I #TA12 di Milano sono passati. Non è mia intenzione fare un resoconto dettagliato dell’evento per il semplice fatto che il resoconto sarà fatto sul sito ufficiale e, soprattutto, sarà fatto da tutte quelle persone che sono state presenti e che scriveranno dell’evento.
Quello che mi preme portare all’attenzione sono alcuni dettagli che forse sono offuscati o poco visibili, ma che per me hanno enorme importanza.
Chi ha parlato bene dei #TA12?
Tutti quelli che hanno parlato bene dei #TA12 hanno partecipato ai #TA12, o meglio, tutti quelli che hanno partecipato ai #TA12 hanno parlato bene dei #TA12.
Questo vuol dire una cosa sola: che l’evento, in se, è stato un successo.
Se la gente che partecipa ad una cosa si diverte a fare sta cosa e ne parla bene, la cosa è fika. Non ci sono se e ma. E’ così. E questa storia mi rende incredibilmente felice: le persone si sono incontrate, divertite e l’hanno detto in giro. Esiste qualcosa di meglio?
Perché hanno parlato bene dei #TA12?
Perché si sono divertiti. Semplice.
Chi ha parlato male dei #TA12
Ci sono quelli che ne hanno parlato male ma sono tutte persone che NON li hanno vissuti. Ne hanno parlato male per mille ragioni, anche corrette volendo, ma non ci sono stati. Hanno parlato di tweetstar senza venire a vedere la gente, hanno parlato di utenti che sono sfigati perchè hanno più di mille followers, di donne che sono belle solo in avatar, di uomini che sono idioti e così via. Tutte cose anche verosimili, ma non erano li. Di fatto, quindi, non si sono divertiti.
Perchè hanno parlato male dei #TA12?
Molti lo hanno fatto perché non conoscono gli organizzatori o lo spirito della cosa. Molti lo hanno fatto perché non si sentiva la necessità di questa nuova manifestazione. E questo è verissimo, ma ogni occasione è buona per spassarsela. Anche questo è verissimo.
Molti l’hanno fatto perché rosicano, molti per invidia. Anche se questo non lo ammetteranno mai, visto che non sentirete mai qualcuno dire “si sono invidioso” oppure “si sto rosicando”.
Molti lo hanno fatto per partito preso e molti per avere visibilità di riflesso. Molti odiano gli utenti Twitter con molti followers perchè non riescono ad avere molti followers.
In pratica
Io penso che in definitiva una sola cosa abbia un senso, ovvero il fatto che chi c’era si è divertito e l’ha raccontato. Chiunque può decidere di venire ad una festa oppure no, può decidere di criticarla o di incensarla, di boicottarla o di sputtanarla ma l’unica, ripeto l’unica derivazione necessaria è che chi partecipa alla festa si diverta. Tutto il resto sono dettagli.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e che ne hanno parlato, bene o male che sia.
Grazie a La Settimana della Comunicazione come cornice, ai tre main sponsor come H3g, Philips, e Vaporetto dell’arte di Venezia, coadiuvati da Web Marketing Manager e 22HBG che hanno reso possibile e soprattutto aiutato gli organizzatori, che di mestiere fanno altro, a raggiungere un successo di iscrizioni inaspettato.
Grazie ai partner dell’evento, HootSuite, NetPropaganda, Andrea Antoni, Vindimia, Cromobox, Cascina Carpini, Ninja Academy, Parma gusto, Lino’s Cofee e media partner unico Data Stampa.
perchè l’anno prossimo non organizzate i #ta2013 a Roma?
Io non c’ero ed ho rosicato… Però mi sono divertita a distanza… :D E il prossimo anno ci sarò, costi quel che costi, ecco!!!!! Complimenti agli organizzatori: le critiche lasciano il tempo che trovano, del resto dovevano pur fare qualcosa quelli che sono rimasti a casa e non hanno potuto assistere allo show, no???? :D
Bello, bellissimo conoscere tutti di persona. Un’esperienza unica ed emozionante. Grazie a te e agli altri mitttici organizzatori.
io non c’ero. ma ho guardato tutte le foto di chi c’era. e sono sostanzialmente d’accordo con chi ha votato.
Se non c’eravate stavate di certo tuittando e se c’eravate stavate di certo tuittando ;L)
giuseppe ha scritto:
@ giuseppe:
@ blueaction666:
non so ragazzi, adesso proprio non so. Mi sa che Milano sia la location ideale ma è un pelo presto per pensarci :)