Questa sera a Cupertino (non Copertino in provincia di Lecce, ma Cupertino in California) verranno lanciati i due nuovi modelli Apple, il 5S e il 5C.
Il 5S sarà l’evoluzione dell’odierno iPhone 5, diciamo l’ammiraglia Apple in ambito telefonia: ci si aspetta di capire di cosa si tratta, di quale hardware sarà fornito e di tutte quelle leccornie mediatiche che avvolgono Apple.
Ma l’attesa tosta è per il 5C, il modello a basso costo.
Ci sono diverse voci che parlano di uno smartphone solo per il mercato cinese: stesso identico hardware del 5S, ma scocca in plastica, colori “giovanili” e costo molto contenuto.
Ci sono altre voci che parlano invece di un dispositivo creato appositamente per contrastare l’inarrestabile ascesa di Android, ormai Re dei sistemi operativi per device mobile.
A mio parere sono due segni dei tempi inequivocabili: dalla dipartita di Jobs, vero genio e deus ex machina di un’azienda rinata dalle sue stesse ceneri, Apple non è più riuscita ad innovare come ci aveva abituati nel decennio precedente. Non è più riuscita a stupirci.
Un telefono a basso costo sarebbe stato per Jobs, a mio modo di vedere, un prodotto del tutto impossibile per la sua azienda. La percezione della qualità del prodotto, il marketing fatto “dalla gente”, l’amore per il marchio, i fan boy e la tecnologia osannata sono sempre stati per Apple la chiave di volta, il segreto del successo. Apple vende, e tanto, anche perché è di moda. E’ cool.
Fare un telefono a basso costo per Cupertino, per tenere il passo di Android, sarebbe come se la Ferrari facesse delle auto da 8.000 euro per seguire il passo della FIAT. Il marchio perderebbe tutto il suo appeal il telefono non sarebbe più di moda in quanto non più esclusivo, e perderebbe una bella fetta di mercato.
Se invece dovessero essere per il mercato cinese, beh li il discorso sarebbe diverso, e un senso di mercato forse ce l’avrebbero.
In ogni caso non credo che Tim Cook e soci abbiano bisogno di sentire il parere di Rudy Bandiera.
Aspettiamo stasera e vediamo…
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