Leggendo il titolo, e ripetendolo, si potrebbe pensare “elogio alla normalità” ma non è quello che voglio scrivere. Quello che voglio scrivere è invece che la normalità NON esiste. E lo dimostro.
Questo post, che non vuole ovviamente essere un presuntuoso saggio di nessun genere, mi è venuto in mente parlando con l’amico Riccardo, nei giorni scorsi. Riccardo mi ha fatto notare che in questa foto sono ritratti due suoi amici, i quali sono stati poi ripubblicati in questo thread di Facebook da una certa Ines Brambilla, con il titolo
I nuovi normali, meglio che non commento va…
Che cosa vuol dire normale?
Normale: che segue la norma, conforme alla norma, quindi consueto, ordinario, regolare. (Treccani)
Anormalità, di contro, è una parola preceduta dalla A, che in questo caso i testoni chiamano “alfa privativo” cioè una letterina che davanti a parole inizianti per vocale indica rispetto al termine cui viene apposto una mancanza, come (a-cefalo, a-morale).
A questo punto a me viene in mente una domanda del tutto spontanea.
Ma chi è normale? Se la normalità è, concettualmente vicina alla “media” allora la normalità non esiste in natura, così come non esiste la media, se non nei numeri.
Einstein era normale? Bolt lo è? Pacciani lo era? Correre i 100 metri in 9 secondi è normale? Dipingere come Picasso lo è? E cantare come Pavarotti, è normale?
Dobbiamo iniziare a pensare non in termini di “normale=bene” o “normale=male” ma semplicemente che la cosa “normale” non esiste così come non esiste la persona “normale” o l’atteggiamento “normale”. La normalità non esiste, in natura, così come la media: esistono solo i concetti di media e di normalità.
Se è vero come è vero che la somma delle temperature di un periodo, danno la temperatura media di quel periodo, è anche vero che percepire sulla nostra pelle la temperatura perfettamente in media è del tutto improbabile. Ecco perchè quando dicono che abbiamo temperature più alte o più basse della media, dicono sempre una cazzata. E’ OVVIO che sia così. IN questo caso, essere in media NON sarebbe normale.
Se proviamo a vedere le cose sotto questo punto di vista, evitando delle storture morali o bigotte o ideologizzate, allora vedremo come essere alto un metro e 70 se si hanno tra i 35 e i 45 anni non è normale, essere alto un metro e 70 se si hanno più di 70anni, non è normale.
Se vediamo le cose da questa prospettiva capiamo che la normalità è una conseguenza di tutto il resto, è il prodotto e la divisione di tutto il resto.
Basta con questa storia della normalità. La normalità è fluida e cambia in base a quello che pensiamo noi, a quello che facciamo noi a quello che siamo noi. Se continuiamo a pensare che una cosa non è normale, forse lo rimarrà: l’unico modo per far si che qualcosa sia normale, è pensare che lo sia, visto che l’unica vera normalità, è non essere normali.