Con NIMBY (acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett. “Non nel mio cortile”) si indica un atteggiamento che si riscontra nelle proteste contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite, come ad esempio grandi vie di comunicazione, sviluppi insediativi o industriali, termovalorizzatori, discariche, depositi di sostanze pericolose, centrali elettriche e simili.
L’atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull’ambiente locale.
Eccolo spiegato meglio: http://it.wikipedia.org/wiki/NIMBY
Questa è una delle VERE e GRANDI piaghe della democrazia.
E’ giusto, anzi, è politicamente e socialmente dovuto, che si facciano centrali eoliche, distese di pannelli solari, sistemi per imbrigliare l’ energia delle onde del mare, bacini per l’ acqua e tutto quello che si ritiene necessario fare per salvaguardare il nostro pianeta.
Siamo tutti ecologisti da questo punto di vista tranne quando queste cose sono fatte vicino alle nostre case.
Si perchè l’ impianto eolico è una cosa straordinaria: produce energia elettrica, non inquina, non stupra il paesaggio (o almeno non quanto una centrale a carbone) e valorizza il territorio… sempre se non è fatto di fronte a casa mia.
Questo vale per tutto. Tutti siamo per l’ energia solare ma mi raccomando… che i giganteschi impianti che la dovrebbero convogliare non si trovino di fronte al mio orticello.
Ecco il vero paradosso democratico.
Vogliamo evolverci verso un mondo più pulito (pagando un piccolo prezzo tutti) o vogliamo che la terra continui nella direzione che ha preso per salvaguardare la veduta che abbiamo alla mattina appena svegli?
Non si parla di stuprare il panorama con ecomostri, ma di renderlo consono ai fabbisogni energetici che abbiamo: o rinunciamo tutti alle nostre comodità (dal condizionatore al forno a microonde) o facciamo in modo che questi oggetti traggano sostanza da energie ecosostenibili. Non si scappa.
Siamo in un momento in cui non c’ è più tempo per scegliere… o si vive o si muore.
Bisogna assumersi una responsabilità fondamentale, che è quella della salvaguardia della nostra Gaia: questo ha un prezzo che alcuni non sono intenzionati a pagare.
Provate a leggere questo articolo http://espresso.repubblica.it e meditate sul fatto che potrebbe accadere a voi… cosa fareste?
Io sono per le fonti rinnovabili: che siano vicino o lontano da casa mia. Tanto basta.
sono sempre piu’ arrabbiato. ci pensate quando i romani anno costruito l’ acquedotto, l’impatto ambientale di quei tempi, se loro avessero ragionato come noi, come faremmo ad ammirare una delle opere ingegneristiche ed architettoniche piu’ belle del mondo. e gli egiziani non capivano niente, anno deturpato il deserto con un mucchio di sassi dalla forma di piramide. dobbiamo fare la nostra parte, le fonti alternative rinnovabili sono il futuro, basta personalismi sono solo controproducenti. ciao belli
finisce sempre cosi’, siamo tutti bravi a predicare bene, ma …. quando le situazioni ci riguardano da vicino, o per meglio dire ci toccano da vicino, ci si tira indietro!!! Non e’ possibilie … non siamo mai contenti e polemizziamo in continuazione!! Ciao Ce… e buona giornata!!