Oggi affrontiamo un problema che assilla l’umanità da secoli con una postilla ai 5 teoremi per capire e vivere i social network: il correttore petulante.
Allora, se io entro in una discussione in cui si parla di auricolari e scrivo la frase “il blutut è una tecnologia uairles“, prima di avanzare una qualunque petulante correzione, senza conoscermi, devi fare i seguenti ragionamenti.
- Questo è matto. Non capisca nulla, è un totale ignorante. Se lo correggo, a cosa serve?
- Questo scherza, mi pare troppo evidente che sia uno scherzo.
- Questo non lo conosco: se mai lo correggo e lui mi dice che lo fa apposta, oppure s’incazza. Boh, verrà “giudicato” dall’occhio della Rete
Come vedete i ragionamenti “lo correggo così gli insegno” oppure “lo prendo in giro, sto idiota” non sono contemplati. E come mai? Perchè sono inutili, inutili e dannosi.
Se vedi che metto sempre la minuscola dopo un punto è evidente che è una scelta. Giusta o sbagliata, bella o brutta, ma è una scelta. Come mai, se non mi conosci, mi rimproveri il fatto che non è corretto?
Se un qualunque operaio di 60 anni che non ha finito le scuole media si approccia a Facebook, è verosimile che faccia fatica a scrivere in modo fluente e corretto, ma semplicemente perchè non l’hai mai fatto di mestiere o non l’ha mai fatto tanto quanto noi. Che senso ha che lo rimproveri per come scrive, se quello che scrive è sensato? Pensi di essere migliore di lui perchè lui sbaglia un congiuntivo o non mette una H? Se esprime dei concetti corretti, dibatti su quelli! Non sulla forma.
Morale: prima di correggere qualcuno, in modo particolare per errori che riguardano refusi, ortografia o grammatica, sincerati di conoscerlo e di sapere cosa stai facendo, altrimenti rischi di fare la figura del petulante, rompi palle e che non conosce il senso della parola “ironia”.
Concordo. E aggiungo…
Riguardo all’universo dei blog, credo che sia buona norma far notare gli errori solo in privato. E’ una forma di rispetto nei confronti dell’autore.
@ Riccardo Esposito:
ti quoto in pieno. OCMe spesso accade.
Cazzo, ho scritto OCMe invece di come… qualcuno mi darà dell’analfabeta :D
@ freecris:
si, ok, ma sai bene che si lavora per esempi portati all’eccesso, per fare capire il senso. E mi sarei trovato in difficoltà a fare tutti gli esempi di mongoloidi esistenti in italia :)
Se un post contiene un errore ortografico, se ho confidenza segnalo in privato. Altrimenti dipende dalla gravità. Mi è capitato di “non diffondere” un post interessante perché conteneva errori ortografici.
Io sono un po’ all’antica, magari perché ho fatto il Classico, ma non trovo ci sia nulla di meritevole nel commettere errori lessicali o sintattici o anche solo ortografici. Se uno è ignorante passi, però io credo che il più delle volte non si rilegga quello che si pubblica, e per me è una sorta di mancanza di rispetto nei riguardi di chi ci legge. Del resto se le case editrici usano editor e correttori di bozze vorrà pur dire qualcosa. Non mi permetterei di correggere qualcuno in pubblico sul suo blog, credo che non lo farei neanche in privato, ma se mi imbatto in notevoli errori sintattici tendo a pensare che anche il ragionamento, oltre alla lingua, sia piuttosto zoppicante. Famosa la frase in un libro di Sciascia (Una storia semplice): “L’italiano non è l’italiano: è il ragionare”.
Giovanni ha scritto:
ho detto che è meritevole e non me ne sono accorto?
Se la rete e’ libera non vedo perché’ io che sono vecchio ed ignorante non posso partecipare ad una discussione . Sono ignorante in grammatica ,non sono deficiente . Dopo 40 anni di lavori manuali la grammatica te la sei dimenticata, e’ rimasta sui pavimenti dei laboratori assieme al sudore.
Ma per fortuna la rete e’ fatta da tantissima gente intelligente, non boriosa , pronta ad aiutare , ed io vecchio operaio pronto ad ascoltare.
E comunque, non per far notare eh, ma siccome sei italiano dovresti firmarti Rudi con la ‘i’ e non Rudy con la ‘y’. Bisogna essere precisi nella vita e nella rete! Firmato: Furio marito di Magda. ;)
Condivido appieno con Rudy che certe cose potrebbero essere una scelta! Posso fare un esempio? A me piace il termine “fine settimana” e non il corrispettivo inglese. Visto che viviamo in Italia se un termine straniero è sostituibile con uno italiano usiamo quello italiano, per piacere! Ed è per quello che a volte uso il termine inglese ma storpiato “uichend”. Sarà un’idiozia ma per me è una soddisfazione personale. E lo faccio anche in altri casi. Capisco che qualcuno può pensare che io sia un’ignorante, ma sapete una cosa? Mi diverto e me ne infischio ;-)