L’etica è un percorso, un lungo cammino che stiamo percorrendo e che ci porta a distinguere tra il bene ed il male giorno dopo giorno. Deve essere inteso come un percorso proprio per questo: è in continuo mutamento.
Quello che era eticamente inaccettabile cinquant’anni fa oggi è assolutamente nella norma e quindi, secondo il principio etico/evoluzionistico, quello che oggi consideriamo fuori da ogni logica morale, fra alcuni decenni potrebbe essere del tutto normale e socialmente accettato.
Per la celebrazione dei primi 40 anni di vita di Intel, Justin Rattner, direttore tecnico dell’azienda, ha espresso alcune congetture sul futuro dell’umanità: entro il 2012 la linea che divide gli esseri umani dalle macchine potrebbe diventare quasi impercettibile.
Nella visione del futuro di Rattner i microchip potrebbero essere integrati nei nostri corpi, per esempio per impedire o calmierare il deterioramento degli organi o per “riaprire” arterie otturate.
Secondo Justin Rattner saremmo anche ipercontrollati da microscopici sensori che viaggeranno nel nostro apparato circolatorio controllandone il livello zuccherino e la frequenza cardiaca per poter avvertire, in maniera automatica e del tutto autonoma, il medico quando venissero rilevati potenziali problemi di salute.
In pratica, secondo Rattner, le macchine, i computer, i sistemi informatici ed automatizzati diventeranno molto più di semplici oggetti, in quanto saranno una parte sinergica del nostro corpo fornendo informazioni decisamente vitali sul nostro stato di salute o sulle nostre condizioni in generale.
Il confine tra uomo e macchina si farà sempre più sottile: se consideriamo il fatto che un uomo sarà “riempito” di silicio, risulterà difficile percepire una macchina come viene percepita oggi.
Questo, nell’arco degli anni in cui si svilupperanno queste nuove tecnologie, renderà indispensabile la formazione di una nuova etica, di una moderna forma mentis che ci possa permettere di considerare “morale” la coabitazione nello stesso corpo di silicio e carne.
Le macchine diventeranno autonome e fondamentali nella nostra esistenza, che lo si voglia o no, e saremo naturalmente portati ad attribuire loro una sorta di umanità, che a sua volta andrà a generare nuovi, inaspettati e rocamboleschi mutamenti dell’etica.
Oggi è impensabile, ma domani si coltiveranno organi umani in batteria, il nostro corpo sarà permeato da tecnologie attualmente nemmeno immaginabili, i nostri apparati interni saranno potenziati, protetti e monitorati da microscopici e sofisticatissimi sistemi e se si guasterà il nostro apparato di sostentamento fisico saremo molto più dispiaciuti di quanto non lo siamo oggi se si guasta il telefonino.
Tutto questo ci sembrerà normalissimo come oggi lo è parlare di trapianto di cuore.
Me ne schfo di tutto questo. Oltre a controllare i nostri valori, l’occhio del grande fratello viene escluso?
Essere sorvegliato da delle macchina non lo accetterò mai.
lo accetterai eccome. e se non lo accetterai tu lo accetteranno i tuoi figli. e non sarà “sorvegliare”, ma sarà “monitorare”. se oggi uno ha una pacemaker non ti scandalizzi… non vedo il perchè lo dovresti fare domani per nuove forme medicali. e poi, un’ultima cosa: nessuno ha parlato di valori che vengono controllati, ma di valori che mutano… è diverso.
te ne puoi comunque schifare: rientra nei tuoi diritti.
La cosa che mi sta sui coglioni è che certe tecniche le potranno usare i straricchi. Gia’ non sopporto il nano, e poi pensare che avra’ 3 0 4 marchingegni che lo faranno campare 30 anni di piu’ della media. E’ inutile pensare all’etica, tanto se la ricerca non la fai tu, dietro l’angolo c’è chi ti ha gia’ superato. Mi piacerebbe avere un kazzo cibernetico (vivrei di rendita) ciao belli
“Mi piacerebbe avere un kazzo cibernetico (vivrei di rendita)” ARDU sei un genio!! HAHAHAHAHAHAHAHAH :-D
Straricchi? guarda appunto il pacemaker o il telefonino, ce l’hanno a momenti anche i barboni. Sarei d’accordo con Alessandro sull’occhio del grande fratello, i problemi etici sono appunto quelli (cioè, ospedali che ti rifiutano perché secondo loro hai troppo poche possibilità di rimetterti, e così non occupi il posto di uno che ha maggiori probabilità, cose del genere).
Poi considera che in un sacco di paesi per la spesa sanitaria bisogna assicurarsi privatamente e chi ti dice che, se la tua assicurazione diventa troppo cara, poi un’altra ha voglia di prenderti? Queste cose già succedono ai malati cronici all’estero.
Il punto è che siamo già in gran parte molto controllati, anche se non ce ne rendiamo conto (pensa a tutte quelle telecamere nelle bache ecc. per la nostra sicurezza), chiunque può riprenderti con il telefonino e metterti su youtube senza che tu manco lo sappia. Il discvorso “non faccio niente di male, quindi che me ne frega” non conta, la privacy già non esiste più.
Quindi, io credo come Rudy che prima o poi saremo tutti aggiustati con pezzi estranei (lenti a contatto? mai sentite nominare?) e credo anche che purtroppo ci abitueremo un po’ alla volta, quindi i grandi effetti collaterali li scopriremo a cose fatte. Credo anche, però nel potere autoregolatore dell’opinione pubblica. Solo che queste cose richiederanno tempo e ci saranno vittime nel frattempo. Ma lì stiamo andando, quello non ce lo toglie nessuno.
“Mi piacerebbe avere un kazzo cibernetico (vivrei di rendita)” ma sarebbe comunque un problema: diamine, quando sul più bello non dovesse funzionare come ci si comporta? Si prende il buon vecchio Viagra o gli si fa fare un Windows Update? E’ (e sarà) un mondo difficile.
Quando non funziona sara’ un ritorno alla normalità’. Se nel piu’ bello non dovesse funzionare? ma la vita è fatta di momenti del genere, e qui’ subentra la personalità’ dell’individuo, la genialità’ dell’essere umano. C’è semplicemente chi si avvilisce ed altri che saltan fuori con genialate. ciao belli