Il mondo di Internet e dei social si muove ad una velocità tale che personalmente trovo difficile seguire tutto: le cose cambiano più velocemente che all’interno del PDL e a volte con la medesima fumosa chiarezza (era una vita che volevo provare un ossimoro) quindi è importante avere dei punti fermi, alcune regole da seguire e da tenere presenti.
Prima di tutto ricordiamoci sempre che i social network sono fatti di persone e non da segmenti demografici, e ricordiamoci che la gente va su Facebook e Twitter per divertirsi e non per leggere delle pubblicità.
Fatta questa doverosa premessa, la storia del social media marketing può essere divisa in tre parti.
La prima parte è stata di ascolto sociale, nata in seguito al lancio di Facebook ed alla sua esplosione nel 2006 e quella di Twitter nel 2007: diventarono nuovi canali in cui pubblicare e recensire prodotti, cosa che ha spinto i brand ad ascoltare i consumatori. Finalmente, dico io.
La seconda parte è stata di gestione social, ovvero il lancio delle pagine brand che hanno iniziato a gareggiare per la leadership e per accaparrarsi sempre più “adepti”, followers o che dir si voglia. La guerra dei numeri per capirci.
Adesso siamo immersi in una nuova era mediatica, una nuova era sociale, ovvero l’era del commercio collaborativo, che si basa prima di tutto sulle gestione di enormi quantità di dati ed in secondo luogo sulla la sinergia tra le persone e le aziende.
I marchi devono sviluppare strategie per generare una maggiore partecipazione e collaborazione con i consumatori: non si tratta più di un mercato fatto da due poli ma da poli che si intersecano. Un mercato fatto di conversazioni. Questo vuol dire anche cazzeggio e divertimento, non lo dimentichiamo.
In questa fase gli inserzionisti, quelli che vogliono investire online, dovranno permettere ai consumatori di avvicinarsi in modo “personale” avendo in cambio una quantità incredibile di analisi, idee e contenuti.
Si tratta di mettersi in gioco, di lavorare anche molto con le percezioni, in maniera ludica. Il Web non è numeri. Il Web è persone. Anzi, il Web è INDIVIDUI.
Per raggiungere questo obiettivo, ci sono cinque passi essenziali che permettono il successo in questa terza fase:
1. Individua il tuo marchio, il tuo nome ovunque, su Facebook, Twitter e gli altri social. Capisci chi sono queste persone e perchè vogliono interagire con te. Per lamentarsi? Per aiutarti? per complimentarsi?
2. Segmenta i membri delle community: ogni marchio avrà individui che vogliono partecipare a diversi livelli. Alcuni amano dire quello che vogliono su un prodotto, altri vogliono urlare e basta e via dicendo. Capite i segmenti e capirete molto anche su di voi.
3. Concentratevi su ciò che è importante. Dopo che avete capito dove siete, chi siete e cosa fate (agli occhi degli altri) concentratevi su quello che per voi è davvero importante. Non disperdete le forze. Mai.
4. Riconosce il contributo di chi vi aiuta. I consumatori sono una risorsa, da ogni punto di vista. Come si diceva in Pulp Fiction “un grazie sarebbe gradito”.
5. Costantemente provare provare e provare. Siamo in un mondo nuovo in cui non esiste uno storico di riferimento. Lo storico lo fate voi, tutti i giorni, sulla vostra pelle.
Interessante, da provare se risponde alle mie esigenze .
Articolo davvero molto interessante e completo, arriva direttamente al cuore del problema senza fronzoli.
Ciò che davvero mi ha colpito di più e che, dal mio modesto punto di vista è la parte più importante nell’approccio al social media marketing, è il primo step:
Penso che questa domanda debbano porsela tutti coloro che creano un progetto online, non solo chi si approccia ai social network. I social magari amplificano la comunicazione online, ma ogni sito internet, specie se si tratta di siti aziendali o di siti ecommerce, dovrebbe partire da uno studio serio delle necessità degli utenti in modo da soddisfarle al meglio.
Solo in questo modo la realizzazione di un sito web o di una campagna di social media marketing può avere veramente successo.
Su IdeaCommerce si parla spesso di questi argomenti e di come impostare un approccio corretto al web per aumentare il coinvolgimento degli utenti e le vendite su un sito web.
Ancora complimenti per l’ottimo articolo ;)