A parte che la parola “viralità” non si può sentire. A parte che non si può iniziare un post con “a parte” e i SEO di tutto il mondo ne converranno.
A parte questo, dicevo, come è possibile rendere un contenuto virale sui social? O meglio, più che renderlo virale, com’è possibile produrlo tale?
Qual è il contenuto perfetto per essere fatto girare il più possibile?
La scorsa settimana ho pubblicato la foto che vedete qua sotto, una foto mediocre della mia compagna, la Principessa Leila, che firma un documento. La foto pubblicata su Facebook è stata accompagnata dalla seguente frase:
“Da oggi io e la meravigliosa donna che vedete nella foto, ovvero Natascia, siamo di fatto, una coppia di fatto. Ci siamo iscritti all’albo delle unioni civili non perchè serva o perchè ci saranno agevolazioni. No no, ci siamo iscritti perchè CREDIAMO nelle unioni civili a prescindere dal matrimonio. Da qualche parte si deve pur cominciare: viva le unioni civili, viva lo Stato laico, viva la revolution! Ok, mi sono fatto prendere la mano…”
Si è scatenata una cosa mai vista: 452 like, 3 condivisioni e 130 commenti. Un boato su Facebook.
Ma, perchè?
Diciamo che in mezzo ai social ci vivo, non sono uno sprovveduto (non in questo ramo almeno) ma questa cosa mi ha lasciato un pelo perplesso. Quindi, dopo averci riflettuto a lungo e dopo essermi riletto i 5 teoremi per capire e vivere i social network, voglio riportare i 5 punti che secondo me sono potenzialmente esplosivi nelle condivisioni sui social. Ognuno di questi è importante, se ci sono tutti è bestiale.
1- La personalizzazione
Se quello che postate è “personale” e vi riguarda da vicino, gli utenti si sentiranno coinvolti, in parte perchè sono esperienze passate anche da loro e in parte per poter saziare il voyeurismo (quello buono, non quello pruriginoso e malsano) che fa parte di tutti noi. La curiosità di vedere la vita degli altri è un potente motore.
2- La spiegazione
La foto che ho postato, senza una spiegazione, non sarebbe stata nulla. Non è un tramonto, per capirci. Quindi due righe scritte bene, veloci e incisive sono FONDAMENTALI. Se poi sono anche simpatiche avete fatto 13. La gente sui social ha voglia, prima di tutto, di divertirsi.
3- La diatriba sociale
All’interno della frase che ho scritto vi è un chiaro schierarsi. Ecco, lo schierarsi porta fuori le diatribe sociali e i tabù nei quali tutti i giorni c’imbattiamo.
4- Il cardine sociale
Tutto deve girare attorno ad un cardine socialmente riconosciuto. Il matrimonio, l’unione tra le persone, è uno dei più potenti. Potenti e positivi. Poi ognuno lo vive come vuole e si torna al punto 3, ma la presenza di un cardine sociale è importantissima. Ovviamente non deve essere per forza qualcosa di positivo, ma se riguarda le persone è bene lo sia. Alla gente non piace identificarsi e riconoscere un cardine sociale negativo perchè tendono ad identificarsi con quello che vedono: se vedono cose positive partecipano, se vedono cose negative meno, perchè si identificano e stanno male. Se vedono cose negative che riguardano la specie animale partecipano un casino! Gattini pulciosi su Facebook uber alles.
5- La provocazione
Nella spiegazione iniziale non vi è, appunto, solo una spiegazione ma è contenuta anche una potente provocazione. La provocazione genera dibattito, il dibattito è la benzina dei social. Ovvio, non si deve provocare solo per provocare ma se si provoca ruotando attorno al punto 3 e al punto 4, il gioco è fatto.
Direi che i cinque punti ai quali sono arrivato ci sono, sono disponibile al dibattito e ad aggiungere punti, se i punti da voi suggeriti nei commenti, saranno degni di entrare in questo blog (ecco, questa è una provocazione ;) )
e io me l’ero persa… bravi!
@ Michela:
Mo grazie!
analiticamente perfetta questa spiegazione, anche nella classifica dell’importanza, la ‘personalizzazione’ come la chiami te è stata fondamentale, a mio avviso, ma si potrbbero prendere anche come ‘regole seo per social’ ^^ …
@ Massy Biagio:
regole di vita, le chiamerei ;)
Io ti ho messo il like e il commento perché ti voglio bene. E sì, leggendo la tua analisi per tutti e cinque i punti. Like.
@ Andrea Giuseppe Capanna:
allora vedi che la cosa è reciproca?? (Cit.)
Sarebbe interessante capire se funziona non solo nell’analisi a posteriori, ma come meccanismo progettuale.
marco
A parte gli auguri sentiti che ti faccio (AUGURI!!!), e a parte che si può iniziare benissimo una frase con “a parte”, “ma” e anche “e”, a parte tutto la cosa interessante è capire come viralizzare un post.
Col mio blog sto sperimentando e ho scoperto che molto di quello che scrivi è vero. L’idea che mi sono fatta è che se offri un pacchetto confezionato, la gente avrà paura di aprirlo. Se rompi un poco la carta e gli fai vedere cosa c’è dentro a quel santo, santissimosubito pacchetto, allora avrà voglia di aprirlo e vedere meglio.
Metafora di mènta, ma è venerdì c’ho sonno e caldo.
PS: diatriba sociale e cardine sociale? Mumble. Mi spieghi meglietto?
@ Valentina:
cosa fragola? Non sono nessuno per spiegare a te, figurati! Solo che la diatriba è qualcosa che si arrotola attorno a un cardine. Ma il cardine ci può essere senza diatriba (allora quella è una “banalità scintillante” http://bit.ly/NBbjvS ) quindi di punti ne ho fatti due :)
Grazie per gli auguri!! “a parte” che ti abbraccerò ai TA12 :)
@ Rudy Bandiera:
No no, spiega spiega. Perché io chi sarei? Ntz.
Il pezzo mi interessa parecchio, Rudy, perché sto davvero cercando di capire cosa possa generare condivisione, dibattito, interesse. E vorrei capire come dar vita a questa “diatriba sociale” sul mio blog. Mi devo diatribare, ‘ccidenti.
PS: Arrivo a Milano il 5 mattina. Yeppyayeah! #hugs #TA12
Grazie Rudy della condivisione!
Saresti cosi gentile da condividere anche la virality % del post, per curiosita?
Ciao
Aldo