In questi giorni si fa un gran parlare di una sorta di certificazione (Timu) da far aderire a tutte le fonti informative online, passando dai blog ed arrivando ai quotidiani.
La Fondazione Ahref di Trento, guidata da Luca De Biase, propone un’autocertificazione basata sulle regole dei più autorevoli media americani: accuratezza, indipendenza, imparzialità e legalità.
La notizia ha fatto il giro del Web e se ne sono lette di tutti i colori, ma la cosa maggiormente interessante l’ho letta sul TagliaBlog, che abbandonati per 5 minuti i panni di “freddo analista” del Web, ha indossato il costume da libero hacker ed ha detto qualcosa di giustissimo.
Se infatti accuratezza, indipendenza e legalità sono principi assoluti e da applicare con ogni sforzo a tutti i veicoli di informazione a qualunque livello, il pensare che l’imparzialità sia un principio giusto da applicare ai blog a mio parere è del tutto fuori luogo.
Un blogger DEVE essere libero di pensare e scrivere quello che vuole, rispettando le tre norme universali di cui sopra, e si può permettere di essere parziale e partigiano quanto vuole, di prendere in giro chi, come e quando vuole.
Il blog è il mio megafono e nessuno mi deve impedire di dimostrare per chi tengo, visto che non lo faccio da un quotidiano o da un TG… anche se quello che avviene dai TG in questi mesi non rende onore all’imparzialità. Minzolini docet.
Quindi, in conclusione, trovo l’idea dell’illustre De Biase interessante ma per nulla concretizzabile in ambito blogging, un’idea alla quale personalmente non ho alcuna intenzione di aderire per rimanere libero di esprimere per chi tengo e di farlo in modo trasparente.
Rudy hai ragionissima !…..il blog non si tocca….io non ho un blog….ma ho sempre approfittato del tuo……viva la liberta’ di partigianare………a proposito……secondo te meglio i festini di arcore……o …..twilight saga di Monti ??
A me manca una cifra Silvio !
@ cristina:
Grazie cara!
A me come blogger manca una cifra Silvio anche a me, ne avevo parlato un paio di settimane fa. Per quello che riguarda però solo il lato grottesco… per il resto non mi manca, anche se Monto non mi esalta per un cazzoh :)
Hai completamente ragione! Un blog è un qualcosa di personale dove, nel rispetto della buona educazione, posso dire quello che penso, quando e come!
@ Michele Papaleo:
se si rispettano accuratezza, indipendenza e legalità si è degli ottimi blogger. Se viene imposta anche l’imparzialità, in effetti, non ci siamo mica…
@ Rudy Bandiera:
L’imparzialità la si lascia a chi scrive per una testata giornalistica… anche se, ultimamente anche i giornalisti non è che siano tutta questa imparzialità.
Rudy, quoto assolutamente…
e mi hai fatto venire la voglia di aprire un blog visto che ancora non ce l’ho, proprio per essere un sano imparziale hacker delle opinioni.
Mandi!
@giariv
@ cristina:
No, s….. non mi manca, mi si è da poco normalizzato l’intestino.
Tieni duro Rudy, come Cristina, considero il tuo blog anche mio, guai a chi tocca la mia roba.
Lov
Ciao Rudy, mi trovo assolutamente d’accordo. Il Blog va al di là della testata giornalistica, è sicuramente un veicolo di “informazione alternativa” ma che va letto con la giusta ottica del proprietario che edita ed esprime i propri punti di vista.
Diversamente non sarebbe un blog…
;)
D’accordo su tutta la linea. La libertà di espressione è e deve rimanere legge assoluta per i blogger, che altrimenti limitati non avrebbero ragione di esistere!
Ciao a tutti ho già scritto in altri posti sul tema e riporto.
E’ una bella discussione. Se posso aggiungere i miei 5 cents, vista da fondazione ahref dove lavoro.
Ahref propone uno dei metodi per fare informazione. Chi decide di appiccare il bollino quando fa informazione in web fa un atto di generosità verso chi legge. Scrivo, faccio un video, posto e ti avviso che provo a farlo senza conflitto d’interessi, rispettando la legge e magari nella maniera più accurata possibile. Poi, ovvio, chi mi legge, mi ascolta farà le sue considerazioni bollino o non bollino. MI pare un concetto dialogico semplice. Ci confrontiamo e ti dico che provo a farlo con legalità, accuratezza, trasparenza. Alla ricerca della verità senza che questa sia mai proclamata e dove ovviamente non prevale una legittimazione morale di nessun interlocutore tantomeno di chi ha il bollino. Il bollino è disponibile per chi vuole raccontare, documentare, scrivere dei fatti, non ovviamente per chi scrive delle opinioni. Le opinioni, comprese quelle dei blogger rimangono proprio perche opinioni, parziali e credo che su questo non ci sia discussione. Ciao michele
@ Michele kettmaier:
grazie mille per il commento, davvero. Detto questo:
Michele kettmaier ha scritto:
appunto, allora non ti pare che ci sia un punto in più nel vostro bollino? Se non ci fosse stato io avrei aderito…
per me il Timu lo possono mettere nell’ arrostu.
Pienamente d’accordo su tutta la linea ed oltre.
I blogger di Tumblr sono soliti scherzare sul fatto che “E’ il tuo blog: puoi postare quello che diavolo ti pare”. E così deve essere, infatti.
Se dovessi essere imparziale che lo scriverei a fare il blog? Lo fare scrivere a un generatore automatico di testi.
E… poi chi decide chi è imparziale e chi no….!?! …. Qui siamo veramente oltre la frutta!!! E’ la rete nella sua complessità che deve rimanere LIBERA!! L’unica cosa che ci rimane!!…
Michele kettmaier ha scritto:
Scusate mi è partito un click.
La parte che ho quotato volevo commentarla.
Credo che la parte quotata sia un gigantesco ossimoro. I fatti si raccontano e si possono anche commentare. E commentando si esprimono delle opinioni. Anche i giornalisti raccontano i fatti esprimendo delle opinioni. Comprendo poco chi racconta un efferato omicidio senza esprimere un’emozione, senza provare a “indovinare” un movente. L’imparzialità secondo me non è necessariamente un valore.
E come non essere d’accordo con quanto hai scritto da uno come me che giornalmente da oltre 15 anni collabora (nel mio piccolo) con l’Open Rights Group e L’EFF per difendere la libertà di opinione, ed i diritti digitali?
Magari così:
Il principio di imparzialità a cui si riferisce l’ ahref è specificato nel link interno alla voce generale https://timu.ahref.eu/g/guidelines/3/public/ e recita
“Quando si tratta una vicenda giudiziaria ricordarsi sempre che una persona è innocente fino a prova contraria.
Quando si tratta di una vicenda politica ricordarsi sempre che non è corretto omettere fatti importanti solo perché non collimano con il nostro credo politico”
Credo che, forse, si sia fraintesa (magari perchè non specificato correttamente da ahref) l’imparzialità nella descrizione dei fatti (sacrosanta) dall’imparzialità nell’espressione delle proprie opinioni (che come tu giustamente sostieni renderebbe “inutile e monco” il lavoro di blogger ma anche di giornalista).
Detto questo devo anche io fare un’appunto ad ahref (relativamente alla poca chiarezza di questo punto) per il video embeddato nella pagina sopra linkata che riporta come esempio di “presunta” mancata imparzialità da parte di Tiziano Terzani in un articolo scritto nell’1984 su di una sua esperienza in Cina, dando per scontato che non avesse riportato tutte le voci raccolte e quindi sostenendo una versione parziale della situazione che aveva vissuto (articolo che causò la sua esplusione dalla Cina).
PS: Per concludere lo sai che io ti #lovvo vero?
Ciao a tutti e grazie di tutta questa attenzione. In effetti, non c’è nessuna ragione per aderire a un metodo che non si vuole seguire. E ci mancherebbe. Vorrei solo difendere l’idea dell’imparzialità per come la vedo io. Suggerisco di distinguere tra il momento in cui mi informo e il momento in cui esprimo il mio punto di vista su quello che ho saputo informandomi. Nell’esprimere un’opinione un blog sarà probabilmente individuale e personale, quindi probabilmente sarà efficace e sincero se sarà deciso e “parziale” nell’interpretazione. Chi legge quello che il blogger esprime può farsi a sua volta una libera opinione. Ma il momento in cui il blogger si informa, prima di esprimersi, è diverso: nessuno sa che cosa il blogger ha fatto quando si è informato. Non si sa se la sua opinione è fondata sulla lettura di una biblioteca di studi sull’argomento, se è testimone oculare, se si è limitato a leggere il titolo di un pezzo e lo commenta… Per illuminare quel momento e dimostrare che la sua opinione è fondata, di solito il blogger linka una fonte o un altro blogger. E non c’è dubbio che la sua opinione sarà tanto più dimostrata e forte e credibile quanto più si sarà documentato prima di esprimerla. Se si è documentato in modo parziale la sua opinione rischia di essere incompleta e vagamente pregiudiziale. Quelle frasi saranno accolte da chi è già d’accordo e saranno rigettate da chi non è d’accordo, ma non convincerà nessuno a considerare un’opinione diversa da quella che dettata dai suoi pregiudizi. Insomma, l’imparzialità che eventualmente conta è nel momento dell’informazione. Mentre nel momento dell’espressione, la parzialità è il risultato di un punto di vista. Tutto questo si può considerare irrilevante. Se lo si considera rilevante allora lo si può dire dire con pignoleria, scrivendo una cosa del tipo “prima di esprimere questa opinione mi sono documentato accuratamente e in modo imparziale, cioè senza tralasciare i fatti che non erano coerenti con la mia idea preconcetta”. Oppure si può sintetizzare questo genere di frase con un bollino come quello di Timu. Che era, resta e sarà una semplice scelta di trasparenza da parte di chi lo usa e nulla di più. Ovviamente, anche questa è un’opinione parziale…
@ Luca De Biase:
onorato di averti qui Luca.
Detto questo, faccio un semplice esempio per farti capire il mio punto di vista: se io tutti i giorni faccio un post scrivendo che quello che dice Bossi si capisce a malapena, che Bossi è brutto, che quando parla farfuglia e che dice solo cose violente sto facendo un’operazione del tutto trasparente, incontrovertibile e che non necessita di fonti. Ma un’operazione di parte.
Dico cose che non necessitano di essere “provate” con fonti credibili, sono fatti, ma rimangono informazioni di parte.
Secondo il tuo bollino questa sarebbe un tipo di informazione “inammissibile” pur essendo informazione che non va contro a nessuna delle altre norme.
Il punto è qui: chiunque ha il diritto di schierarsi, in modo trasparente e non travestendosi da super partes, purchè sia un blogger. Poi verrà definito fazioso, ma questo è un altro punto, e non necessità di bollini.
Perdona l’esempio eccessivo ma il punto di vista importante è che nessuno in casa mia può dirmi quale arredamento scegliere, anche se il mio arredamento è brutto, fuori moda, volgare o eccessivo. Purchè il mio arredamento non sia offensivo nei confronti di qualcuno, non sia composto da bambini svestiti o da zanne di elefanti del Belize ;)
@ Rudy Bandiera: sarà una strana forma di empatia, saranno i ciccioli che ormai hanno preso il posto della girella alla mattina, sarà stato il dentifricio doppio mentolato, ma quoto in ogni sua parte la tua replica.
Grazie Rudy per aver recuperato il mio commento http://www.rudybandiera.com/codice-etico-blogger-1215.html#comment-111039 finito nello spam a causa del link che avevo inserito (così come finirà questo chiaramente) ma l’abitudine ad indicare le fonti non è in buoni rapporti con Akismet http://en.wikipedia.org/wiki/Akismet (altra fonte altro lnk altro motivo per finire nello spam!).
Vedo che il mio commento anticipa quello di Luca De Biase sulla distinzione tra imparzialità nella raccolta delle informazioni e parzialità nell’espressione delle opinioni, ma non dissipa i miei dubbi sulla mancanza di chiarezza che il video nella pagina https://timu.ahref.eu/g/guidelines/3/public/ (altro link!) “esplicativa” del principio dei imparzialità mi aveva sollevato (mentre molto più chiare sono le 4 righe di testo che precedono il video) e che NON permetterebbero “alla pagina” in questione di fregiarsi del bollino stesso:
1) Da quale FONTE la simpatica signorina che parla nel video trae la conlcusione che il reportage dalla Cina di Terzani nel 1984 fosse una “parziale” ricostruzione della realtà da lui vissuta non avendo Terzani “raccolto le voci diverse” e descrivendo “solo una storia di parte”?
2) Di conseguenza la simpatica signorina come può affemare che l’esplusione di Terzani espulsione dalla Cina venne causata dalla sua parzialità o dall’aver raccontato le cose “come stavano” e di conseguenza scomode per il regime?
Tornando al buon vecchio Rudy SE il “bollino” di Timu relativamente al principio di imparzialità tiene davvero distinti il momento informativo da quello della legittima “parziale” opinione allora se tu scrivi:
– che quello che dice Bossi si capisce a malapena
(vero e di solito porti link alle sue esternazioni e quindi stai già dando fonti attendibili)
– che Bossi è brutto
(è un opinione, legittima e non necessita di fonti, pensa che c’è gente che dice che TU sei carino!),
– che quando parla farfuglia
(vero, come sopra)
che dice solo cose violente
(non solo, ma molte, se in quel caso specifico portassi un link ad un discorso con solo cose violente stai gà dando fonti attendibili)
– sto facendo un’operazione del tutto trasparente, incontrovertibile e che non necessita di fonti. Ma un’operazione di parte
(no, se hai portato fonti audio/video non lo è e l’espressione della tua opinione, nell’ipotetico post in questione, sarà legittima e non inficierà la possibilità di avvalersi del bollino!).
Per concludere, se <ahref chiarirà questo punto sull'imparzialità, tu Rudy potrai (ma anche no) inserire il Bollino di Timu nel blog perchè i tuoi post sono già rispettosi dei 4 principi proposti (almeno quei 10/12 post che ho letto, non ne leggo di più perchè anche la mia integrità psicofisica ha dei limiti!)
Che la #lovvotica http://www.lovvotica.com/ (altro motivo di spam!) vi contagi tutti, byez.
yanfry ha scritto:
limiti superati amico mio, limiti superati… Lov :)
@ Luca De Biase
Ci ho pensato un po’ su oggi (da ‘stamattina) perché c’è un termine che hai usato nella tua considerazione per il quale sono giunto alla conclusione non sia così scontata l’accezione negativa: pregiudizio. Chiunque abbia un pregiudizio (lasciamo perdere per un momento la definizione del Garzanti), in qualche modo se l’è fatto: attingendo ad informazioni da media di una certa corrente politica (o di più correnti politiche), maturando una determinata cultura per motivi di lavoro, tradizione famigliare, posizione geografica… cioè il nostro pregiudizio è dato dalle condizioni al contorno che lo modellano giorno dopo giorno piuttosto che da una qualche combinazione dei nostri geni. Quindi io non vedo niente di sbagliato nell’avere un pregiudizio… ce lo vedo invece nel non essere disposti ad avere un post-giudizio e quindi a non essere disposti a mettere in discussione il pregiudizio stesso. Ma chiunque abbia un blog aperto alla discussione (come è quello su cui ci stiamo confrontando, per giunta) di fatto è come se dicesse “io parto da quest’idea che ho maturato nel tempo… ora ditemi la vostra e vediamo cosa succede”. Quindi non è necessario che dichiari la mia imparzialità nell’ottenere le informazioni come è men che meno necessario che dichiari la mia imparzialità nell’esprimere un’opinione in quanto sono già disposto a confrontarmi con chi ha idee e informazioni diverse dalle mie. Piuttosto io porrei l’attenzione sul fatto di essere (e quindi sul dichiarare di essere) svincolato da interessi economici che mi legano alla parte nei confronti della quale sto sollevando una critica o (ancora peggio) sto evitando di sollevare una critica.
@giariv
@gianpiero grazie la tua opinione è perfettamente legittima… Mi pare che se uno dichiara di voler essere parziale ne abbia tutto il diritto.. E che il punto fondamentale sia l’apertura al dialogo tra opinioni diverse. Certo, poi quel dialogo sarà tanto più innovativo quanto più si baserà su dati di fatto o valori espliciti.. Quello che non capisco è pensare che se uno vuole dichiararsi imparziale nella raccolta dei fatti sui quali intende esprimere la sua opinione, per questo diventi un pericolo per i blogger… Ma è un’altra storia… :)
@ Luca de biase:
Onoratissimo di ricevere una tua risposta diretta… ti considero un guru (passami il termine) non solo per essere stato uno “dei primi” ma anche per l’equilibrio con cui esprimi sempre le tue posizioni ed opinioni… dote sempre più rara nei “nativi digitali” di oggi, pronti a scatenare flame al minimo disaccordo.
Chiarisco meglio la mia posizione: io non intendo che il “bollino” sia un pericolo per i blogger… Dichiararsi imparziali nella raccolta di informazioni di fatto è sicuramente un buon punto di partenza per un confronto costruttivo… Quello che io intendo è che non è *indispensabile* per chiarire agli avventori del blog la propria predisposizione al confronto costruttivo; fondamentalmente perché l’imparzialità dichiarata potrebbe non corrispondere a quella messa in pratica anche per l’impossibilità intrinseca di attingere a tutte le fonti… e se le fonti a cui ho attinto (anche se appartenenti a correnti opposte) avessero omesso de particolari poco importanti un’ora fa ma importantissimi ora che ci stiamo confrontando sul blog? Da cui ne deriva che il punto o lo spunto di partenza, le premesse in generale, sono meno importanti della dinamica della discussione durante la quale potrei venire a conoscenza di nuove notizie apportate proprio dai partecipanti alla discussione stessa; certo questo potrebbe far pensare che i maestri del sillogismo avranno allora vita facile… Ma forse è più facile (per chi fosse in malafede) appiccicarsi un bollino e disattendere alla promessa implicita.
Grazie per il confronto!
@giariv