo e Igor il Rumeno. Mentre tutti i programmi snapchat li fa snapchat, e ti devi fidare di uno solo, i vari programmi telegram li fanno in giro per il mondo – e ognuno di essi potenzialmente puo’ dirti “sisi, cancellato il messaggio, tranquillo” e poi farsene lo stesso una copia.
https://github.com/vysheng/tg
Colpo finale, un client a linea di comando il SOGNO di ogni spammer.. ”
Considerazioni in una discussione su Telegram con un amico.
@ darklovers:
è senza dubbio un bel punto di vista al quale ho pensato a mia volta.
@ darklovers:
il protocollo di comunicazione è open, le chat segrete rimangono perciò tali perchè lo prevede il protocollo che tutti possono controllare di continuo. La comunicazione è punto punto, viene criptata sul client che trasmette e decriptata su quello che riceve, come con https, è come se si aprisse una VPN.
Sapevatelo :-)
Ma se migro a Telegram e nessuno dei miei amici ce l’ha? Con chi chatto?
WhatsApp ha molti utenti perché lo hanno tutti alla fin fine.
Bella domanda, infatti adesso sono perplesso se continuare con WA o usare Telegram.
@ Antonello:
domanda vecchia come il mondo, che potrebbe essere ribaltata: se non passi a Telegram perchè pensi non ci sia nessuno e tutti fanno come te, nessuno passerà mai a telegram. Da qualche parte si deve iniziare… io li ho entrambi :)
@ Rudy Bandiera:
Installato Telegram, che mi sembra carino, sono però solo. :-)
Ora propalo agli amici Telegram e vediamo.
Grazie
@ sandro:
Si’, il protocollo e’ open, ma l’implementazione non necessariamente: se il programma ti dice che la chat e’ segreta, ma poi salva su un sito in bielorussia, io che ne so? Ti viene detto che le chat segrete si autodistruggono, ma hai la certezza che non ne rimanga una copia in giro chissà dove? Se whatsapp mi dice “la tua comunicazione e’ crittata”, io mi devo fidare di whatsapp – ma solo di whatsapp! Se telegram mi dice “la tua comunicazione e’ crittata”, io mi devo fidare degli autori berlinesi, ma anche di CHIUNQUE altro scriva un client telegram. Perche’ io potrei star usando il client ufficiale su iOS sviluppato da telegram stessa, mentre tu mi stai rispondendo con un client per playstation sviluppato da Boris Teinkulovich di Vladivostok che, rispettando tutti i protocolli open, copia le tue conversazioni in una stanza del Cremlino
Di qualcuno, comunque, ti devi fidare. la domanda e’: di quanti?
Quali sono gli scopi e gli interessi di tutti i potenziali sviluppatori di tali programmi?
La sicurezza e’ sempre un compromesso tra usabilita’ e segretezza. se hai solo l’una, non hai l’altra.
Come ho detto a Rudy Io non demonizzo Telegram, l’ho provato, pulito, semplice etc.. Diamogli tempo e vediamo come si svilupperà/evolverà questa nuova app.