Vivo in una piccola città, lo sanno tutti. Ferrara è una città provinciale nella quale non succede mai niente e quando succede qualcosa diventa una notizia. Spesso gonfiata, travisata, dopata.
Nella mia piccola città esistono di fatto 3 realtà editoriali che sono la Nuova Ferrara (cartaceo) Il Resto del Carlino (cartaceo) ed Estense.com (evidentemente online).

Quello che vedete nell’immagine è un articolo a pagina 13 della Nuova Ferrara di oggi, ripreso dalla prima pagina in cui si legge, come titolo principale, quello che io ho usato come titolo al post.
Ora, se un singolo idiota, sul muro della sede di un giornale locale, scrive qualcosa come “infami”, è plausibile dire che la violenza corre sui muri? E’ possibile che, a causa dell’esistenza di gruppi nazisti online (come citato dall’articolo) si prenda di mira il Web come se fosse un far west senza regole, senza regolamentazione e senza moralità?

Nell’Italia del 2012 trovo imbarazzante il vedere scritte queste parole, su di un quotidiano: “dai muri al web, tutto va bene quando si tratta di spargere maleducazione, intolleranza, incitamento alla violenza“.
Negli anni ’70 il Web non c’era ma quando si trattava di spargere maleducazione, intolleranza e incitamento alla violenza la strada la si trovava comunque.

Penso che siano articoli come questo che minano l’idea che le persone hanno dei media, vecchi e nuovi, articoli come questo che portano gli individui a dire “in questa informazione qualcosa non quadra… stride”.
Il Web è un “non luogo” con le caratteristiche del mondo reale: non è un posto in cui la gente è violenta solo perché gli viene permesso. Se uno apre un gruppo di nazisti su Facebook o imbratta i muri della sede di un giornale è un idiota, semplicemente un idiota. E’ il fatto da analizzare, il media non c’entra.