Ammettiamo per un attimo che un povero disgraziato non si sia mai accorto che su un semaforo è installata una di quelle telecamere che ti fanno la multa se passi con il giallo inoltrato.
Bene, lo sfigato passa una volta, capita a tutti e lo sappiamo, poi lo rifà dopo tre settimane in un altro “raptus di fretta”. Ammettiamo anche, per ipotesi, che non veda un velox o che non si accorga che nei pressi di Bologna il limite di velocità in autostrada è di 110 e non 130.
Tutte queste infrazioni gli vengono comunicate almeno, quando va bene, un mese dopo e lo sfigato si trova quindi con centinaia, centinaia e centinaia di euro da pagare e molti molti molti punti in meno sulla patente.
Cosa che si sarebbe potuta ovviamente evitare con l’avviso immediato, ad esempio, dall’infrazione.
Ora, ammettiamo che il suddetto sia una persona “normale”, un borghese qualunque. Tutti questi soldi da pagare lo faranno incazzare da morire, forse dovrà saltare le ferie (con buona pace degli albergatori e di chi dice che si deve consumare per crescere) e non sarà educato a migliorare il proprio stile di guida ma solo terrorizzato dal muoversi in auto.
Ammettiamo che la stessa cosa capiti ad un cassa integrato. Ecco che la cosa si complica: forse si deve saltare qualche pranzo, o qualche cena, forse si deve evitare di comprare le scarpe o i libri al figlio, e questo a causa di una o più infrazioni effettuate senza nemmeno la coscienza di quello che avveniva.
Ora, ammettiamo che la stessa cosa capiti ad un ricco. Sapete cosa pensa il ricco? Se ne sbatte. Continua ad andare sopra i 110 dentro a Bologna, continua a passare con il rosso pieno, se gli va. E tutto questo perchè grazie ai soldi si può permettere di “comprare l’illegalità“, di comprare le infrazioni, di fare tutto quello che vuole. Sempre.
Ora, so benissimo che questi sono esempi tirati per il collo, ma in quanto esempi servono a fare capire. Non sarebbe sensato se le sanzioni “educative” fossero equiparate al reddito? Non avrebbe un senso che tutti, a prescindere da quanto prendiamo di stipendio, avessimo la possibilità di essere ugualmente liberi?
Perchè viviamo in un sistema fatto su misura per fottere i piccoli e lasciare liberi ed impuniti i grossi?
La verità e la morale di questa storia è che in Italia esiste un solo modo per vivere sereni, ed è avere i soldi. Possibilmente tanti soldi.
I soldi non danno la felicità, di questo sono certo, ma danno la serenità per poter costruire una felicità stabile e duratura. I soldi creano quella situazione di tranquillità grazie alla quale ognuno può diventare quello che vuole.
Senza soldi si vive nella paura, di tutto. Si vive nella paura delle multe, si vive nella paura che si rompa la lavastoviglie, si vive nella paura che la macchina una mattina non parta, si vive nella paura che aumenti il mutuo, si vive nella paura di non riuscire a far studiare i figli, si vive nella paura di pagare le tasse, si vive nella paura di tutto.
I soldi non daranno la felicità, certo, ma i soldi danno la tranquillità per costruirsi la felicità.
Io vivrei felicemente INFELICE, con le tasche piene!!!! :D
La paura è il nostro guinzaglio, amico mio… è la società del terrore, quella che le brillanti menti americane hanno creato in poco più di mezzo secolo per dominare il mondo! Al centro i soldi, sempre e comunque, ma per farli devi essere disonesto, accettare compromessi, essere ricattabile. Devi far parte della cricca globale, quella fatta da galantuomini che non si fanno problemi a distruggere il mondo con le guerre, i pesticidi, la droga, la disoccupazione e il puro, semplice ed efficacissimo terrore!!!
@ Claudio Gagliardini:
Mi ricordo Blade Runner, quando il replicante, mentre mena Ford gli dice “brutto vivere nel terrore, vero?”.
Ci tengono tutti per le palle… la mia più grande paura nella vita è quella di essere povero per non essere libero. Siamo messi male…
Sono d’accordo in parte. Io ho proprio l’ansia del non avere soldi. Io, col mutuo, ci sono cresciuta, i miei genitori hanno comprato la casa quando sono nata e hanno finito di pagarla che avevo 13 anni.
L’anno scorso il mio cane si è ammalato: diabete e morbo di morbo di cushing. Con le cure giuste un cane può sopravvivere due anni, ma le cure sono costosissime (400 euro di media al mese). Cosa fai? Abbiamo tolto tutte le spese inutili, ridotto tutto e il mio cane è stato con noi per altri 8 mesi (diventando anche un caso medico discusso in una conferenza di veterinari).
Ci siamo potuti permettere di dire, alla fine, che avevamo tentato tutto il possibile. Se non fossi riuscita a farlo, non so come l’avrei presa, se avessi dovuto abbatterla sapendo che c’era una cura che non potevo permettermi.
Quando devo comprare qualcosa mi chiedo mille volte se ne vale la pena, se ne ho davvero bisogno, meglio aspettare i saldi forse, magari il mese prossimo ci sono le offerte…
qualcuno potrebbe obiettare che sono genovese e che è nella mia indole fare così, ma no, non lo è. Quando so di avere delle entrate fisse, io spendo come se non ci fosse un domani (in un anno di servizio civile, a 400 euro al mese, ho fatto girare l’economia a manetta).
“Si vive nella paura delle multe, si vive nella paura che si rompa la lavastoviglie, si vive nella paura che la macchina una mattina non parta, si vive nella paura che aumenti il mutuo, si vive nella paura di non riuscire a far studiare i figli, si vive nella paura di pagare le tasse, si vive nella paura di tutto.”
Tutto giusto, tranne le multe.
Perché le contravvenzioni sono evitabili.
Guido da 11 anni, ho la patente B da sette anni e la patente A da due e ho preso un divieto di sosta (38 euro) nel 2004. E questo è tutto per il momento.
Il problema, quando si parla di contravvenzioni, è che l’italiano medio al volante se le merita tutte.
Ieri ero in giro in moto, vedo uno che inizia ad attraversare e mi fermo, l’uomo della macchina dietro di me mi ha mandato a quel paese, perché ho frenato e lui ha dovuto frenare all’improvviso dietro di me, quando il codice della strada dice chiaramente che i pedoni hanno la precedenza e che devi rispettare la distanza di sicurezza.
Ed è sempre così, lo è sempre stato. E non ci sono abbastanza contravvenzioni al mondo per fermare questi comportamenti: eh sì, magari i ricchi continueranno a farlo (vedi Lapo Elkan VS il tram), ma la maggior parte degli italiani in strada non sono persone ricche.
E, tristemente, non c’è altro modo per far imparare agli italiani, se non usando i soldi, che lo stop non è un consiglio, che se sto già superando il limite della velocità è inutile che mi fai i fari e che suonare il clacson non farà magicamente scomparire la coda che hai davanti.
La mia moto in realtà è un vecchio 125: massima velocità 60 km/h e non è il massimo della sicurezza (ruote piccole, un sistema di frenata ormai superato). La uso tutti i giorni per andare a lavoro e ogni giorno mi chiedo se qualcuno, nel tentativo di superarmi dove non può, mi farà cadere, se qualcuno non si fermerà allo stop e mi verrà dentro (stava per succedere l’altro ieri). Devo rallentare quando arrivo ai semafori se ho il verde, perché “non si sa mai”.
No, nel caso della sicurezza stradale non si può fare un discorso di ricchi e poveri (sarà perché ti amo). Si può fare un discorso di giusto e sbagliato e di pesi e misure (uno che va a 150 invece di 130 in autostrada non può essere allo stesso piano di chi va a 190), ma non di ricchi e poveri.
Tanto più che ci sono troppi evasori in Italia e si sa come andrebbe a finire.
(Scusate, non è mia intenzione fare polemica e spero di non essere andata OT, ma sono un po’ stufa. Specialmente perché guidare sotto Natale è ancora peggio del solito)
Basta Rudy la patrimoniale non è passata!
la vuoi applicare al codice della strada?
I soldi però danno la felicità, basta che siano depositati all’ estero e distratti dal fisco.
@ JACK 3 MANI:
sei bello e sei saggio. Lo sai vero?
@ Claudio Gagliardini:
Parole sante caro Claudio.
@ Angel:
Non ti devi assolutamente scusare, la tua idea vale come le altre, ed in parte la condivido.
Non condivido il comportamento dei comuni, subdoli e rapinatori. Dal momento che il semaforo mi fa la foto tutto viene registrato, ed allora i vigili, o la polizia se fossero veramente al servizio del cittadino, invierebbero subito la contravvenzione, onde evitare il ripetersi di tale situazione.
I soldi sono tutto, se sei pieno di soldi, ma una testa di kazzo, molte volte sbrogli i casini, diversamente no. Ricco o povero con l’influenza si e uguali, con la sola differenza che il ricco la puo’ curare,
Un bel natale da solo pieno di soldi.
Un bel natale da solo senza un euro.
Lov
I soldi non danno la felicità, figuriamoci la miseria!
Penso che in Svizzera le multe siano equiparate al reddito, cosi ho sentito dire.
L’amico Mauro ci potra’ illuminare?
Sarebbe un sistema giusto.
Lov
@ Angel:
quoto tutto, compresa la parte sulle multe.
e aggiungo che le infrazioni al codice della strada e l’evasione fiscale sono due facce della stessa medaglia.
mediamente agli italiani non fotte nulla degli altri. e le regole sono fatte per non essere rispettate. e a proposito di multe da pagare, sino a un po’ di tempo fa il comune di roma non controllava che gli importi pagati fossero congruenti con i verbali associati, per cui ricevuta una multa di 200 euro bastava fare un bollettino da 10 e aspettare la prescrizione…
ardu ha scritto:
Sono d’accordo. Equipariamole al reddito. Così il gioielliere sotto casa, che dichiara 10.000 euro, oltre ad avere il posto garantito al nido fottendo lo statale che ne porta a casa ben 30.000, avrà anche lo sconto sulle multe.
Wish aka Max ha scritto:
Si, ma questo è un evesore, è un altro conto. Dai Wish, non mischiare le cose: se le multe fosse equiparate al reddito, dove non ci sono evasori, sarebbe giusto. Non tirare fuori la storia dell’evasione per forza, altrimenti si torna sempre li, che a pagare sono sempre quelli.
Detto questo quoto Ardu in tutto e per tutto: se le multe venissero notificate subito non si ripeterebbero certi “errori” e sappiamo tutti che girando gli errori si fanno. La viabilità cambia tutti i giorni, i velox vengono montati dalla sera alla mattina.
@ ardu:
No, non c’è una legge svizzera che equipara le multe al reddito. Se l’infrazione è grave finisci davanti al giudice che può tenere conto anche del reddito. I paesi scandinavi invece hanno una legge ben precisa che calcola le multe in funzione del reddito.
@ mauro:
Grande Mauro, sempre preciso come… come… come uno svizzero :)
Rudy Bandiera ha scritto:
Dai Wish, non mischiare le cose: se le multe fosse equiparate al reddito, dove non ci sono evasori, sarebbe giusto. Non tirare fuori la storia dell’evasione per forza, altrimenti si torna sempre li, che a pagare sono sempre quelli.
Caro Rudy, il problema non è che io mischio le cose. Il problema è che tutto ciò che è agganciato al reddito in questo paese è diventato una sperequazione.
Mi sto convincendo sempre più che se non risolviamo il problema dell’evasione qualunque altra misura risulterà un palliativo.
La mia metà ottimistica dice che prima o poi, tra Serpico e altre sofisticherie, si arriverà a stanare chi non paga, ma la mia parte pessimistica dice che per far pagare le tasse a tutti basterebbe che tutti avessero il senso dello stato, e poiché questo in Italia non esiste, il problema è irresolubile….
@ Claudio Gagliardini:
Non posso accettare questi rant antiamericani gratuiti. Non ce la faccio!!!!
Sono figlio di emigranti e per passione conosco bene la storia dell’emigrazione italiana e…. c’entra con quello che hai scritto. Ma sai cos’è il terrore? Non credo e allora te lo dico io: era quello di mia nonna emigrata in Brasile all’età di 5 anni nel 1895 su una nave fatiscente come pioniera proveniente da un paese medievale (il nostro) controllato da latifondisti schifosi (poi tornata per malattia), era quello dei minatori morti a Marcinelles o scavando il Gottardo o costruendo la diga di Mattmark o quello dei miei zii emigrati in Australia nel 1948 con poche speranze di tornare un giorno. Il terrore era quello di chi era rimasto, dei personaggi dell’albero degli zoccoli (veri e non falsi come quelli di Blade Runner), dei mezzadri sfruttati a sangue e degli operai bambini a cottimo per 12/14 ore al giorno.
In un secolo sono emigrati 20 milioni di italiani sempre in condizioni spaventose da tanto la miseria era insopportabile. Sono andati spesso incontro a morte o a maltrattamenti e soprusi. Succedeva ieri, non in ere preistoriche.
Negli ultimi 50 anni c’è stata l’esplosione del welfare conseguente al “miracolo economico” che ha messo tutto l’occidente e anche l’Italia un po’ (tanto…) al riparo dalla miserabile indigenza che imperava in molti paesi. Adesso possiamo starcene qui, a cazzeggiare su internet e per molti di noi, come te Claudio; lavorare per un mondo assai libero inventato (lascia perdere il protocollo web) e controllato economicamente dagli orchi americani ma ripeto assai libero. A meno che Google, Yahoo, Facebook, Twitter, Ebay. Amazon, Microsoft, Apple, ecc. non siano il tuo pane quotidiano.
E la nostra sarebbe la società del terrore inventata dagli americani?
Ti consiglio di leggere qualche buon libro che ti possa indicare da dove veniamo. Ti farebbe bene e farebbe bene anche a mezza Italia.
Mi dispiace, Rudy..cancellami pure, ne hai il diritto; ma Claudio è insopportabile.
Comunque, auguro sinceramente a tutti, Claudio compreso, un buon Natale e un eroico anno nuovo. Sarà molto difficile ma confido nei miei compatrioti per una rinascita dell’Italia che stupirà il mondo.
Passo e chiudo! :-)
@ mauro:
ci manca solo che io vada a cancellare qualcuno perchè esprime un parere!
Mi spiace solo di questa cosa: ilo Claudio lo conosco di persona, molto bene e ti posso assicurare che è un uomo straordinario, di una sensibilità straordinaria. Detto questo tutti non possiamo essere simpatici a tutti :)
@ mauro:
ah scusa, una domanda: da dove hai presupposto che Claudio parlasse di americani?
@ mauro:
Rispetto la tua idea, la tua esperienza e la storia, Mauro, ma quello che oggi stiamo vivendo è frutto di mezzo secolo di porcate made in USA, nazione verso la quale non si può essere riconoscente per l’eternità e che ha esportato nel mondo un sistema iniquo, solo apparentemente democratico e basato esclusivamente sull’economia e sul patrimonio, come unico fine e unica strada. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: governi piazzati lì a commissariare i paesi, attraverso lobby e cricche di varia natura, gente che di sicuro non muore di fame (almeno per ora) ma che di certo sta peggio della generazione precedente e non ha grandi prospettive. Ti piace questo modello di sviluppo? Buon per te, ma non venirmi a dire che buona parte dell’Europa e del mondo non è in queste condizioni perché ha seguito o è stata costretta a seguire il modello USA e il sogno americano, che mai si è avverato e mai si avvererà!
Ovviamente Buon Natale anche a te, sperando che il tuo entusiasmo riesca a contagiarmi almeno un po’ ;-)
@ Rudy Bandiera:
Devo finire il thread.
Non ho detto che Claudio mi è antipatico. E non ho nessuna ragione per mettere in dubbio che sia una persona straordinaria. La sua visione del mondo è a mio parere in parte distorta. Poi sai che non postavo da almeno 7/8 anni prima di postare qui. La scuola di usenet era più feroce…sono rimasto lì: nostalgico. ;-)
@ Claudio Gagliardini:
Gli americani hanno sbagliato moltissimo e sono il primo a riconoscerlo. Anzi ne sono, in altri ambiti, (non blog) un critico feroce a volte. Lavoro per loro e li conosco bene.
Il punto è che se possiamo e dobbiamo riconoscerne le porcherie dobbiamo anche riconoscerne i meriti. E sono tanti anche quelli!
Take care… ;-)