Quante volte avete letto la frase del titolo in giro per la Rete? Tante, tantissime. Probabilmente tante quante sono le volte che avete letto che “il contenuto è il Re“.
Prima una doverosa premessa, visto che questo non è un blog tecnico ma decisamente divulgativo e generalista. L’attività SEO, Search Engine Optimization ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca, è quell’insieme di operazioni che si compiono per riuscire a portare un sito Web in alto nelle SERP (nei risultati di Google) per una o più parole chiave.
In soldoni, se io faccio scarpe in gomma, voglio che se qualcuno cerca “scarpe in gomma” su Google, il mio sito sia il primo ad uscire.
Scrivevo poco tempo fa su questo blog “l’attività SEO è praticamente imprescindibile per qualunque attività che abbia almeno una parte del proprio business online (o di quello che viene definito awareness ovvero la “notorietà di marca“): se vendiamo online dobbiamo pensare alle cose in ottica SEO, altrimenti siamo matti.”
Scritta questa breve premessa per mettermi al riparo da tutti i SEO italiani che sono pronti a sbranare chiunque dica che il SEO è morto, mi rifaccio ad un articolo di Riccardo Scandellari il quale riporta, a sua volta, un articolo che dice più o meno questo:
“Aspettatevi che il lavoro di SEO Specialist avrà un declino in futuro. L’esplosione delle App per Smartphone, informazioni in tempo reale determinate sulla posizione geografica e soprattutto le condivisioni sui Social Media diminuiranno sempre più l’importanza dei risultati di ricerca”.
Ora, dico io, di che cosa ci stupiamo?
A chi dice che il SEO è morto o che gode di ottima salute io dico che sono due frasi assurde, che non hanno alcun senso e sono fini a se stesse.
Il mestiere del muratore esiste da almeno 5000 anni, ma non è sempre lo stesso: si chiama sempre nello stesso modo ma è profondamente cambiato.
Il SEO non è morto ma sta cambiando, come è ovvio che sia: se vogliamo continuare a mandare link a dei siti per farli posizionare, o se vogliamo pensare che l’H1 e i title siano la panacea per posizionare un sito, ok, facciamolo pure, ma non sarà così per sempre. E non è già più così oggi.
Un miliardo di utenti su Facebook, la condivisione sociale, tutto quello che avviene all’interno dei social e al di fuori del circuito classico dei siti Web non può essere ignorato dai motori di ricerca e lo sarà sempre meno in futuro.
Fare un sito con tutti i crismi per cercare di posizionarlo ottimamente in SERP è sacrosanto. Pensare di fare un sito con i crismi e posizionarlo solo con il codice è folle.
Il contenuto è sempre più il Re, e fare SEO oggi, senza prendere in considerazione i social network, è insensato come sarebbe costruire una casa con le fondamenta nella sabbia.
Il mestiere del muratore è cambiato: il mestiere del SEO deve cambiare e cambierà.
Condivido quello che dici, da non sottovalutare il fatto che i social aprono delle grandi opportunità di business per tutti.
Il problema, data la giovane età di questi strumenti, sarà capire come sfruttarli al meglio.
Sono convinto che ogni professione si evolve e così anche quella dei SEO o di qualunque web marketer.
Morto non sarà morto, ma lo vedo maluccio….Ci vorrebbe un vaccino contro le Apps, secondo me…
Ma quale sarà poi l’evoluzione dei social? Resisteranno o avranno anche loro un declino?
@ Aquila1769:
ogni cosa ha una evoluzione e poi un declino, dal quale non si salva se non muta. Tutto cambia, credo :)
Forse voi non avete osservato con attenzione il lavoro di un muratore oggi. Gli aggeggi elettronici che usa! E le conoscenze che deve avere per poterli usare, ovvio.
Non solo l’articolo si chiama sempre “ma la seo è morta?”, ma anche nel contenuto si dice sempre che in realtà si sta trasformando ecc ecc.
Adesso scrivo un articolo sul mio blog dal titolo “la seo è morta?” e dentro ci scrivo: SI. :-)
A proposito di morte del SEO
ecco una bella infografica
http://blog.imevolution.it/334/infografica-chi-vuole-la-seo-morta/
Per ogni SEO che dice che la seo è morta in un angolo c’è pronto uno sciacallo che non aspetta altro di prendere un lavoro lasciato da un altro seo specialist.
Credo che il primo post che decretava la morte della SEO fu pubblicato prima ancora che Google esistesse, almeno così mi racconto un giorno Danny Sullivan.
È vero che SEO non è mai stato un ottimo nome (mica ottimizziamo motori di ricerca), tanto che io preferisco declinare l’acronimo in Search Experience Optimization.
La SEO semplicemente evolve, come ogni altra disciplina del marketing (perché, si, è marketing). È non si limita ai motori: le app si devono far trovare negli App Store (ASO) e i social stessi stanno investendo un botto di soldi nei loro motorì di ricerca interni (Facebook Graph Search, per esempio). E questo perché “cercare” è innato nell’uomo.
Il problema è che quelli che ne decretano la morte sono fermi a un’idea della SEO in cui l’aspetto tecnologico era il 100% del binomio “marketing tecnologico” che è l’essenza di questa disciplina.
È marketing perché per fare SEO bene si deve conoscere il target, usando strumenti tipici del marketing (user persona, per esempio), ma col vantaggio che i SEO (quelli veri) sanno interpretare meglio i dati che gli utenti lasciano in Intrrnet (e conosco SEOs che conoscono meglio i social media che molti social media specialists), ma è tecnologico perché ha a che fare direttamente con il codice e con gli algoritmi di ricerca, e questi evolvono freneticamente (500+ updates solo lo scorso anno in Google).
La SEO evolve, e non è non più una disciplina solitaria, ma deve collaborare con tutte le altre in modo sinergico per ottenere i migliori risultati…. Ma lo stesso vale per altre. Per esempio, quanti email marketers sanno che possono usare Schema per Gmail e così integrare le loro azioni in Google Now? Probabilmente nessuno, am molting SEO si, perche per loro i dati strutturati e l’uso della semantica sono ormai pane quotidiano.
Sai @ Massy Biagio qual’è l’APP più usata su mobile? Google Search. Perché credi Google stia puntando così tanto sulle ricerche vocali?
E ricerca è in Google Maps, in YouTube.
Android esiste solo per questo: far usare Google, e il suo motore in ogni momento.
Perché Google vuole vendere auto che vanno da sole? Perché così i tempi biblici di andare e tornare al lavoro con la macchina possono essere usati navigando in Internet e questo molto spesso ha inizio con una ricerca in Google.
Se il Search è morto, allora perché il volume delle ricerche aumenta anno dopo anno?
Personalmente credo che la SEO non sia morta, ma che debba morire. In futuro la valutazione dei contenuti sul web dovrà essere sempre meno legata ad algoritmi automatici. Non ne posso più di leggere keyword negli h1 e titoli e interi paragrafi scritti non in ottica creativa ma in ottica seo.
Di questo passo il web collasserà, e sarà meno meritocratico persino della vita reale. Vi rendete conto che ora i link, che dovrebbero essere il motore trainante del web, son diventati così preziosi che i “link spontanei” sono diventati quasi un miraggio? Quasi sempre questi sono “nofollow”, altrimenti perdo PR… Dai, non scherziamo, non se ne può più di questa cosa.
PS ho trattato parzialmente l’argomento sul mio blog:
http://patextra.it/le-offerte-irrinunciabili-e-la-vendita-di-link-spontanei-perche-il-seo-e-morto-o-deve-morire/
Ovviamente liberi di buttare via il link! :)
Blog interessante… io posso dire che la prima fesseria che leggo qui, che il posizionamento su Google dipende dai segnali social (da quando?)
Io non uso nessun segnale social e non ho neanche i commenti e non faccio link bulding ma solo ottimizzazione SEO (mi trovo sempre ai primi posti)
La seconda che il nofollow non disperde il PR ( il pagerank di una pagina si suddivide per tutti i links presenti follow e nofollow)
E infine, la terza che nofollow per Google significa non seguire il link e che senza la specifica nofollow il link venga seguito!
Diciamo che forse non e’ colpa vostra, smettela di seguire i video di Matt Cutts :-)
@ tiggey:
Ho letto tutto e direi che siamo ridotti male, perchè il guest posting o article marketing non funziona piú con Google! Tantomeno gli articoli duplicati in 100 blog e neanche i back links funzionano come prima (niente piú keywords)! però questo vallo a spiegare a chi negli ultimi 10 anni ha sentito parlare di pagerank e link-building che adesso la storia è cambiata totalmente! Cmq non si può chiamare tutto con il nome SEO… l’attività off-site non lo è mai, cosi come i social e back links o il pagerank! Avete un’idea totalmente distorta della SEO