Proprio ieri sera e in tempi non sospetti, questo per darvi un quadro della situazione, scrivevo questo status su Facebook in riferimento a Wired, la nota rivista che parla di innovazione:
No però dai, questa qualcuno me la deve spiegare: Wired Italia è l’emanazione del blasonato Wired americano, rivista che ha fatto e fa la storia dell’innovazione nel mondo.
Arriva in Italia, sembra la rivoluzione, le genti si iscriveno, tutto funziona, arriva Antonelli dopo Luna, poi Russo ma gli introiti sono stabili et le vendite fike.
Due settimane fa l’annunzio di cambio al vertice, passando da Russo a Ferrazza, tutto sembra andare da dio e poi cosa fanno? Licenziano la metà della redazione “tradizionale” (sei persone) lasciando di fatto in vita solo l’online.
Allora, delle due una: o non ce la raccontano giusta sugli introiti e le vendite oppure io non capisco un cazzo di capitalismo basato sul profitto. Sono, per altro, entrambe plausibili.
Che ne dite ragazzi?
PS: non taggo i vari Luna, Russo, Ferrazza ecc perchè ne avranno le palle piene di essere taggati per questa cosa, ovvio che se qualcuno li vuole invitare o chiedere è libero di farlo.
Morale, Wired licenzia, a quanto pare chiude l’offline e tutto questo non va per nulla bene, non ci piace.
Sempre ieri sera, scritto questo, passo su Twitter, per vedere chi parla della cosa e per cercare di capire di più e trovo il seguente tweet
Passo su quel tweet, lo leggo e mi fa sorridere, non per la situazione di Wired ma per la trollata di Gasparri dopo la litigata che diede con Wired tempo fa. Insomma, la cosa mi fa sorridere e metto una stellina.
Poco dopo Maurizio Pesce, bravo giornalista di Wired del quale stavo in quel momento leggendo un bell’articolo su NetFlix, scrive questo taggandomi insieme a Riccardo Luna, ex direttore di Wired:
Riassumendo: a #Wired succede un casino (http://t.co/G4CLEMojhl) e a @RiccardoLuna piace @gasparripdl che ci trolla pic.twitter.com/qldnwDX7Yi
— Maurizio Pesce (@pestoverde) 25 Giugno 2015
Ecco, il punto sta nella frase di Pesce
Riassumendo: a #Wired succede un casino (http://www.wired.it/attualita/media/2015/06/25/comunicato-sindacale/ …) e a @RiccardoLuna piace @gasparripdl che ci trolla
Piace. Piace? Allora, Pesce è uomo di mondo, non di certo uno sprovveduto, compagno nella vita di una che con i social ci vive e scrive libri quindi sa che la stellina NON è un like. Credo se ne sia parlato in un milione di sedi, ma personalmente voglio dire come la interpreto io, visto che qua si tratta di interpretazione.
Succede che delle persone, dei blogger spesso agguerriti e brutali, che si celano dietro nomi di fantasia, scrivano post inventati su di me:
un paio di settimane fa avevano simulato una intervista, addirittura, facendomi passare per un ritardato.
Grazie al crawling sul mio nome sono risalito ai tweet in cui venivo citato (senza chiocciola e quindi niente mention) e al post in oggetto.
Per dimostrare che non sono rincoglionito e che certe cose non me le perdo anche se non reagisco perchè non ne vale la pena, ho stellinato TUTTI i tweet in cui si parlava di me e di quella falsa intervista.
Mi piacevano? No, certo, ma dovevo DIMOSTRARE di avere letto.
Ora, una stellina in Twitter non è un mi piace, a mio parere, ma più un “letto” o una sorta di conferma. So che molti non la pensano in questo modo ma una cosa che viene definita “preferito” dalla piattaforma può essere intesa come i bookmarks del browser: non tutti i preferiti che salvi in Chrome, per dire, ti piacciono, ma sono cose che in un modo o nell’altro ti interessano.
Ovviamente dopo questa bagarre molti si sono gettati a strumentalizzare, anche alcuni di quelli che hanno partecipato alla falsa intervista, ma onestamente tutto questo va bene e fa giuoco e, devo dire, con il passare degli anni mi fa anche piacere:
io non parlo di altri se questi altri non li considero importanti… e quindi… abbiamo detto tutto ;)
PS: in foto io e Omar Schillaci, capo redattore di Wired, sul palco insieme per la presentazione del mio libro la scorsa settimana. Io Wired lo amo, sono abbonato da sempre, e mi spiace che chiuda. Questo per inciso.