Da quando c’è stato il terremoto in Emilia ne sono successe di tutti i colori: abbiamo avuto di quelli che hanno parlato di terremoti generati dall’uomo, di quelli che hanno detto che è colpa dei cambiamenti climatici, di quelli che hanno detto che non è stato un 5.9 ma un 6.1 e che il governo ha abbassato il limite per “non pagare”, di quelli che hanno fatto offerte bislacche sui social network solo per cavalcare il terremoto stesso, ma l’ambientalista estremista non l’avevo ancora visto.
Il Sig. Filippo Schillaci, che presto o tardi approderà qui e spero ci possa dare delle delucidazioni di persona, asserisce che lui NON compra il Parmigiano Reggiano dei caseifici emiliani devastati dal sisma per una “una solidarietà di ordine superiore” ovvero quella verso l’ambiente.
Dice lo Schillaci: “Parliamo innanzi tutto di impatto ambientale: produrre qualsiasi cosa costa, no, non in termini economici ma in termini di sottrazione di risorse alla biosfera. È questo fra l’altro il motivo per cui il paradigma della crescita produttiva ‘infinita’ è un puro delirio. Ci sono poi cose produrre le quali costa più che produrne altre. Nel caso degli alimenti, produrre quelli di origine animale costa di più, spesso molto di più di quelli di origine vegetale.”
Va da se se i caseifici inquinano e non si devono comprare i loro prodotti. Ma non si limita a questo, dice alla fine del post: “E cosa fare allora per i poveri caseificatori che hanno subito un così duro colpo? Ho una modesta proposta: potremmo fare una colletta per aiutarli a convertire le loro aziende in qualcosa di più sostenibile. Ad esempio una fabbrica di SUV. Sì, proprio quelle orrende, mastodontiche, grottesche cassapanche a motore che costituiscono la più recente, ridicola ed estrema degenerazione del consumismo su gomma. Faranno ancora danni producendo SUV, certamente, ma di meno.”
Consiglia di convertire una fabbrica che fa formaggi in una che fa SUV. La considero una provocazione perchè se così non fosse ci sarebbe da chiamare un medico.
Ora, mi permetto sig. Schillaci: la conversione di un caseificio in una catena di montaggio per auto è una cosa impossibile, in quanto i frigo e i prodotti alimentari non si fondono bene con i saldatori e i robot per l’assemblaggio dei motori a scoppio.
Detto questo, è possibile che qualcuno arrivi a scrivere una cosa del genere solo per eco mediatico? E’ possibile che non si capisca che NON è nel momento dell’emergenza che si deve fare una battaglia contro una particolare classe di lavoratori, altrimenti si rischia di cancellare la suddetta classe di lavoratori? Non vi pare che sia come sparare sulla Croce Rossa?
Mi sembra che le motivazioni possano essere due ovvero o il Sig. Schillaci voleva che si parlasse di lui oppure l’ecologismo integralista di cui soffre è qualcosa che trascende nella patologia.
Incitare a NON aiutare chi ha subito un terremoto motivando che il formaggio inquina più dei SUV è bestiale e inquinante molto più del formaggio.
Troppa cocaina in giro.
Ma mi stupisco che si dia voce ad una demenza di questo genere!! Questa e’ pura spazzatura.
Quel gentile signore dovrebbe assaggiare un pezzettino di parmigiano. Forse, e dico forse perché non riesco a quantificarne la stupidità, sentirebbe il gusto di un piccolo miracolo, quello del lavoro di tante persone e della sua cara natura, insieme. Ma questo signore non sa un cazzo di niente.
@ Andrea Giuseppe/Uomomagnetico:
o forse dovrebbe assaggiare il paraurti di un SUV amico mio…
Vuoi mettere il gusto di 2 carote, una gamba di sedano, al posto di 100g di Parmigiano Reggiano 32 mesi” ma va cagar”
Potremmo discutere se è giusto fare incetta del formaggio terremotato, e poi non comprarne piu’ di quello sano.
Il Parmigiano Reggiano, è, e sara’ sempre uno dei pui GRANDI formaggi esistenti sul pianeta.
Il personaggio in questione non merita che lo nomini.
Lov agli amanti del Parmigiano Reggiano
Io al posto suo proporrei di sterminare direttamente tutte le vacche! D’altra parte si sa che i gas emessi dalle vacche stanno uccidendo il pianeta, sono molto più dannose dei SUV! Posso dirlo? Ma va a caghèr…