La spiegazione dell’evento la mutuo direttamente da Antonio Lupetti che in due parole l’ha spiegato benissimo: un gruppo di influencer invitati da Trenitalia per un dietro le quinte di una delle più importanti aziende di trasporto del nostro Paese.
Parte il live streaming su Twitter cavalcando l’hashtag #meetFS. Scoppia l’inferno.
In pratica Trenitalia ha invitato blogger influenti e gli ha fatto vedere come si “aggiustano i treni” per diversi motivi, ovvero un’operazione per svecchiare il marchio, per cercare di far capire che dietro all’azienda c’è chi lavora e che lavora sodo, e per far capire che alcune delle cose che non funzionano, come ad esempio il trasporto dei pendolari, non è da imputare in blocco all’azienda.
I treni per pendolari infatti sono gestiti con i soldi delle regioni e se i soldi non arrivano da li allora non c’è nulla da fare. I pendolari hanno ragione ad incazzarsi, ad essere rabbiosi e a fare la rivoluzione, ma la dovrebbero fare anche verso i padroni del vapore, in questo caso le regioni.
Le Frecce invece sono competitive, stanno sul mercato e sono in positivo perchè c’è stata una maggior libertà di manovra.
Questo in soldoni, quello spiegato all’evento.
Ora, io sono uno di quelli che via Twitter ha sempre riempito l’account LeFrecce di improperi e che si è sempre lamentato di ogni disservizio, e non ho nessuna intenzione di smettere. Se devo inseguire i treni correndo per un endemico ritardo che li accompagna, m’incazzo eccome, e scrivo su Twitter.
Ma questo non vuol dire che non possa capire che Trenitalia, come tutte le aziende che in Italia hanno a che fare con lo Stato, ha dei vincoli, dei “lacci e lacciuoli” per parafrasare un Big della nostra politica e della mignotteria. E’ il sistema Italia che non funziona, e le aziende legate strette alla Cosa Statale non funzionano a loro volta, a cascata.
Il putiferio che si è scatenato, è stato generato da alcuni blogger che hanno iniziato a dare contro non solo a Trenitalia (quello ci sta) ma a tutti i partecipanti all’evento. Ma non si sono limitati a dare contro, no no, hanno insinuato cose come “siete tutti pagati per parlare bene“.
Il punto è proprio qui: se uno dice di me che qualcuno mi ha pagato per dire bene di qualcosa, deve esserne sicuro, perchè se non è vero lo sputtano con tutte le mie forze, se mi gira male lo denuncio e poi gli spezzo i pollici.
Non possiamo andare in giro a dire “quello è pagato da quell’altro” quando non ne siamo certi. Non è etico. Non è corretto. Non è legale.
Io ho come l’impressione che molti ex-big del panorama digitale italiano, molti di quelli che hanno fatto l’antropologia dell’internet Italico, siano passati di moda, siano invecchiati e lo percepiscano.
Non dico tutti ma certamente alcuni di quelli che hanno aperto la strada dell’Internet che viviamo oggi, in Italia, si sono approcciati allo stesso con vecchie concezioni di marketing, con un modo di vedere le cose paradossalmente markettaro e che, di conseguenza, vede le marchette in ogni cosa.
Chi è abituato alle marchette vede marchette ovunque, come quella teoria secondo la quale il ladro ha sempre paura di essere derubato, perchè pensa sempre che gli altri si comportino come si comporterebbe lui.
Trenitalia ha portato avanti certamente un’operazione trasparenza, ovvero ha ha cercato di mettersi in piazza, di fasi conoscere senza nascondere i propri limiti e le proprie lacune, e certamente senza pagare nessuno perchè scrivesse bene di quello che è stato #meetFS, sapendo che se una cosa simile si venisse a sapere sarebbe devastante, a livello mediatico.
Conosco personalmente molte delle persone che hanno partecipato e so, con certezza, che hanno parlato seriamente e sinceramente dell’evento, ed accusarle di fare parte di un sistema di squallide marchette non mi sembra corretto: prendere per il culo Trenitalia va benissimo, hanno le spalle larghe e nella loro immensità sono anche un ottimo “sacco da botte” per noi che ci dobbiamo subire i disservizi, ma accusare delle persone oneste di essere dei venduti trascende nel cattivo gusto. E si avvicina alla zona “spezzamento di pollici”.
Io devo farti i complimenti per questo pezzo Rudy, E’ veramente ben scritto. Bravo.
@ Elena:
urca… se me lo dici tu temo sia vero… non posso fare altro che ringraziarti. Davvero grazie.
Caro Rudy, che dire? Ho seguito le varie polemiche dall’esterno, ma con interesse. Ieri in un Tweet inviato a Futurap, a proposito di esporsi o meno, se polemizzare o meno le ho risposto con un detto che la mia mamma (donna “semplice” classe 1934) ripete “un buon tacer non fu mai scritto…”
Oggi leggendo questo pezzo mi ricredo e dico: un buono scritto è meglio di un buon tacere… purchè sia fatto con garbo e con intenti costruttivi per tutti. Polemiche e attacchi gratuiti non giovano a nessuno: nè ai blogger più in voga, nè a quelli meno in voga, nè alle aziende, nè agli utenti finali (in questo caso ai pendolari che vivono quotidianamente e sulla propria pelle spesso i disagi). Un’analisi, così come dici tu “a mente fredda” spesso rimette tutti al proprio posto, grazie.
@ rosa:
sono molto felice del tuo commento, commento del quale ti ringrazio. Sono comunque certo che la mia mente fredda non ragioni come la mente fredda di molti altri quindi mi aspetto, come è giusto che sia,m molte polemiche. Forse, e questo lo spero, qualcuno arriverà a dirmi che sono pagato a mia volta… e sarebbe quello che ci vuole. Allora si che farei il botto di visite!
Mi ricordo che una volta uno mi scrisse che io sono “pagato dal sistema” e tutti iniziarono a chiedermi l’indirizzo del sistema per fare domande d’indennità :D
A parte gli scherzi, grazie mille :)
Rudy, il pezzo è ben scritto, è vero, ma l’operazione non mi ha convinto lo stesso.
Le “marchette” le vediamo spesso, se sono una piccola utente con i miei pochi followers magari mi invitano a provare il latte della latteria del vicino di casa, se sono più “influente” mi mandano in vacanza una settimana o mi fanno fare un giro sulle frecce rosse.
Insinuare che ci si arrabbi perché tu ti fai il giro sulle frecce rosse e io invece bevo il latte del vicino lo trovo scorretto, sembra quasi un modo per spostare l’attenzione da quello che è il problema reale, in questo caso, che le Ferrovie dello Stato sono piene di disservizi e che, sarà banale, ma non basta una giornata in cui ci raccontano (tramite gli influencer) che c’è gente che si fa il culo lì dietro, c’è gente che lavora e che la colpa non è solo loro (loro chi poi?), per dimenticarsi i disservizi.
Io avrei fatto qualcosa di più concreto. Magari anche con il supporto delle digital pr, dei social network, ma qualcosa di reale, che potesse avere un reale impatto sulla vita delle persone sulle ferrovie. Costa? Certo di più che una gita in treno per 20 persone.
Come? Tu, imho, avresti sicuramente più idee di me (e di loro)
Bye
Cosi tu dici: “Chi è abituato alle marchette vede marchette ovunque, come quella teoria secondo la quale il ladro ha sempre paura di essere derubato, perchè pensa sempre che gli altri si comportino come si comporterebbe lui.”
Oh madonna quanto sono d’accordo!!! Maremma Marchettara!!
Mi piace questa iniziativa delle FS … Spero serva per poi migliorarsi davvero sul resto, tipo il sito web. Mancano sempre mezze informazioni… ah, si, già non ci sono in stazioni spesso, figuriamoci sul web..
Questo è i lsito delle ferrovie Svizzere: http://fahrplan.sbb.ch/bin/query.exe/in?
C’è scritto per ogni treno l’orario ovviamente, ma addirittura il binario, se è soppresso o ritarda (rarissimo) ti indica quali altri soluzioni puoi avere rispettando bene o male gli orari che prevedevi, e se è estate e un treno ritarda (ripeto raro) in stazione distribuiscono da bere gratuitamente. Questa mi è accaduta Lugano, e davano colpa al treno che proveniva dall’Italia. Ora non so se era per accentuare il campanilismo del “Noi siam Sfizzeri, siam meglio e più bravi!”, sta di fatto che era l’estate dopo i blocchi invernali per il gelo e in quel momento mi risuonò il consiglio dell’AD di FS: ” I viaggiatori è bene che si attrezzino con coperte e bevande calde…”
Articolo decisamente non equilibrato secondo me.
Sintesi: “Prendere per il culo Trenitalia va benissimo”, mentre farlo con persone che conosco no.
Cioè: operazione trasparenza a quanto pare andata a buon fine, non è sempre colpa di Trenitalia se qualcosa non funziona, ma non importa, insultiamoli lo stesso se qualcosa non va (anche se non è colpa loro). Hanno le spalle larghe…
Se invece provi ad insinuare che qualcuno che conosco viene pagato per parlare bene allora ti “sputtano con tutte le mie forze, se mi gira male lo denuncio e poi gli spezzo i pollici”.
Stiamo scherzando, vero?
@ sabina:
il tuo mi sembra un commento interessante ed equilibrato, un commento su cui riflettere. Grazie.
Limo ha scritto:
No. Dico solo che dire alle persone “tu sei stata pagata per scrivere bene” quando questo non è vero non mi pare corretto. Se per te lo è bene, ne sono felice.
@ Rudy Bandiera: decisamente non lo è. Come non lo è “prendere per il culo Trenitalia” quando ti/vi/ci è stato dimostrato che non sempre è colpa loro se qualcosa non va.
@ Limo:
ok, la prossima volta che mi succede come l’altro ieri, quando ho preso tre treni ed erano tutti in ritardo, non lo scriverò su Twitter ma manderò una mail alla Regione Emilia Romagna, sperando sia quella di competenza, visto che sono partito da Firenze per Bologna.
ciao rudy, il pezzo è molto chiaro ed equilibrato. faccio solo un piccolo appunto sulla querelle trenitalia-regioni. dire che è tutta colpa dei soldi che non arrivano dagli enti locali è il pensiero di Trenitalia. parliamo di un’azienda che più volte ha detto o fatto sapere di voler investire solo sulle tratte più redditizie, tipo l’alta velocità, negli ultimi anni ha aumentato a dismisura e in modo ingiustificato i biglietti ma non la qualità del servizio, ha lasciato a casa decine di dipendenti, si basa su una giungla di appalti, ditte e ditterelle in cui le condizioni di lavoro sono terrificanti. taglia sul trasporto locale e sugli intercity e ti obbliga sulle lunghe tratte a costosi viaggi sui frecciarossa. per non dire della questione sicurezza, che è penosa. tutto ciò dipende in buona parte dagli sprechi e dalle scelte di management fatte negli ultimi anni. non sono solo le regioni ad avere le loro colpe. tutto qua :)
poi, rispetto all’evento #meetfs, chi ha criticato i blogger presenti… beh, si commenta da sè. ciao!
Commento del genere “far la punta ai chiodi”: l’articolo è sensato e condivido, ma dal punto di vista formale e logico la tua sicurezza sui non-markettari vale quanto la sicurezza dei “siete pagati per..”. Per cui, nel caso qualcuno dei signori coinvolti venisse sorpreso a viaggiare a nano su un frecciarossa, esigeremo i tuoi pollici;)
@ MkR70:
e li avrai! :D
@ piero:
grazie mille per la precisazione. Lov
Un classico esempio di Processo di Identificazione Personale; si confondono propri sentimenti e i propri atteggiamenti con quello dell’atro.
Io personalmente noto questo tra i cittadini italiani ed i politici italiani, cosa cavalcata in maniera eccellente dalla politica di Grillo, ad esempio, ma a cui bisogna stare attenti, in quanto prima o poi, si riesce a definire e capire quasi siano gli atteggiamenti reali e di Chi.
Spero di non essere andato troppo fuori tema, una buona giornata.
@ Massy Biagio:
su questo sito c’è una regola non scritta, ovvero: non si è MAI fuori tema.
Sai cosa Rudy, credo che a 2 giorni di distanza dall’evento la discussione sia ormai un “fatto interno” tra addetti ai lavori del settore (comunicazione).
La maggior parte delle persone che hanno scaricato vagonate (per stare in tema) di letame sui servizi Trenitalia ora si stanno concentrando su altri casi.
Chi ha strumentalizzato la vicenda (sempre del settore) ha campato di rendita per poco, diciamo.
Trenitalia ha agito in modo maldestro, a mio avviso. Il fallimento o meno dell’iniziativa lo vedremo più avanti. Ne ho parlato in modo generale qui: https://plus.google.com/u/0/103690450763103435958/posts
Comunque una ulteriore riflessione va fatta: vale la pena abbracciare cause altrui mettendo in discussione la propria “reputazione” in situazioni ad alto tasso di “criticità” come #meetFS?
Intendo in eventi singoli, senza un progetto chiaro da seguire nel tempo. Escludo tutte quelle “cause” in cui crediamo fortemente, ovvio.
Lo sai bene, per creare un equivoco ci vuole un attimo…
Un saluto.
@ Vito Parisi:
Commento interessante.
Vito Parisi ha scritto:
si, per me si. Vale la pensa nel momento in cui non ci osno persone fuori disponibili e pronte a giudicarti anche se non ti conoscono, a darti del markettaro per partito preso. E’ come la storia dell’adozione dei figli ai gay. Il problema non sta nei figli o nei gay ma nella società che farebbe pressione su quei bambini.
Poi lo so si, è un attimo farsi saltare la reputazione, ma non vedo il perchè uno debba avere paura di partecipare ad un evento. Solo perchè ci sono dei falchi appolaiati attorno? Fanculo ai falchi :)
Io non so di chi è la colpa, so che FS da tanti disservizi.
Sono certo che prendendo un treno Ferrara Bologna, non salgo su un treno francese, ma c’è scritto FS.
Sta alle FS rendere i servizi regolari, puliti, competitivi, e se qualcosa non va sono loro che devono vedersela con le regioni, denunciandole, obbligandole, o facendo qualsiasi cosa per salvarsi la faccia,ed il rispetto dei passeggeri.
E se non sanno fare il loro mestiere, mollino tutto e vadano in fonderia.
Caro Rudy, concordo con te sul fatto che non sia giusto lasciarsi andare a giudizi affrettati e soprattutto che non bisognerebbe accusare nessuno senza avere delle certezze.
E’ però altrettanto vero che a) siamo subissati dalle informazioni e i giudizi sommari sono all’ordine del giorno praticamente ovunque e b) ci hanno abituati oramai da lustri a operazioni dove chi “ci mette la faccia” riceve delle sostanziose prebende in cambio.
A me pare che tutto si stia un po’ feisbuccando, se mi perdoni il neologismo. Tutto nasce cresce muore nell’arco di pochissimo tempo, in quel pochissimo tempo si celebrano processi sommari e si crocifiggono o santificano intere schiere di persone. Nessuno si preoccupa di approfondire, nessuno si preoccupa di andare alle fonti.
E alla fine della fiera, chi fa il pendolare continua a viaggiare su un carro bestiame. E probabilmente gli interessa assai poco se sia colpa di Trenitalia o della regione. Ma gli interesserebbe molto sapere chi intende cercare di risolvere il problema.
Devo dire che alcuni dei blogger (quelli che ho letto) hanno raccontato in maniera molto edulcorata quello che hanno visto nel viaggio dietro le quinte di Fs. Credo che, come succede spesso, si siano identificati con chi spiegava loro le cose, e siano cascati nel tranello, la sindrome di Stoccolma dei giornalisti. In parole povere, se parla con uno, se questo mi dà le sue attenzioni, poi mi dimentico dell’altro punto di vista, in questo caso quello dei passeggeri.
Insomma, è vero che Trenitalia ha grossi problemi con stato e regioni, ma io mi rifaccio con loro perché loro danno il servizio, come si fa con tutte le aziende di questo mondo. Per esempio, se io mi affido a X per farmi un sito internet e gestirlo in tutti i suoi aspetti, X si affida a te per il posizionamento e poi il sito finisce in fondo a Google, io mi incazzo con X, mica con te. Sarà lei poi a rifarsi su di te.
Ciao Rudy, bravissimo! :-)
Un’osservazione puramente da markettaro: ma chi ha avuto la pessima idea di:
1 – Non tenere conto delle possibili reazioni negative (effetto boomerang) in trenitalia?
2 – del fatto che, prima di “fare pubblicità” e mettere in mostra i gioielli di famiglia non abbia pensato a risolvere, almeno alcuni gravi problemi cui, storicamente, Trenitalia é affetta?
Voglio dire, prima di far vedere il meglio, bisognerebbe almeno aver provato a risolvere il peggio, questa é una regola d’ ora della buona comunicazione; Trenitalia per i suoi disservizi non ha mai fatto una mazza, amzi, riesce solo a fare lo scarica barile sulle Regioni .. é pazzesco!! Ma la flotta é sempre la sua, mica delle regioni?!
Sono sempre più basito e credo che questo sia l’effetto di assunzioni paraculate in Trenitalia, ecco!! VERGOGNA!
@ rb05:
“La sindrome di Stoccolma dei giornalisti”: espressione azzeccata! :) Non entro nel merito di questo incontro perché non ero presente e in generale ho molta fiducia dei colleghi che vi hanno partecipato. Tuttavia uno dei rischi del mestiere di raccontare la realtà è questo: scambiare un punto di vista per uno scoop e sintonizzarsi (involontariamente o meno) sulla posizione di uno degli interlocutori; credere di fare il “cronista” (in senso ampio e neutro) della vicenda e invece finire col restituire una versione dei fatti un po’ viziata (sempre in senso ampio e neutro). Non è facile mantenersi in equilibrio, per carità, specie quando raccontare una notizia relativa a Ferrovie dello Stato implica il conoscerne gli articolati retroscena.
Non sto criticando nessuno. Dico solo che succede a professionisti dell’informazione con 30 e più anni di mestiere alle spalle, complice (a volte) la sola buona fede. Probabilmente alcune grandi aziende italiane questo lo sanno molto bene. Da qui la tentazione di “coinvolgere” la blogosfera per avere un po’ di copertura in cambio di rischi relativamente bassi e calcolati. Vorrei aggiungere un’ultima cosa: Ferrovie dello Stato, alla fine della fiera, non ci fa una figura così misera. Anzi. Ok, le critiche di viaggiatori e pendolari sono arrivate, ma allo stesso tempo è riuscita a far passare il proprio messaggio. Consiglio la lettura di questo post, che pone dei dubbi molto interessanti su tutto l’evento: http://blog.vita.it/ecosofista/2012/06/23/moretti-e-la-furbata-di-meetfs-ecosofista-prende-il-treno/
rudy non ti devi incazzare è il dogma catto comunista italiano, se hai i soldi li hai rubati, se il padrone ti invita a casa per discutere dei problemi sei il leccapiedi del padrone e infine vai all’ inferno.
Ad ogni modo tu non sei un blogger solamente, come non lo sono la maggior parte di quelli presenti all incontro incriminato, tu e gli altri siete esperti SEO, dei migliori in circolazione, se io mi mettessi a vendere ghiaccio sciolto e mi servissi della tua consulenza web avrei più visite di trenitalia, lo so. Blogger una mazza.
Detto questo se un ‘importante compagnia di trasporti ti chiamasse come suo responsabile SEO farebbe bene, se tu ti rifiutassi per questioni di principio mi faresti felice, ma poi ti direi che sei un cretino. Circa la cagata di #meetFS credo che abbiano provato ad avere il maggior riscontro con la spesa più bassa, per cui dubito che abbiano assoldato i presenti, mi puzza più di imboscata.
@ jack 3 mani:
cristo amico mio… non ho capito un cazzo porca troia. Non vedo comunque il mio nome associato a della maialate… tanto basta…
È possibile che io stia per scrivere una delle più grandi boiate del secolo, anche per questo ho deciso di scriverlo in un commento nel tuo blog :D.
Bhè la prima considerazione è che il tuo post sia ineccepibile, ammesso che gli influencer abbiano scritto bene, non è detto che a) siano stati pagati per farlo, b) che non sia vero quel che hanno scritto.
La domanda che i molti detrattori dovrebbero porsi è “se fosse stato un film, un set di valige, dei cosmetici …” insomma, se si fosse trattato di altro prodotto/servizio e di altra azienda?
Poniamo che io sia un influencer (e già questo richiede uno sforzo di fantasia sovraumano, quasi rettili ano ;) ), se mi dicessero, ad esempio quelli della Ducati: “ti va di provare le Diavel e di scrivere le tue impressioni? “ mi stanno corrompendo? mi stanno circuendo? sono un “mercenario”?
Ovviamente per me la risposta è no. Fatta eccezione per la prima domanda perché la Ducati la proverei subito.
Quindi, caro Rudy, se devi spezzare dei pollici non devi che farmi un fischio :D
Se fossi poi un influencer di quelli invitati, così per sfizio, andrei solo a vedere confermate alcune delle motivazioni sui disservizi di FS.
Sarà anche colpa delle Regioni, ma a quanto ne so queste istituisco dei bandi di gara per assegnare il servizio di trasporto su ferro. Immagino che nei bandi siano specificate le condizioni di servizio da garantire … quindi, se poi i pendolari si vedono riconosciuti dei “bonus” sugli abbonamenti, a causa dei continui ritardi, mi sa che proprio tutta colpa delle Regioni non è.
Ma questa è tutta un’altra storia.
@ Riccardo:
quoto tutto. Ogni parola. Se tu fossi qua io ti bacerebbo…