Era un po di tempo che non parlavo di libri: non perchè non ne abbia letti (anzi mi sono buttato sugli eBook e li leggo con l’eeePC…) ma perchè le recensioni mi piace farle su libri che valgono la pena… libri sui quali si spendono volentieri tre parole.
Per fare un esempio: “L’alchimista” di Paulo Coelho è un libro che ho letto, dopo che mi è stato consigliato da tre persone, ma è un libro moscio, senza spina dorsale, scritto in maniera bambinesca (volutamente ma pur sempre bambinesca) che cerca di addentrarsi nell’animo umano con fare profondo ma che in realtà non sfiora nessun nervo. NON leggetelo. Ecco quindi: perchè dovrei parlare di un libro così?
Invece, parliamo di Neuromante: un CAPOLAVORO ASSOLUTO. Scritto con una dovizia di dettagli impressionante, con un linguaggio forbito, tecnico ed al tempo stesso semplicissimo, che incanta. Gibson usa le parole come un mastro, usando i termini di paragone come leve per smuovere i sensi. Straordinario padre del Cyberpunk, il buon Wiliam ci regala, grazie a questo libro, una perla del suo genere.
Bellissimo.