Copio pari pari un post scritto dal mio amico Giuseppe sul suo blog di Mazzano Romano: lo copio perchè centra in pieno il mio pensiero e perchè io non sarei riuscito ad esprimere meglio il concetto.
“Chi avrebbe mai pensato che si sarebbe dovuto discutere e dibattere anche su un argomento come questo.
E invece, in questo periodo di neo-oscurantismo, assistiamo, da più parti, a pressanti tentativi (alcuni addirittura a buon fine) di sommergere con mille dubbi tutte le (poche) certezze che avevamo acquistato e di cancellare le grandi conquiste civili in tema di lavoro, dignità, libertà.
Diverse notizie (TV e quotidiani) di questi giorni ci informano delle mille difficoltà incontrate da diverse donne per ottenere la prescrizione della c.d. “pillola del giorno dopo”, del loro peregrinare per ospedali pubblici, consultori, e medici di base, e vedersi negato il farmaco sulla base della asserita appartenenza del sanitario all’area dell’obiezione di coscienza.
La conseguenza è la privazione dell’assistenza sanitaria, dovuta a garantita per legge e specularmene la sostanziale prevaricazione del sanitario-obiettore sui diritti e sulle scelte personali del cittadino.
Del tutto risibile è poi la motivazione basata sulla semplice, unilaterale dichiarazione che si tratterebbe di un farmaco abortivo, nonostante tutte le fonti scientifiche riferiscano che la pillola in questione agisce sullo stesso principio della più famosa pillola anticoncezionale; se tanto mi dà tanto, vedremo a breve un regresso culturale anche su quest’ultima.
Io penso che in un sistema sanitario pubblico (come il nostro) dovrebbe essere vietato, assolutamente vietato, l’accesso alla professione medica alle persone che si dichiarano obiettori di coscienza e che anzi tale dichiarazione debba essere prevista come causa di decadenza dall’incarico pubblico e che quindi la dichiarazione di “non obiezione”, per qualsiasi problematica sanitaria coperta dalla legislazione dello stato, dovrebbe essere richiesta per l’accesso alla professione pubblica.
Non mi sembra così difficile, ponendosi al di fuori delle ideologie, rendersi conto che non può essere consentito a nessuno che svolga una funzione pubblica di anteporre le proprie convinzioni individuali alla legislazione dello Stato.
Pensiamo un po’ ad esempio ad un medico “Testimone di Geova” che rifiutasse di fare una trasfusione di sangue, per motivi religiosi.
Alla bagarre che di tanto in tanto si accende su questo tema non mancano, ovviamente, di intervenire le competenti gerarchie ecclesiastiche: per loro vale il principio che, siccome sono vietati per precetto cattolico i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio e comunque non finalizzati alla procreazione, automaticamente questi non avvengono, e quindi il problema non esiste. Punto.
Di fronte a questa concezione manichea non conta niente né la moltitudine dei non cattolici, né quella dei cattolici che chissà perché hanno scelto o scelgono di peccare…
Credo che la situazione sia piuttosto allarmante se, come dicono i giornali di oggi, siamo arrivati a punte di obiezione del 70%.”
Voglio aggiungere solo una postilla di chiarimento: la pillola del giorno dopo NON è una pillola abortiva, ma un farmaco che blocca l’ovulazione ed impedisce all’ovulo di essere fecondato. Non può esistere una obiezione di coscienza su una cosa che di aborto non ha nemmeno l’odore.
Ho cominciato a leggere da metà e mi sono detto: “Rudy deve aver mangiato una sostanza che lo rende oltremodo intelligente e illuminato”. Poi ho scoperto che aveva copiato e incollato il pezzo di un altro.
SONO D’ACCORDO con M. R. i ‘medici’ in questione sarebbero da radiare dall’albo e instradati verso lavori dove non danneggiano l’umanità.
P.s. Per Rudy, incollare una cosa MOLTO intelligente ti rende altrettanto intelligente.
La cosa che non rende intelligente me e che ho scambiato Mazzano Romano per l’autore, in verità si chiama Giuseppe… Mi sono appena svegliato, vado a lavarmi gli occhietti…
Coraggio Orsetto: per svegliarti completamente ti consiglio di darti una lavata di faccia con il Napalm… e sfrega bene gli occhietti!
A Carpi conosco un medico di base che per sua scelta etica-religiosa personale non prescrive la pillola anti-concezionale (NON quella “del giorno dopo”), però fuori dalla porta dell’ambulatorio ha messo un avviso ben visibile in cui avverte le sue pazienti (o potenziali tali) della sua scelta e le invita a cambiare medico curante nel caso in cui fosero solite alla richiesta della prescrizione di tali farmaci. Non gli ho ancora chiesto come si comporterebbe se una sua paziente che non usa pillole anti-concezionali dovesse chiedergli la pillola “del giorno dopo” in seguito ad una violenza carnale…
Attenzione a “demonizzare” l’obiezione di coscienza. Anch’essa è una conquista civile-sociale, vediamo di non comprometterla.
Sarebbe sufficiente che il SSN imponesse l’obbligo alle ASL di garantire la presenza di almeno un medico non obiettore sempre in ogni luogo di presidio.
Ma spesso i medici obiettori in sede pubblica, sono molto più laici in sede privata… quando a pagare non è il SSN ma il cittadino di tasca sua!
L’Italia è un Paese di merda.
Sono d’accordo con te Nico, anche se qualche aspetto del Bel Paese lo salverei ancora.
mio padre per rimanere neutrale non ha fatto il militare e si è fatto un anno in galera…l’obbiezione di coscienza è un gesto d’onore se poi non si è ipocriti…per ‘le iene’ mostrano medici che rifiutavano di praticare l’aborto in ospedale per poi farlo in ambulatori privati…questo tipo di obbiezione di coscienza è da combattere
Diciamo subito che un’ASSL, in quanto servizio sanitario pubblico in uno Stato che dovrebbe essere laico, NON può in alcun modo trovarsi nella situazione di far mancare medici che prescrivano una pillola del giorno dopo con la scusa dell’obiezione di coscienza.
Questo sarebbe tollerato in una clinica cattolica, ma non certo in un’ASSL pubblica. E se ciò avvenisse quell’ASSL dovrebbe essere commissariata, per garantire il servizio.
…ma siamo in Italia. Quindi…
per commentare la frase sul medico Testimone di Geova diciamo che è un caso limite…durante un’operazione non ci sarà mai solo un medico che opera quindi la trasfusione la farebbe un altro medico o infermiere…soffermarsi sui casi limite credo sia superficiale…ha fatto più morti la scelleratezza dell’uomo che a singola obiezione di coscienza…se sbaglio correggetemi…altre religioni hanno fatto danni più gravi all’umanità…eserciti benedetti spinti dalla vocazione religiosa sterminii di minoranze religiose l’appoggio delle religioni a dittatori folli…questi sono i veri danni non un medico che fa fare la trasfsione a un infermiere