Provate a pensare e ad immaginare dentro alla vostra testa quale potrebbe essere l’attività più “old economy” in assoluto e quale potrebbe essere la più “new economy”. Probabilmente vi sono venute in mente l’estrazione del greggio e l’edilizia da una parte, e i social media e Internet dall’altra.
Bene, quello che voglio fare oggi è portare alla vostra attenzione un caso, un caso che nella mia Ferrara è abbastanza evidente e che mi rende molto fiero: il caso di Paolo Mazzini e della sua GeoStrutture, un’impresa edile che opera sul settore delle nuove costruzioni, delle ristrutturazioni e… dei social media.
Prima che qualcuno insinui cose che sta già partorendo dalla propria testa dico subito no, NON è un mio cliente. E’ solo il caso di un’azienda che sta cercando, trasversalmente, di modernizzarsi. Ho voluto parlare con Paolo per capire cosa gli passa per la testa e poi ho tratto le mie conclusioni, alla fine.
Rudy: grazie per le due chiacchiere Paolo. Direi, in breve, di iniziare dall’inizio. Così per non incasinarci ;) Cosa fa la tua azienda GeoStrutture?
Paolo: ciao Rudy, grazie a te per la disponibilità a poter raccontare la mia esperienza. Geostrutture è innanzitutto un’impresa di costruzioni e poi come dice la parola “strutture” è un insieme di relazioni tra elementi di vario tipo (materiali, immateriali, filosofici, ideali, concettuali, procedurali e anche umani), imposte seguendo una logica, che producono un sistema funzionante e funzionale. Nel momento in cui ad un semplice insieme di elementi si dà una struttura, questo diventa un sistema. Il mio sistema perciò si occupa di ristrutturazioni, consolidamenti strutturali, manutenzioni ordinarie e straordinarie dei fabbricati esistenti, riqualificazioni energetiche e quando capita anche nuove costruzioni.
Rudy: direi nulla che abbia particolarmente a che fare con il mondo delle tecnologia o dei social. Ma tu, al contrario di quello che si potrebbe pensare, in questo mondo ci hai creduto. Come mai? Che cosa ti ha dato la spinta per partire e dire “ci credo”?
Paolo: il mondo dei social è parte integrante del nostro sistema poiché fa parte del nostro modo di comunicare con i nostri clienti, collaboratori e fornitori. Ho seguito molto e seguo tutt’ora gli approfondimenti in merito e quali benefici portano all’interno di un’azienda e credo che se un’azienda non rimane al passo con i tempi, non “condivide” le proprie esperienze in rete e non crea dei luoghi virtuali di accesso pubblico per ciò che fa e produce, è destinata ad estinguersi. Questo mi ha fatto dire “ci credo”.
Rudy: che cosa fai sui social? Quali canali usi e perché hai scelto questi?
Paolo: amo far vedere a tutti i nostri utenti Facebook ciò che online facciamo dai cantieri, poiché è un modo per far avvicinare le persone che non sono del mestiere a quello che facciamo, caricare video su Youtube per condividere particolari operazioni che non sempre si vedono, o twittare con hashtag ben definiti e ricercabili il prezzo del ferro per carpenteria edile al momento!
I social hanno molte potenzialità per poter mettere in rete l’attività di un’azienda e a me questo ha aiutato molto. I canali più utilizzati da noi sono sicuramente FB per l’interfaccia che ha con altri social e per la portabilità di pubblico raggiungibile, Twitter per la sua semplicità e rapidità d’uso, Youtube per ovvie ragioni… di immagini ;) E Foursquare abbinato a FB perché voglio che l’utente che è in zone limitrofe ai nostri cantieri, punti di interesse visibili sul portale, possa vedere dove siamo e cosa stiamo facendo..lo scopo? Attirare fisicamente pubblico sui nostri cantieri così come facciamo virtualmente sui nostri canali social.
Rudy: e adesso la domanda che a me preme di più di tutte: che cosa pubblichi? Cioè, è facile pubblicare foto di pasta al pomodoro o di nuovi device iper-tecnologici, per dire, ma di certo meno parlare di “edilizia”, ovvero l’esempio stesso di quella che viene considerata la old economy. Cosa pubblichi e con quali crismi?
Paolo: beh la domanda è azzeccatissima ed in parte ti ho risposto in quelle precedenti, comunque pubblico tutto ciò che sono gli step di lavoro cantiere per cantiere, il prima e il dopo, i nodi nevralgici di ogni singola lavorazione e tutte le informazioni che potrebbero far ricordare di noi all’utente. Oltre a tutto questo pubblichiamo quotidianamente notizie ed informazioni sul mondo dell’edilizia, delle normative, dei bandi di concorso, delle nuove tecnologie, dei progetti più accattivanti realizzati in tutto il mondo e tanto altro ancora, chi ci segue è parte integrante della struttura, apporta commenti, critiche e varianti in corso d’opera!! Molto bello e molto soddisfacente!
Rudy: adesso la domanda più scomoda invece: se stiamo parlando io e te e tu non sei un mio cliente, vuol dire che in qualche modo la tua storia è interessante e se lo è deve esserlo anche per dei risultati ottenuti: quali sono? Cosa hai ottenuto da Internet?
Paolo: Internet ha portato un bacino d’utenza alla mia azienda (vorrei ricordare operiamo principalmente sul territorio ferrarese) molto ampio, visto che raggiungiamo decine di utenti unici al giorno. Per me questo è un ottimo risultato, anche se lavoriamo quotidianamente per migliorarci e parecchi dei nostri lavori hanno avuto il primo contatto proprio dal sito internet. E’ importante aggiungere che il sito internet “gode di buona salute” per 3 motivi principali tutti collegati tra loro:
Ben fatto e di semplice navigazione, si arriva subito a ciò che si cerca;
Aggiornamento quotidiano;
Link diretti dai social network e dai nostri canali che convogliano pubblico sul sito;
La morale di tutto questo è: Se non esistesse il tam-tam mediatico creato quotidianamente sui social probabilmente non riusciremmo ad ottenere questi ottimi risultati e a utilizzare il nostro portale come strumento che ci procura lavoro!
Rudy: per finire, quale consiglio daresti a chi ha timore di avvicinarsi al mondo del Web perché crede di avere un mercato di riferimento non adatto o non maturo? Sempre che tu abbia dei consigli ;)
Paolo: beh io consiglio a chi ha timore di avvicinarsi a questo modo di comunicare di informarsi molto bene di cosa e come questo mondo ha preso piede all’interno delle aziende e poi credo che ogni realtà imprenditoriale si debba sviluppare a propria esigenza e in base al proprio mercato, chiaro che poi ogni imprenditore ha il proprio segreto ;)
Ringrazio molto Paolo per questa “illuminante” intervista. Ripeto, non seguo io il sito di Paolo o i suoi social ma quello che dicevo al #SMMdayIt di Milano pochi giorni fa è tutto perfettamente realizzato nell’azienda della quale stiamo parlando: creare “una community” di interessati al nostro settore, attraverso un sito, contenuti originali e di qualità, e un sano cazzeggio sui social ;)
È bello vedere che le singole persone si stanno muovendo per migliorare la propria condizione nella crisi e che proprio nei social network abbiano trovato una fonte di energia. Il sistema percepirà più difficilmente questa trasformazione, ma in fondo dietro ad ogni device c’è una testa pensante che agisce!
Grazie per la condivisione!
Grazie Rudy e Paolo!
@ Ornella Pesenti:
grazie a te :)
Bellissimo articolo e giusta riflessione. Ho un cliente lungimirante che opera sui social nel mondo dell’edilizia e i risultati stanno dimostrando quanto il social media marketing sia molto efficace anche nel mondo delle B2B. Tanto più il mercato è di nicchia, meglio l’autoprofilazione dei social aiuta a “scovare” le persone più interessate a ciò che si ha da dire!
Complimeti a Rudy e a Paolo!
Più che il mondo dell’edilizia, sono convinto che il settore più “old economy” in assoluto (almeno, in Italia) sia quello del real estate. Pur essendo quello che ne beneficerebbe maggiormente, è anche quello dove è più difficile (se non quasi impossibile) calare paradigmi social come trasparenza, reputazione, recensioni/consigli affidabili.
Invece, uno quando acquista è costantemente afflitto dal dilemma “dove sta la fregatura?”, sia sul nuovo che sull’usato.
Alcuni tentativi spacciati per social real estate in realtà non sono tali: una spruzzata di tecnologia e via.
Occorre invece anzitutto un forte cambiamento culturale.
Mi piacerebbe vedere in Italia un progetto del genere su larga scala, una specie di Tripadvisor per real estate: purtroppo, visto che piattaforme come quella che ho citato non eccellono per trasparenza, attendibilità, ecc., facilmente immaginabile come nel real estate i risultati possano essere pessimi.
Certo che se qualcuno riuscisse a trovare l’uovo di Colombo probabilmente riuscirebbe a fare il botto, imho.
Ciao Rudy, finora non ho avuto tempo di partecipare a questa discussione. Io lavoro per M3 s.r.l., produttrice di attrezzature per macchine movimento terra, ideatrice della “benna miscelatrice”, fornitrice ufficiale Bobcat e Caterpillar. Il nostro caso è simile a quello che tu hai raccontato anche se il nostro ambito è il B2B, noi vendiamo a concessionari, non a privati, per cui la faccenda è decisamente più complicata. Anche noi, trovandoci in piena crisi, abbiamo dovuto reinventarci. Io mi occupavo di vendite ma, essendo perito industriale in informatica, l’azienda ha visto in me la persona più adatta per avvicinarsi al mondo dei social. E’ passato un anno da quando è cominciata l’avventura, penso di poter dire di essere soddisfatta del lavoro svolto con il budget che mi è stato dato (zero). Ad un anno dal mio esordio social non posso dire che ho venduto grazie ai social, posso dire però con certezza che M3 non è più “quella sconosciuta”, il mercato estero ha avuto un incremento esponenziale, i nuovi contatti sono stati tantissimi, non tutti si sono concretizzati ma almeno abbiamo fatto vedere al mondo che ci siamo e cosa facciamo. La strada da percorrere è ancora tanta però ci siamo, io ci sono, con molta umiltà sto cercando di imparare a muovermi in un mondo affascinante ma complicato. Paradossalmente l’Italia dell’edilizia è ancora al secolo scorso anche se utilizza tecnologie all’avanguardia. Ho visto recentemente una simulazione di realtà avanzata proposta da Caterpillar in cui l’impiegato del call center di Milano insegnava all’operaio sul cantiere in Australia (con il solo ausilio di uno smartphone) a smontare il motore della macchina e a sostituirlo, sarebbe una rivoluzione per l’assistenza in cantiere. In attesa che l’edilizia italiana entri nel 2.0, ti ringrazio di aver parlato anche del nostro settore.
@ Monica Moretti:
grazie mille a te per il tuo interessante spunto.