E’ uscita una di quelle geniali ricerche inutili e scontate, una di quelle che dicono quanto segue: “le persone ad alto rischio connesso con il narcisismo hanno più amici sul popolare social network -Facebook- (…) è il primo test del rapporto diretto tra l’avere amici su Facebook e più “tossici” i disturbi narcisistici di personalità”.
Mah, come dice giustamente Skande: “Queste ricerche “scientifiche” mi stupiscono sempre, l’ovvietà rivista e corretta. Mi aspetto che prossimamente qualcuno enunci che mettendo sul fuoco dell’acqua questa si scaldi evaporando”.
Ora, non è per dire, ma ci fanno una testa così con questa società della condivisione, che la condivisione è accrescimento, che nei contatti sta il nostro business e il nostro futuro, che la condivisione non è narcisismo ma è arricchimento, che il futuro è social, poi se ne esce qualcuno che dice che chi condivide è un malato di mente?
Fatemi capire una cosa: cioè Twitter, Facebook, Linkedin, Google Plus, Pinterest e chi più ne ha più ne metta impongono i loro pulsantini maledetti su tutti i siti ma chi li usa “troppo” è ammalato?
Lo so che “il giusto mezzo” ovvero l’equilibrio sta nel condividere senza esagerare, ma al massimo si diventa pedanti, petulanti o proprio rompi coglioni, ma non patologici, su.
Bè Rudy, si devono pure inventare qualche cosa per vendere le ricerche, la cosa triste è chi le compra