Uno degli enormi problemi, spesso comunicativi, che esiste nel comparto tecnologico (specialmente italiano) è il fatto che non esiste dialogo tra la domanda e l’offerta.
Spesso, molto spesso, accade che l’azienda che ha una necessità non abbia idea che la soluzione a quella necessità esiste, è a portata di mano ed è economica. Allo stesso modo gli sviluppatori si trovano con ottimi sistemi in mano, ma che nessuno che sa esistono e che quindi, di fatto, non esistono.
Un collettore che metta in contatto queste due realtà, ovvero la necessità con un prodotto già pronto o potenzialmente pronto: ecco di cosa voglio parlare con Manfredi Galano, se ne ha voglia ;)
D) Ciao Manfredi Galano e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Ciao a voi! Sono uno dei fondatori e il responsabile dell’area marketing e comunicazione di Appstorming, azienda nata per mettere in contatto le persone che sviluppano applicazioni con le aziende che cercano un modo per interagire con il proprio pubblico attraverso la tecnologia.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei “perché”. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) Ormai gli smartphone sono nelle mani di tutti e tutti ne utilizzano le applicazioni. Molte di queste sono state ideate, progettate e realizzate da giovani, a volte giovanissimi, programmatori.
Questi ragazzi non sempre sono in grado di arrivare alle grandi aziende e le grandi aziende quasi mai sono in grado di arrivare a loro. Noi vogliamo mettere in contatto questi due mondi attraverso attività congiunte.
D) A chi vi rivolgete?
R) Agli autodidatti della programmazione, alle software house o a tutti coloro che pensano di avere un’app geniale. Così come alle aziende che vogliono interagire con il proprio pubblico attraverso l’oggetto che tutti hanno tra le mani e che, secondo una recente ricerca, è guardato/utilizzato una volta ogni 6 minuti: lo smartphone.
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) E’ più di un anno che siamo immersi in questo mondo, un mondo fatto di ragazzi molto svegli e brillanti, ragazzi che rappresentano una vera miniera di informazioni che descrivono come stia cambiando il mondo e quali siano gli usi reali della tecnologia. Noi vogliamo far capire ai media quanti spunti, notizie e contenuti possono arrivare dal basso, dalla strada; la nostra attività quotidiana rappresenta il nostro principale contenuto di comunicazione che veicoliamo attraverso attività di ufficio stampa.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Siamo un collettivo di professionisti di età diverse e con esperienze diverse: fra Cool Hunters (cacciatori di mode e tendenze) sparsi nel mondo, esperti di tecnologia e programmazione ed esperti di comunicazione e marketing riuniamo circa una trentina di persone. Il cuore di Appstorming è però composto da due persone, i due fondatori, me e Claudio Ricci.
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se si da quando? Ed in che modo?
R )Noi vogliamo da un lato investire nella ricerca della futura “killer application” (applicazione di successo) crediamo nella creatività dei ragazzi e vogliamo portarla sulle scrivanie di chi all’interno delle aziende si occupa di marketing e rapporti con i clienti. Dall’altro vogliamo parlare con le aziende stesse: “Diteci cosa cercate e noi realizzeremo progetti e attività per il coinvolgimento dei vostri clienti con le app più nuove e interessanti”.
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Secondo noi solo “convinzione&coraggio”. I centri di globalizzazione non esistono più e un’intuizione avuta in una provincia italiana può essere vincente e, soprattutto, vista in tutto il mondo. I costi di sviluppo, inoltre, possono essere in molti casi molto bassi. Noi vogliamo rimettere al centro del processo “l’idea”.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive?
R) Creatività, cultura, determinazione. Siamo un paese abbastanza povero per far emergere la creatività delle persone e abbastanza ricco per permetterci di “stare sul pezzo”. Dobbiamo solo crederci, sembra banale ma noi pensiamo sia realmente così.
D) Quali sono i vostri quid?
R) Abbiamo creato un rete di digital Cool Hunters, ragazzi giovanissimi che prima di chiunque altro captano verso dove sta andando la tecnologia, che sanno come viene utilizzata dai loro coetanei sparsi in tutto il mondo. Quotidianamente ci confrontiamo con loro sulle nostre idee e li interroghiamo per avere segnalazioni su cosa “sta andando nel mondo” e cosa “sta cambiando nella società”. Ragazzi dai 17 ai 22 anni ai quali chiedere: Cosa funziona in Brasile? E in Russia? Che app va forte a New York? Come usereste questa funzionalità nel vostro contesto?
D) Come avete trovato questi Cool Hunters?
R) Il mondo è pieno di ragazzi geniali, il nostro compito era di trovarli ed è successo quasi per caso. Circa un anno fa abbiamo stretto una collaborazione con Roma Flash Mob (un flash mob è una performance collettiva in cui delle persone si radunano in uno stesso luogo e ad un segnale convenuto fanno qualcosa di specifico), collettivo di giovani a cui abbiamo dato una mano per realizzare il flash mob GanGnam Style di Roma. Quell’evento ha portato 30mila ragazzi in piazza del Popolo e ci ha dato una visibilità mondiale che ha generato tanti contatti e tante conoscenze: tutti ragazzi svegli, organizzatori di flash mob che hanno dimostrato di saper individuare un tormentone e di saper coinvolgere decine di migliaia di persone in tutto il mondo attraverso i più moderni mezzi di comunicazione.
Chi meglio di loro inquadra il prototipo di Cacciatore di cose Cool? Il nostro lavoro è poi consistito nel mettere a sistema questa rete per poterne ottimizzare le potenzialità in termini di marketing e di comunicazione.
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) Vorrei dire a chi ha un’idea di crederci, di fare analisi, di ragionare sui pro e sui contro senza scoraggiarsi ma anche senza innamorarsi della propria idea. Non solo noi pensiamo che l’Italia non sia morta ma, anzi, crediamo che nel contesto che si sta creando il nostro Paese possa rappresentare un vero e proprio motore in termini di idee e soluzioni. Noi ci crediamo e per questo abbiamo integrato la rete di Cool Hunters internazionali con tanti ragazzi italiani sparsi per tutto lo stivale.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Manfredi Galano
www.appstorming.it
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