Sapete quel’è la vera forza, il vero potere del popolo? E’ la consapevolezza.
Se fossimo tutti consapevoli del fatto che uniti possiamo cambiare le cose, allora le cose cambierebbero: se decidiamo tutti insieme di smettere di comprare un prodotto quel prodotto cessa di esistere, se smettiamo tutti insieme di guardare un programma televisivo quel programma televisivo smette di esistere, e se smettiamo tutti insieme di votare un certo ceto politico quel ceto politico smette di esistere.
La vera grande rivoluzione di Internet e che oggi esiste la possibilità di dare forma ed organizzazione alla consapevolezza, grazie alla Rete oggi riusciamo a comunicare in tempo reale e a decidere qualcosa tutti insieme come fossimo una grande mente collettiva, ed i politici hanno il terrore di questa enorme forza dirompente che ha cominciato a mietere vittime politiche già in Nord Africa.
La situazione esasperante che si è venuta a creare, la consapevolezza della suddetta situazione ed il potere organizzativo della rete e dei nuovi media fanno sì che anche in Europa stia nascendo una nuova primavera, una primavera della quale si parla ancora poco ma di cui si deve tenere conto.
Tutto è partito da una manifestazione di protesta giovanile iniziata in Spagna il 15 maggio, contro il precariato. Poi la gente ha deciso di accamparsi e di proseguire ad oltranza, in stile “primavera araba”, soprattutto alla Puerta del Sol a Madrid. Ovviamente la polizia spagnola non ci ha messo molto a sgomberare la piazza e a fare qualche arresto. Di qui si è scatenata la voglia di esportare la protesta in tutta Europa, in tutto il mondo. (Claudio Gagliardini docet)
Quindi la febbre cresce, grazie a Facebook e sopratutto a Twitter che con l’hashtag #ItalianRevolution porta avanti una serie di appuntamenti nelle piazze, a partire da oggi.
Ecco le date, i luoghi e gli orari, presi da un articolo del’amico Matteo Bianconi:
ROMA – Piazza di Spagna – 20 maggio h 20.00
BOLOGNA – Piazza del Nettuno – 20 maggio h 20.00.
TORINO – Piazza Castello – 20 maggio H 20.00.
MILANO – Piazza Duomo – 20 maggio h 19.30.
FIRENZE – Piazza Santa Croce – 19 maggio h 20.00.
PADOVA – Prato della Valle – 20 maggio h 20.00.
PISA – Piazza Garibaldi – 20 maggio h 19.30
BARI – Piazza Ferrarese – 20 maggio h 20.00
PALERMO – Teatro Massimo – 20 maggio h 20.00
E qua sotto “il manifesto” della protesta tradotto in italiano, ovvero tutto quello che di concreto la protesta vuole ottenere, preso dal sito di Lucio Colavero:
Eliminazione dei privilegi della classe politica:
- Stretto controllo sull’assenteismo. Istituzioni di sanzioni specifiche per chi non onori le proprie funzioni pubbliche.
- Eliminazione dei privilegi nel pagamento delle tasse, nel conteggio dei contributi lavorativi e nel calcolo degli anni per ottenere la pensione. Equiparazione dello stipendio degli eletti al salario medio spagnolo con la sola aggiunta dei rimborsi indispensabili all’esercizio delle funzioni pubbliche.
- Eliminazione dell’immunità associata all’incarico. I delitti di corruzione non prescrivono.
- Pubblicazione obbligatoria del patrimonio di chiunque ricopra incarichi pubblici.
- Riduzione degli incarichi “a chiamata diretta”.
Contro la disoccupazione:
- Ridistribuzione del lavoro stimolando la riduzione della giornata lavorativa e la contrattazione fino ad abbattere la disoccupazione strutturale (sarebbe a dire raggiungere un tasso di disoccupazione inferiore al 5%)
- In pensione ai 65 anni e nessun aumento dell’età pensionabile fino all’eliminazione della disoccupazione giovanile.
- Vantaggi per le imprese con meno del 10% di contratti a tempo.
- Sicurezza nel lavoro: divieto del licenziamento collettivi o per cause oggettive nelle grandi imprese che non siano in deficit, controlli fiscali alle grandi imprese per evitare il lavoro a tempo determinato quando invece potrebbero assumere a tempo indeterminato.
- Reintroduzione dell’aiuto di 426 euro a persona/mese per i disoccupati storici.
Diritto alla casa:
- Esproprio statale delle case costruite in forma massiva e che non siano state vendute: diventeranno case popolari.
- Aiuti per l’affitto ai giovani e a chiunque si incontri in condizioni di bassa disponibilità economica.
- Si permetta, in caso di impossibilità nel pagare l’ipoteca, la sola riconsegna della casa.
Servizi pubblici di qualità:
- Eliminazione delle spese inutili delle amministrazioni pubbliche e creazione di un organo indipendente di controllo dei bilanci e delle spese.
- Assunzione di tutto il personale sanitario in attesa di assunzione.
- Assunzione del personale in attesa nel settore dell’educazione per garantire una giusta proporzione alunni/insegnanti, un adeguato numero di professori di supplenza e i professori di appoggio (ndr ai diversamente abili).
- Riduzione delle tasse universitarie ed equiparazione dei prezzi dei master a quelli della normale carriera universitaria.
- Finanziamento pubblico alla ricerca per garantirne l’indipendenza
- Trasporto pubblico poco costoso, di qualità ed eco-sostenibile: reintroduzione dei treni che ora vengono eliminati per far spazio all’alta velocità ed quindi dei relativi prezzi originari. Riduzione dei prezzi degli abbonamenti al trasporto pubblico, riduzione del traffico su gomma all’interno dei centri urbani, costruzione di piste ciclabili.
- Servizi sociali locali: applicazione definitiva della Ley de Dependencia (assistenza alle persone dipendenti, per malattia o vecchiaia), istituzioni delle reti di assistenza locali e municipali e dei servizi locali di mediazione e tutela.
Controllo delle banche:
- Divieto di qualsiasi tipo di salvataggio o iniezione di capitale pubblico. Le banche in difficoltà dovranno fallire o essere nazionalizzate per tramutarsi in banche pubbliche sotto controllo sociale.
- Aumento della tassazione alle banche in forma proporzionale alla spesa sociale provocata a conseguenza della cattiva gestione finanziaria.
- Restituzione alle finanze pubbliche dei prestiti statali concessi nel tempo.
- Le banche spagnole non possono investire nei paradisi fiscali.
- Sanzioni nei casi di cattiva prassi bancaria e di speculazione.
Fisco:
- Aumento delle detrazioni d’imposta sui grandi capitali e le entità bancarie.
- Eliminazione del Sicav (società d’investimento a capitale variabile)
- Reintroduzione della tassa sul patrimonio.
- Controllo reale ed effettivo sulle frodi fiscali e sulla fuga di patrimoni verso i paradisi fiscali.
- Proporre la “Tobin Tax” a livello internazionale.
Libertà civili e democrazia partecipativa:
- No al controllo di Internet. Abolizione della legge Sinde (che disciplina diversi aspetti del diritto d’autore in Rete e del peer to peer)
- Protezione della libertà d’informazione e del giornalismo d’investigazione.
- Istituzione di referendum obbligatori e vincolanti per questioni di grande importanza e che modificano le condizioni generali di vita dei cittadini.
- Istituzione di referendum obbligatori prima dell’introduzione e l’applicazione delle norme europee.
- Modifica della legge elettorale per garantire un sistema veramente rappresentativo e proporzionale e che non discrimini nessunn partito politico nè volontà popolare, una nuova legge elettorale che veda rappresentati anche i voti in bianco o quelli nulli.
- Indipendenza del Potere Giudiziario: riforma del Ministero della Giustizia per garantirne l’indipendenza, il Potere Esecutivo non potrà nominare membri del Tribunale Costituzionale o del Consiglio Generale del Potere Giuridico (il CSM italiano).
- Presenza di meccanismi effettivi che garantiscano democrazia interna ai partiti politici.
Riduzione delle spese militari.
Credo che questa cosa possa essere anche un buon test, per noi addetti ai lavori della rete, per capire chi vuole cambiare davvero le cose e chi invece sta soltanto cercando “agganci politici” per “arrivare”, sfruttando la notorietà conquistata grazie al web.
Voglio vederli ora, tutti questi profeti del “nuovo che avanza”… come si muoveranno? Staranno dalla parte della politica o dei ragazzi che protestano (giustamente) nelle piazze? Stiamo a vedere e cominciamo a segnarci i nomi. Quelli dei politici già li conosciamo, ma se vogliamo cambiare davvero le cose c’è da interrompere i rapporti con certi conniventi, con quelli che sfruttano le speranze e la voglia di cambiare della gente per buttarsi in politica e risolvere i propri personalissimi problemi.
In campana, gente…
ecco invece del tweet aperitivo, organizzate un bel tweet rivoluzione…
Behhh guardate andare in pensione a 65 anni è ancora troppo tardi!!! Con Il lavoro decente che scarseggia, con lo spostamento di produzioni all’estero, con la tecnologia che avanza e…. con gli ex dirigenti in pensione che occupano i posti che dovrebbero essere liberi per i giovani…. forse 55 sarebbe l’età giusta….!!! :)…. Anzi dopo due “legislature” anche per noi vitalizio…. questo si che sarebbe giusto e democratico…. moderno soprattutto!!…..:D
Seguire Puerta del Sol: http://buenobuonogood.wordpress.com/2011/05/19/seguire-l%E2%80%99esempio-spagnolo/