In questi giorni si fa un gran parlare di come sia bene utilizzare Facebook, o meglio di che cosa sia utile pubblicare sulle pagine -e non solo- per avere un maggior riscontro. Di fatto, per essere più letti.
Come sapete questo non vuole essere un blog tecnico quindi evito i tecnicismi sull’algoritmo EdgeRank, sulle interazioni tra individui e sulla possibilità “crossmediale” offerta da alcune piattaforme.
Il discorso che voglio fare è molto semplice e capibile anche da chi, di Facebook o social media non sa nulla.
Facebook, specialmente da quando è quotato in borsa, ha una ed una sola priorità: guadagnare.
Va da se quelli che sono gli ADS, ovvero quelle piccole pubblicità che si vedono nella timeline di Facebook (cerchietto rosso, sopra), sono il modello di business del social, la sua leva economica, la sua linfa, il suo ossigeno.
Consideriamo infatti il bacino di utenti che supera il miliardo di individui: è facile capire che se queste persone non cliccano sulle pubblicità, queste persone sono per FB solo un peso, un fardello. Pensate alla quantità di energia utilizzata per mantenere accesi i server che fanno si che la gente possa scambiarsi dei gattini pelosi. Pensate alla tecnologia e alla ricerca investita per far si che le persone possano creare gli album delle vacanze.
E’ evidente che senza i click sull’ADV queste persone sono solo un costo.
Quindi cosa fa FB? Tenta di tenere le persone sulla piattaforma, su Facebook stesso, sotto al cappello Facebook.com in modo che ci siano maggiori possibilità di vedere le pubblicità e di cliccarci sopra.
Ora, se io pubblico un link ad una fonte esterna a Facebook, tendo ad invogliare le persone a cliccare sul link per fare traffico sul sito che linko, e quindi a portare le persone fuori da Facebook. E questo a zio Mark Zuckerberg non piace.
Se metto un video da Youtube tendo a portare fuori utenti da Facebook per portarli sulla piattaforma di video di Google, la concorrenza. E questo a zio Mark non piace.
Al contrario, se pubblico un messaggio di stato, faccio si che si generi un dibattito, una conversazione che farà si che le persone tornino più e più volte su FB per commentare e rispondere. E questo a zio Mark piace tantissimo, come piace tantissimo tutto quello che su FB viene prodotto e risiede.
Lo stesso contenuto prodotto e pubblicato da HootSuite (per esempio) o prodotto e pubblicato direttamente sulla piattaforma, avrà due pesi diversi sull’algoritmo.
Facebook vuole che si faccia tutto sotto al cappello Facebook.com e che tutto rimanga sotto al cappello Facebook.com
Non è un caso che gingilli come Twitter stiano sempre più blindando le proprie API (quelle “interfacce” che servono ai programmatori per implementare software esterni alla piattaforma nativa).
Tutti i social tendono a premiare quello che viene fatto sulla piattaforma in uso e tendono a premiare (in termini di visibilità) tutto quello che NON porta fuori dalla piattaforma stessa.
Come a dire: quando non sapete cosa è meglio fare, fate quello che si può fare rimanendo dentro al dominio del social, senza utilizzare piattaforme esterne e senza fare uscire utenza dalla piattaforma.
Semplice, no? ;)
Si, semplice. Se io resto per tutto il tempo su FB è molto probabile che clicchi sulle ADS, peccato che io personalmente non lo faccio MAI! Quindi al caro signor Mark servo proprio pochino!
@ Cicapui:
ma moltiplica il “tu” per un miliardo e le possibilità aumenteranno assaie :)
Ciao Rudy,
se non mi sbaglio alla Social Media Week di quest’anno è stato detto che non vengono penalizzati i post di HootSuite dall’algoritmo di Facebook o Twitter.
Uh non ci avevo pensato, grazie della dritta Rudy… farò subito dei test :)
@ Alessio:
twitter e fb si coomportano in modo diverso e dipende anche dal tipo di contenuto. Per quello che riguarda un messaggio di stato è assolutamente vero, non ci sono differenze
In una parola: a zio Mark piacciono i gattini pelosi :D !
Quante ne sa lo zio Mark..
Io se potessi lo brucerei FB!… Ma ho dovuto aprire la pagina (.. forzatamente…) perchè altrimenti sarei stata ai margini di tutto (visto che per la maggiorparte sembra essere la bibbia!!)… spero per il futuro che ci siano altre applicazioni che lo annientino..! adesso avrò una brutta reputazione in rete??? :)
Come sempre, la semplificazione premia.
Grazie mille per la chiarezza!
Post chiaro e di facile comprensione anche per chi non vive di comunicazione digitale! Ho provato sulla mia pelle a usare gli ads per una fan page che aveva 21.000 utenti e a sorpresa dopo qualche mese avevamo conquistato 100.000 utenti una soddisfazione! :) Sara sparktrepuntozero.wordpress.com
ci siamo capiti rudy, i link che reindirizzano fuori da FB non ti danno notorietà su FB, ma se io voglio pubblicizare il mio Blog metto i link su FB, gli amici di FB ci cliccano e vengono da me a leggere, però scappello FB, quindi a lungo andare non avrò più nessuno che legge la mia bacheca… cazzo insolato nella rete… cazzo.
!
Hai fatto un ottima analisi FB gioca sulla quntita di persone che stanno sulla sua piattaforma e in quel momento sono rilassate qundi vanno anche a cliccare sulla mini pubblicita a pagamento se gli serve un prodotto o un servizio