Da qualche ora si sta allargando a macchia di leopardo la nuova e straordinaria invenzione di Facebook, ovvero l’a possibilità di inserimento degli hashtag, quelle parole precedute dal cancelletto che sono “etichette” da abbinare ad un contenuto: sia una foto, un messaggio di stato o qualunque cosa.
Grazie a questa magnifica trovata tecnologica e fantasiosa, Facebook riesce a catalogare “per argomento” dei contenuti che altrimenti si disperderebbero: sarà sufficiente digitare, all’interno della barra apposita per la ricerca, un hashtag (ad esempio #ferrara) per vedere tutte le persone che hanno parlato di quell’argomento, ed in quale contesto.
Una nuova e meravigliosa features che catapulta Facebook in un brillante futuro.
Ecco questo potrebbe essere il comunicato stampa che lancia i “nuovi hashtag” di Facebook. Peccato che TUTTI gli altri social li abbiano già. Da sempre. Instagram, Twitter più di tutti, Pinterest, Google Plus fin dalla sua nascita. Tutti li hanno sempre avuti ed in tutti i social funzionano nello stesso modo, ovvero servono ad “etichettare” dei contenuti i quali possono essere trovati da altre persone.
Ma quando una cosa la fa Facebook tutti li, a parlarne come se fosse un evento di misura planetaria, vertiginoso ed innovativo. Ed ecco subito le fazioni che si dividono in contrari ed in favorevoli, come se al social blu importasse qualcosa.
Un po’ quello che capitava con Apple fino a non troppo tempo fa: la casa di Cupertino faceva qualcosa che gli altri facevano da anni e sembrava l’avesse fatto lei per primo, l’avesse addirittura inventato. Non è vero? Provate a chiedere ai tre quarti della popolazione italiana chi ha “inventato il cloud” e vi dirà Apple.
Potere del marketing. Habemus #Hashtag :)
A proposito… a me non vanno ancora… ecco perché sono incazzato. #facebookmiodia
Ecco, c’o sapevo. Io ho una repulsione grigia verso quei cosi. Grigia nel senso che proprio non m’entrano in testa.
Li trovo di un antiestitico pazzesco!!… Mi confondono anche la vista… però se la rete funziona così…. :)