Allora, partiamo da una domanda: cos’è la social TV? Social TV (o Social Television) è la convergenza di Social Media e Televisione. Più precisamente s’intende per Social TV l’attività di interagire attraverso i Social Network – ad esempio pubblicando commenti, opinioni o voti – con i prodotti fruibili attraverso la Televisione come trasmissioni d’intrattenimento, talkshow, film o telefilm. L’interazione è bidirezionale (dai Social alla TV e viceversa) e può avvenire direttamente attraverso il televisore (definizione forte di Social TV) oppure attraverso altri device (definizione debole di Social TV), in contemporanea con la visione televisiva oppure no. (Wikipedia)
Si tratta, semplicisticamente, di guardare la televisione e twittare, insieme ad altra gente, su quello che si vede in TV: così diventa come guardare lo stesso programma in tantissimi, con ottimi spunti di approfondimento sia per le persone sia per gli autori del programma.
Questo modo di fare TV implica però due cose importanti, imprescindibili: il fatto che i tweet siano riconoscibili (ovvero che si capisca a cosa sono indirizzati, o a quale programma/argomento) e la chiarezza degli stessi. Altrimenti la gente a casa, i “non addetti ai lavori” non capiscono nulla, pensano che chi usa Twitter sia un demente.
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La #SocialTV è come guardare lo stesso programma in tantissimi http://goo.gl/Agtfe via @RudyBandiera
Premetto che questo non è il solito post #fail o #win, qua non vince e non perde nessuno e non sono certo qua per definire o giudicare qualcosa. Solo che se mancano i presupposti di cui sopra, la social TV non è tale.
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Se mancano alcuni presupposti non possiamo parlare di #SocialTV http://goo.gl/Agtfe via @RudyBandiera
In pratica appunto, al programma “Presa Diretta” di ieri sera, hanno iniziato (in diretta ovviamente) a pubblicare i tweet e le opinioni Facebook, degli utenti che da casa che dicevano la loro sul programma.
A parte il giudizio sulla qualità dei contenuti proposti (quelli presi da FB in particolare sembravano un insieme di frasi in bimbominkiese condite da decine di !!!!!!!) per quello che riguarda Twitter hanno fatto un errore madornale, ovvero hanno pubblicato le mention e non i tweet con hashtah #presadiretta o #tsunami.
In pratica pubblicavano i tweet rivolti direttamente a @presa_diretta ottenendo le seguenti aberrazione comunicative:
- La gente a casa vedeva delle chiocciole in mezzo a discorsi sconclusionati senza trarre alcun vantaggio e senza capire.
- Molti di questi Tweet erano visti in timeline probabilmente SOLO dai ragazzi di Presa Diretta, visto che se un tweet inizia con la @ viene visualizzato solo da chi lo riceve e da quelli che seguono entrambi (lo scrivente e il ricevente della menzione).
- Senza hashtag non si può mandare un hashtag, appunto, in trending topic, cosa alla quale dovrebbero aspirare tutti quelli che fanno social TV.
- Gli spettatori meno sgamati avranno pensato che Twitter è complicatissimo, che la gente che lo frequenta è demente e che per scrivere si deve avere una laurea in scrittura cuneiforme.
Ho anche tentato di dirlo con i ragazzi di Presa Diretta con il seguente tweet
Ragazzi di @presa_diretta usate gli hashtag! #presadiretta tipo
— Rudy Bandiera (@RudyBandiera) 03 marzo 2013
Ma non mi hanno ascoltato più di tanto. Anzi, non mi hanno proprio considerato. Ma ci sta, non sono nessuno per essere considerato da loro, solo che mi viene da pensare che abbiano perso una bella occasione.
Diceva Robert De Niro in Bronx “Non c’è peggior cosa del talento sprecato“. Ecco, a Presa Diretta hanno sprecato una bella occasione per la social TV. Sono certo che recupereranno.
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Non c’è peggior cosa del talento sprecato (Cit.) http://goo.gl/Agtfe via @RudyBandiera
poi c’è da capire come vengono usati gli hashtag dalle trasmissioni (dico in generale, non avendo visto #presadiretta). Se non c’è un’effettiva interazione, ma si tratta solo di filtrare quelli da far vedere sullo schermo senza commentarli live, faccio prima a leggerli sullo schermo del mac, che posso interagirci. E anche i “non addetti ai lavori” non capiscono in pieno il potenziale di uno strumento come twitter, se i tweet non vengono sfruttati come parte integrante di una discussione