Partiamo da un assioma: alcune aziende darebbero oro, pagherebbero oro per avere delle community di adoratori, di fan: la costruzione di una community è una delle cose più complesse da fare online, una di quelle che genera una miglior brand reputation e che porta introiti oggettivi (se non altro dalla pubblicità trasversale).
La community è il sogno di tutte le aziende: Apple ad esempio è l’azienda con il maggior fatturato del pianeta ma è anche quella che in proporzione spende meno in marketing, perché il marketing glielo fanno gli utenti.
Ci sono casi opposti invece. Riporto quello di Nutella Ferrero che sta facendo il giro della Rete in queste ore: dal 2007 si celebra il World Nutella Day ovvero la celebrazione della crema spalmabile più famosa del mondo, dai suoi fan, attraverso il sito NutellaDay.com
“La Ferrero però non ci sta e nei giorni scorsi ha inviato tramite i suoi legali una lettera a Sara Rosso, titolare del sito, per intimarle di chiudere il portale in quanto non autorizzato. In un post sul sito Sara, food blogger americana trasferita in Italia, comunica quanto accaduto ed annuncia che dal 25 maggio World Nutella Day non esisterà più, e con lui verranno chiusi anche tutti i canali social.” Fonte
Le motivazioni di una operazione eclatante di questo tipo sono da ricercare ovviamente nel reparto marketing e comunicazione di Ferrero, e probabilmente (ma questa è una mia congettura) sono da attribuire al mancato controllo dell’immagine che potrebbe uscire da una “manifestazione non autorizzata” anche se la stessa è di fanboy.
Ferrero investe moltissimo in comunicazione ed è certamente un’azienda che fa attenzione alla propria immagine, ma come è possibile che ad una community di fan sia intimato di sparire?
Un’operazione di questo tipo non fa pensare al fatto che Ferrero voglia mantenere sotto controllo ogni forma comunicativa del proprio prodotto, esercitando un eccesso di controllo che, ad oggi e grazie ai social, risulta obsoleto?
Sono certo che di questa cosa sentiremo parlare in futuro. Di certo le persone stanno storcendo il naso, di fronte ad una operazione di “bonifica” come questa.
Non si può che essere d’accordo su quello che hai scritto. Magari lo fanno per aprire LORO un Nutella Day, o roba simile, ma in questo caso, quanto ci perdono? mah… che strategie del cavolo..
Pare che si siano resi conto dell’errore. Alla buon’ora…
http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_21/nutella-giornata-mondiale-accordo-ferrero-blogger-sara-rosso_efc6165e-c242-11e2-a4cd-35489c3421dc.shtml
Peccato che la richiesta ufficiale da parte della Ferrero di chiudere il sito non sia stata pubblicata dalla blogger: leggere le motivazioni sarebbe stata un’opportunita’ interessante per studiare la psicologia del marchio.
La Ferrero ha minimizzato la causa della controversia, definendola una “routine brand defense procedure,” dovuta ad “alcuni usi impropri” del marchio nella fan page. Sembra quindi che per un problema circoscritto, abbiano scelto la scorciatoia di far chiudere tutto.
Forse gli avvocati che difendono i marchi avrebbero bisogno di corsi di social media marketing.