Inutile dire che cosa penso di Twitter e degli eBook: sono un felice possessore di Kindle e ho oltre 9000 followers su Twitter. E’ dal 2009 che dico che il futuro sta negli eBook.
Twitter è un modo meraviglioso di comunicare, un sistema che fa di un limite un valore aggiunto: o parli in 140 caratteri o sei fuori. O sei agile o cambi piattaforma.
Per quello che riguarda i libri lo dico da sempre: il possesso è da perdenti.
Siamo nell’era digitale ed il “possedere” qualcosa non ha senso, ma ha senso usufruirne. Non mi serve “possedere” una canzone o un cd, quando la posso ascoltare in streaming. Non ha senso possedere un libro quando lo posso leggere su un reader e caricarne a decine.
Il libro poi ha un suo valore simbolico importantissimo, è innegabile, ma è anche innegabile che la vendita dei reader è in grande crescita e che i libri sono fatti per essere letti, non per essere messi su una libreria.
Detto questo, salta sempre fuori qualcuno che se la prende con tutto quello che è nuovo, innovativo, un po’ anche per partito preso: “Dopo avere reso noto da tempo il suo fastidio per Twitter (“Lo odio con tutto me stesso per la cultura dell’ultra brevità tipicamente americana che esprime”) Jonathan Franzen ha detto anche il suo no chiaro e tondo all’ebook: “Magari tra 50 anni nessuno si preoccuperà dei libri di carta, ma io sì””. Corriere.it
Non so come la pensiate voi, non so se vi piace o no Twitter, non so se vi piace o no leggere in cartaceo o in digitale, ma quello che so è che la prossima generazione non leggerà più in carta, con buona pace di chi ci crede ancora.
Non si abbatteranno più alberi per costruire oggetti che verranno messi in librerie polverose, oggetti che servono solo ad alimentare il nostro ego quando qualcuno dice “ma li hai letti tutti?“.
L’istinto di possesso è uno degli istinti primordiali e più naturali dell’uomo. E’ naturale sentire l’istinto di possedere qualcosa di proprio (si esso una casa o una macchina o qualsiasi altra cosa). Non vedo però perchè un libro digitale non debba essere considerato “proprio” mentre un libro cartaceo si, non vedo la differenza.
@ Pietro (@aspire81):
perchè l’idea di possesso “fisico” è diversa dall’idea di possesso in senso generale. Un libro lo si vuole “possedere” a 360 gradi. Ma è una cosa che finirà, ne sono certo.
Io desidero ardentemente il Kindle e tra poco me lo compro. Andarmene in giro con un cosino leggerissimo in borsa e leggere quello che mi pare e quando mi pare non ha prezzo! Però se sono a casa mi piace anche la sensazione che dà un libro di carta, mi piace l’odore delle pagine inchiostrate, insomma mi piacciono tutti e due a seconda delle situazioni. Comunque gli e-book mi piacciono solo adesso che c’è il Kindle perchè è comodissimo da leggere, effetto inchiostro, gli altri supporti li odio!
Rudyyyyyyyy! Cosa caspita vuol dire “CommAnta”?
@ Cicapui:
prima la cosa seria: il Kindle è MERAVIGLIOSO. E’ l’oggetto tecnologico che, insieme al cellulare, amo di più. E’ bello, leggero, intimo, personale. Ha quel non so che di carta e quel non so che di futuro. Bellissimo. E poi la batteria dura UN MESE!
CommAnta è tutta colpa di Skande HAHAHAHHA
Sistemiamo subito e grazie :)
Per chi fosse interessato, ieri su Twitter si è sviluppata un’interessante (a mio avviso) conversazione su cartaceo e digitale. L’intento iniziale di @Einaudieditore, che l’ha lanciata, era quello di discutere del cloud reading, ma presto ci si è spostati sulla differenza fra l’esperienza di lettura “tradizionale” e quella digitale. Sono emersi tutti i temi presenti nel tuo post, soprattutto la paura del nuovo (specie se tecnologico), l’attaccamento al supporto e al rituale della lettura, la difficoltà a superare la sicurezza del possesso. Per chi fosse interessato, la conversazione si può rileggere cercando l’hashtag #librienuvole
Vivendo troppo lontano dall’Italia e stando spesso in movimento ho finito anche io per piegarmi a Nook ed iPad per qualche lettura. E pure con una certa soddisfazione, devo dire.
Il problema, però, è che dopo aver letto alcuni libri mi-ci-dia-li (il complotto contro l’America, Fuoco amico, il signor Mani …) non ho resistito alla tentazione di comprarli comunque anche nella forma cartacea..
Insomma – se è vero che quello che leggiamo ci definisce in qualche modo…io ho bisogno di avere una libreria davanti a me che mi ricordi, in ogni momento, chi io sia. Ecco dove perde iBook per me.
Giovanni ha scritto:
quoto in pieno. Io ho sempre detto che il momento più bello della lettura è quando un libro si finisce e si mette nella libreria.
Ma la comodità di un ebook ci farà dimenticare la libreria, psto in cui metteremo la nostra collezione di farfalle :)
Una volta avevamo degli enormi porta cd… oggi abbiamo gli iPod. Il libro è più duro da superare, come immagine, ma lo supereremo per me.
Nel 2009, prima che uscisse l'<ipad, io ho scritto una tesi sull'Ebook e mi sono ritrovata a litigare col presidente di commissione, latinista, che affermava che "sono 50 anni che si parla dell'ebook e non se ne è fatto niente".
Lo sapevo anch'io che erano 50 anni che se ne parlava – non per niente avevo 30 pagine di storia in quella benedetta tesi – ma i cambiamenti c'erano e lui, ma nemmeno la mia relatrice che mi guardava un po' schifata, riuscivano a vederli.
Questo non vuol dire che io odi i libri: prima di partire per questa landa desolata ho impacchettato i miei libri preferiti in due bei cartoni scegliendoli dalla mia libreria (mia madre mi odia tuttora perchè nella mia stanza troppo piccola ho quei 400 libri sparsi ovunque).
La verità è che ci sono libri che leggi e ti penti di aver letto e dici "Perchè sprecare carta per una cosa del genere?" oppure libri che leggi in digitale e ti piacerebbe tenere con te sulla mensola affinchè ti guidino da lì.
Il libro non morirà di certo, ma questo non vuol dire che l'ebook non sia comodo.
Una sana convinvenza, no?
Per quale motivo si deve per forza essere apocalittici o integrati?
@ Mykoize:
per nessun motivo, ma per naturale evoluzione delle cose si andrà verso una soluzione piuttosto che un’altra. Io la vedo così: il libro di massa diventerà l’ebook. I prezzi si abbasseranno, le vendite aumenteranno e tutto sarà digitalizzato.
La carta non morirà, ne sono certo, come non è morto il vinile, ma diverrà quasi un’opera da collezionisti, un regalo colto da fare a qualcuno, un regalo con un alto valore simbolico.
Ma la massa si digitalizzerà. Come è successo per i vinile, appunto.
@ Rudy Bandiera:
D’accordissimo. Per non essere apocalittici intendo proprio questo: perchè continuare a dichiarare la morte del libro? Il libro resterà un oggetto colto o d’arredamento (sigh), qualcosa di curato e prezioso da tenere in casa. Per tutto il resto c’è l’ebook ;)
Mykoize ha scritto:
con Mastercard :)
cit. “sono un felice possessore di Kindle e ho oltre 9000 followers su Twitter”
come vedi Rudy il verbo “avere” ha una certa “prepotenza” nella nostra società, oltre che nella nostra mente.
anche quando diciamo “ho un iPad2”, oppure “ho un Porsche”…, lo facciamo comunque per decretare una distinzione tra “noi” e gli “altri”…
a me piace la differenza, non la diversità (sa di “strano”). non credo negli assoluti. ogni volta che l’uomo si è lanciato in previsioni di tracolli verso la tecnologia obsolescente ha sempre e immancabilmente fallito :D
certo, non scriviamo sulle tavolette di cera… non sempre. certo, non utilizziamo la carta per comunicare… non sempre. certo, non ascoltiamo la musica dal vivo o in vinile… non sempre.
la cosa che sottoscrivo di più è che il libro non è un’insieme di pagine con la copertina.
ti stimo. :D
@ riccardo:
mah… hai detto un mucchio di cose che fatico a distinguere tra loro, ma conoscendoti e volendoti bene non ti improperio :)
Detto questo “possesso” è un termine che esiste in italiano e come tale lo si usa ed ha il suo peso. Se “possiedo” un reader posso evitare di “possedere” mille libri in carta. Se “possiedo” un iPod (per esempio) evito di possedere 1000 cd.
I possesso esiste, è ovvio, ma dipende da cosa si possiede: io i miei follower non li possiedo, per esempio.
Ora, ho da poco finito di dire che per me il libro NON morirà, ma allo stesso modo non rimarrà lo status che è oggi. Dove trovi l’assoluto?
Sul fatto che un libro non sia un insieme di pagine con la copertina non ci scommetterei: noi tendiamo ad umanizzare tutto, a dare un senso superiore ad ogni cosa, ma le cose, in quanto tali, sono quello che sono. Un computer è un insieme di circuiti, anche se ci da gioia o tristezza, ed un libro uguale. Loro sono questo, noi li percepiamo in altro modo.
Con questo torno nella mia stanza imbottita e vi saluto :)
Mah, quoto Rudy solo nell’ultimo post, ma io ne faccio una questione di sensazioni, ascoltare musica o leggere un libro non si riduce all’atto in se, io per esempio il vinile lo annuso, lo cerco e quindi aumento il desiderio di maneggiarlo e leggerlo, il libro stessa cosa, un e-book non ha odore di stampa, come pure un mp3. Non credo si tratti solo di “collezionisti”, ma cercare emozioni non strettamente legate alla funzione “di base” che un libro o un vinile ha (il CD, quello sì che è morto!). Non solo: lo sfogliare le pagine o il calore delle sonorità di un vinile non sono riproducibili in digitale, se si è disposti a rinunciare al contorno di emozioni che i supporti classici danno significa che quel “file” non ci interessa poi così tanto, conosco un sacco di persone che riempiono HD di musica probabilmente senza mai ascoltare (non ho detto sentire eh!)tutto. Non a caso chi ha sempre adorato la musica o i libri probabilmente continuerà a comperare supporti cartacei o vinile, chi scarica gratis e basta probabilmente non ha mai speso un granchè in passato per libri o vinili o cd.
Comunque Rudy, i libri cartacei non moriranno mai perchè il supporto digitale è perfetto per i romanzi, ma perde il 99% se si parla di libri d’arte o fotografici!
E’ una discussione interessante questa. Non entro nel merito di Twitter, perché io amo Twitter. Credo sia il social media che amo di più in assoluto insieme a Tumblr. E’ rapido, essenziale e mi permette di essere molto più libera di FB.
Detto questo mi addentro un secondo nella diatriba EBook Versus Bookebasta. La mia è una un’opinione da profana, perché io non ho ancora un e-reader, ma intendo al più presto porre rimedio a questa mia grave mancanza, perché mi piace leggere e ho una lista di libri che voglio leggere che è lunga e si tratta di libri spesso introvabili.
Leggere è leggere. Non importa se si legge un libro o un ebook, lo strumento non conta. Conta di più il COSA leggi se proprio vogliamo fare gli snob.
In più i libri adesso costano cari (l’ultimo di Jonathan Coe costa 28 Euro. Ti voglio bene, Jonathan, ma anche meno) e gli ebook costano un po’ meno ed è quindi la cultura può essere ancora più alla portata di tutti. Evviva!
D’altra parte non credo che i libri spariranno, anzi… Per esempio: se avessi letto Harry Potter con l’ebook, probabilmente poi avrei preso ANCHE la versione cartacea, perché comunque è uno di quei libri che mi ha preso tanto e che mi piacerebbe avere in tutte le forme. Inoltre, così come gli appassionati di musica sono passati dal CD all’iPod per tornare al Vinile ma senza lasciare l’iPod, credo che ci saranno altri come me a fare una cosa del genere :)
@ Cicapui:
il “mai” io non lo dico mai… scusa la citazione zerozerosettiana :) Ma comunque è vero, è quello che dicevo sopra: la carta non morirà, ne sono certo, come non è morto il vinile, ma diverrà quasi un’opera da collezionisti, un regalo colto da fare a qualcuno, un regalo con un alto valore simbolico.
@ Rudy Bandiera:
ok, ok.
cerco di ordinare meglio le cose.
1) ero e sono d’accordo con te. l’epoca digitale può avere, e secondo me deve avere, l’arroganza di spostare l’attenzione dal “possedere” le cose in termini di feticcio a condividere le informazioni che quei “feticci” hanno trasmesso. quando ho detto che il libro non è la semplice somma delle parole e/o pagine che lo compongono, intendevo dire che le storie sono il libro. ovviament quoto tutto il discorso sull’umanizzazione.
2)mi scuso se ho interpretato male questo “ma quello che so è che la prossima generazione non leggerà più in carta, con buona pace di chi ci crede ancora“. bè ecco se intendevi che il libro non avrà più la rilevanza che ha oggi sono d’accordo. onestamente avevo interpretato la cosa: “il libro e morto. amen.” :D
3)sono molto lento, e forse anche un po’ tardo. e ho riletto le cose tre volte… e intanto i commenti aumentavano e le tue risposte… quindi il punto due di questo post non ha senso!
4)mi puoi esporre al pubblico ludibrio ogni volta che sarà necessario.
ciao
Ciao! Sono un’assidua lettrice e molto incline alla tecnologia.
Sono ormai 3 anni che leggo libri su un ebook reader e ho avuto anche iPad, per lavoro, e giornalmente mi collego a twitter.
Amo il profumo dei libri cartacei, sfogliare ogni volta le loro pagine è per me un’esperienza unica ed irripetibile, ma è innegabile l’ascesa degli ereader.
Ho un Kindle comprato da poco e alcuni libri su cui mi aggiorno costano anche il 60% in meno del cartaceo. Questa è rivoluzione.
riccardo ha scritto:
se solo sapessi di cosa si tratta :D
Se tutti fossero tardi e lenti come te questo mondo sarebbe un posto migliore. Questo te lo posso mettere per iscritto… in formato epub, ovviamente ;)
@ Rudy Bandiera:
di solito non sono una persona modesta… quindi fidati quando dico che sono lento e tardo.. ;) grazie per la stima e la fiducia…
la smetti di mandarmi mail dei tuoi post!
scherzo, scherzo… dai sto scherzando;)
lunga vita e prosperità
Per quello che riguarda i libri lo dico da sempre: il possesso è da perdenti.
Se fai così sei un vincente, se fai cosà sei un perdente… americanate, lasciamole a loro. :)
@ Monica:
Monica ha scritto:
lo è eccome! Senza considerare la straordinaria comodità delle note, dei segnalibri, delle librerie intere portate con se, della batteria virtualmente illimitata.. insomma, non ce n’è per nessuno ecco.
@ Nexol:
mmm ok. Ma non ho mica capito sai? Potresti articolare?
#Rudi Bandiera
Scusa il grassetto, evidentemente ho sbagliato il tag per citare.
È così tipicamente americano suddividere tutto in qualcosa che ti fa essere un vincente o un perdente, uno al top (di non si sa cosa) oppure uno sfigato… ecco, è una cosa che non gradisco molto di quella cultura e che mi spiace veder replicata nella nostra.
Non lo so Rudy. Sinceramente. Personalmente amo più i libri cartacei che gli ebook. E compro solo quelli che sono sicuro di leggere.
Il mercato degli ebook é in forte espansione, quasi una moda, un’ossessione. Credo che l’importanza in questo strumento sia dato dal fatto che finalmente nessuno si possa sentire più “inabile” nel poter leggere un libro, dato che può scegliersi la grandezza del carattere ad esempio.
Credo che la chiave di tutto sia nel comprendere se l’ebook lo acquisti per moda o per necessità. Esattamente come un libro.
Per quanto riguarda Twitter invece, lo adoro per le tue stesse ragioni. ;)
@ Nexol:
ah no problema, adesso ho capito.
Beh guarda, quando si scrive qualcosa si cerca sempre di essere chiari ed è ovvio che no si possono inserire tutte le sfumature che si vorrebbero. Allo stesso modo è anche ovvio che “il possesso è da perdenti” è un enfatizzare un concetto per renderlo chiaro, non deve essere preso alla lettera.
Detto questo non gradisco un sacco di cose, in quella cultura, pure io :)
Ciao Rudy,
io sono un “sottolineatore” compulsivo, sottolineo, annoto, piego gli angoli delle pagine, e questo, nonostante legga molto anche in digitale, non mi fa abbandonare del tutto (per ora) il cartaceo. Non entro negli altri meandri della discussione, peraltro già molto sviscerata, ma questo era un aspetto che non mi sembrava essere ancora emerso. Mi permetto poi di allargare il discorso aggiungendo qualche valutazione (non mia) e qualche numero che potrebbe essere interessante: Ebook, ecco cosa sta succedendo in Italia.
Su Twitter inutile che dica quanto ne sia innamorato ^__^
sinceramnte ho tanti libri e letti tutti (davvero)e per il possesso insomma visto il numero di libri che mi sono fatto ciulare
non sono contro i kinlde e la lettura digitale, anzi, ma non dimentichiamo che questa (lettura digitale) non è uguale per molti aspetti a una tradizionale, ovvero il rapporto con il mezzo e il mezzo stesso vanno oltre l’interazione, la lettura digitale funziona diversamete
la nostra mente percepisce diversamente legendo in digitale etc, sia per l’apprendimento sia per altri fattori di interazione non secondaria
non voglio dilungarmi ne ne sarei capace
concordo sul “no alle collezione di farfalle” anche perché spesso si cade nella sindrome d’ego guarda o vieni a vedere la mia collezzione etc
ma potendo vorrei che ci continuassero entrambi
come al solito post non banale (non è una leccata) perché genera domande piuttosto che cercare risposte facili facili
hai quasi ragione…
@ jack 3 mani:
ne sono felice amico mio. Ne sono felice.
@ aldopinga:
grazie mille. Il mio intento era anche un pochino quello di provocare, con tinte un po forti, e mi sa che ci sono riuscito. Comunque è una soddisfazione vedere la gente dire la propria in modo così serio e sensato, a prescindere da quello che si pensi.
Vada per Twitter, che non uso troppo, ma che sento più vicino; ma non riesco a rinunciare all’appunto a matita su un libro, alle sottolineature, ai crocetti, al lento sfogliare delle pagine sotto le mie dita. Quando sarò obbligata, mi adeguerò, come ho sempre fatto. Con un discreto ma orgoglioso ritardo.
@ Saamaya:
sono convinto che l’obbligo non arriverà sai. Non è come la musica, per esempio. Per me la convivenza sarà moooolto lunga.
Ci sono un po’ di punti che sono da prendere in considerazione in questa interessantissima discussione.
1. Conservazione delle risorse digitali. Ebook, iPod, PC, Cloud Platforms, sono tutte cose che dipendono da un unico elemento: l’energia. E i supporti di memorizzazione di massa hanno una vita media sensibilmente inferiore alla carta, quindi si pone il problema della loro sostituzione salvaguardando i contenuti. Se non facciamo periodicamente dei backup e il nostro PC muore, nessuno ci darà più la musica che conteneva, né gli eBook.
2. Perdita del legame tra supporto e contenuto. Un libro inteso come contenuto è indissolubilmente legato alla carta su cui è scritto, un contenuto digitale è per così dire “etereo”, è un file indipendente dal particolare disco su cui lo memorizziamo. Questo implica un problema non da poco sulla falsificazione del contenuto. Un esempio è una famosa pagina web appartenente al sito ufficiale della presidenza degli Stati Uniti, che informava sullo stato della guerra in Iraq. Nel maggio del 2003 la pagina risultava pubblicata con questo titolo: “President Bush Announces Combat Operations in Iraq Have Ended”. A dicembre dello stesso anno il titolo risultava modificato, senza alcuna nota redazionale: “President Bush Announces Major Combat Operations in Iraq Have Ended”: in maggio la guerra veniva data come totalmente terminata, in realtà così non era, ma si voleva far apparire che questa continuazione fosse nota sin dall’inizio.
Insomma al di là dei gusti personali e dell’innovazione, è necessario ricordare che il passaggio dall’una all’altra modalità non è privo di rischi, ed esistono dei processi collaterali che devono essere presi in considerazione anche e soprattutto dagli utenti finali per evitare di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.
@ Wish aka Max:
mah.. discorso molto bello ma che vede la cosa solo da un punto di vista. L’unica cosa sulla quale sono del tutto d’accordo è il fatto che tutto dipenda dall’energia ed il backup debba diventare una pratica comune (automatica) il lavaggio dei denti mattiniero.
I VHS pareva dovessero rivoluzionare il mondo. Poi è stato il turno de “Il futuro è dei cd”, poi sono arrivati i dvd. E le penne usb. Umberto Eco ci suggerisce che non dobbiamo sperare di liberarci dei libri, non mi pare del tutto fuori luogo.
@ stefano:
hai ragione ma sbagli il presupposto. Mai nessuno ha detto che scompariranno i libri, io per primo non l’ho mai detto. Ho detto che scompariranno i libri in forma cartacea.
Sarebbe come se quando è nato il cd ed è morto il vinile qualcuno avesse detto “è la fine della musica”… sarebbe stata una fesseria.
Le cose non muoiono, cambiano forma.