Ci sono certe cose che ci connotano in maniera particolare ed altre cose che fanno di noi quello che siamo.
I nostri gusti, in quanto tali, sono individuali, diversi e tutti, ripeto TUTTI, rispettabilissimi.
CI sono però dei gusti che sono assoluti, o meglio dei giudizi che non dipendono dal gusto: se per esempio chiedete a 1000 persone se la Pietà di Michelangelo è bella, 1000 persone vi diranno che si, lo è. O forse saranno 998 ma è sempre l’eccezione a confermare il fatto che una regola esiste.
Bene, queste due persone, chi sono? Sono individui a loro volta, che in quanto tali hanno dei gusti, delle necessità estetiche e delle differenze da tutti gli altri individui del mondo, ma visto che abbiamo detto che ci sono dei giudizi che non dipendono dal gusto ma sono “assoluti” che cosa deduciamo in riferimento a queste persone?
Possiamo dedurre che non capiscono un caxxo di niente in riferimento alla scultura e all’estetica.
Attenzione, nemmeno io ci capisco nulla eh, ma queste persone ci capiscono talmente poco, talmente nulla, da non avere nemmeno la possibilità di dare un giudizio assoluto e scontato.
Ora, se questo avviene nell’arte “classica”, avviene anche in tutti gli altri settori, come ad esempio nel cinema.
Per esempio, io negli anni mi sono convinto di quanto due film in particolare siano esplicativi per quello che riguarda il gusto assoluto delle persone. Perché due film e non uno? Perché uno potrebbe sfuggire “alle maglie della ragione” per mille motivi, come ad esempio esperienze pregresse o momento emozionale durante la prima visione, ma due no. Due non è possibile.
Tutta queste pappardella per dire cosa? Per dire che se parlate con uno che vi dice che i film “Pulp Fiction” e “The Blues Brothers” gli fanno schifo, potete stare certi che non è questione di gusto ma è questione che queste persone non capiscono un cazzo di cinema.