Macchine più intelligenti degli uomini, intelligenze artificiali che a loro volta producono intelligenze superiori, sistemi che superano le capacità umane e che si riproducono, autoalimentano e autoriparano.
Fantascienza? A me viene in mente Terminator, lo SkyNet e Matrix.
Beh si vede che a Google e alla Nasa non vengono in mente i deliri Holliwoodiani ma ma i dollari ed ecco perché investono in qualcosa che potrebbe davvero portare ad una rivoluzione senza pari nella storia dell’uomo, l’Università della Singolarità.
“Per la metà di questo secolo è prevista la nascita di una nuova civiltà in cui l’intelligenza artificiale supererà le facoltà umane, un periodo definito “singolarità tecnologica“.
In sostanza la singolarità è un punto, previsto nello sviluppo di una civilizzazione, dove il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani per come sono ora. «Una macchina ultraintelligente potrebbe progettare macchine sempre migliori; quindi, ci sarebbe una “esplosione di intelligenza”, e l’intelligenza dell’uomo sarebbe lasciata molto indietro. Quindi, la prima macchina ultraintelligente sarà l’ultima invenzione che l’uomo avrà la necessità di fare».”
Asimov parlava di un futuro in cui gli uomini avrebbero convissuto con le macchine e che queste ultime sarebbero state gestite dalle tre leggi della robotica.
Personalmente non riesco a togliermi il sorriso dalla faccia quando penso ad un pianeta in cui i robot siano gli schiavi degli uomini e nel quale la razza umana possa essere liberata dal lavoro e dalla fatica.
Eraclito diceva che senza fatica non esiste il riposo e che senza dolore non esiste il piacere (diceva anche “panta rei” ma questa è un’altra storia): forse a causa delle macchine superiori moriremo tutti di noia, chi lo sa.
Ho fatto il mio post colto del mese: adesso posso tornare a sparare cazzate.
Un conto è una macchina in grado di costruire un’altra macchina più complesse – tutto sommato una realtà in alcune applicazioni: si pensi ad alcune applicazioni dell’elettronica industriale – mentre un’altro è il superare le capacità umane: qui sorgono un po’ di problemi di natura tecnica, un po’ come il teletrasporto che non si può fare a causa del principio di indeterminazione di Eisenberg, l’impossibilità di viaggiare alla velocità della luce secondo Einstein (all’aumentare della velocità aumenta la massa fino a diventare infinita, e questo spiega perché io non dimagrisco: non è causa il mio strafogarmi di vivande e alcolici, bensì è che mi sposto ad una velocità più elevata), e la differenza sostanziale tra la mente umana e qualsiasi tipo di intelligenza artificiale secondo Penrose (con l’eccezione delle pagine scritte in binario, il suo “La mente nuova dell’Imperatore” è una lettura interessante in proposito). Quand’ero giovane e stupido (ora non sono più giovane) rammento una lezione circa il “Problema dell’arresto” (http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_della_fermata) realizzato attraverso una macchina di Turing che ben rende l’idea dell’impossibilità di una vera intelligenza artificiale. Pertanto un conto è il simulare un meccanismo “intelligente” attraverso un sistema incredibilmente complesso – ma comunque finito – di pattern basati su meccanismi di causa-azione, sofisticato al punto di impararne di nuovi – ma pur sempre con enormi limiti tangibili – un conto è creare l’intelligenza da zero, peraltro non avendo un’idea chiara di come funziona la nostra, un conto è creare una macchina che “sembra” molto intelligente, per poi scoprire che questa “intelligenza” si applichi ad ambiti ben precisi e definiti con limiti che salterebbero immediatamente all’occhio: insomma, non c’è sostituto realistico alla creatività umana.
Seguendo l’esempio di Rudy, terminerò questa mia con un’osservazione del tipo “I cavalli hanno le narici grosse poiché vorrei vedere voi a scaccolarvi con uno zoccolo”.
se solo avessi capito una parola di quello che hai detto!
a dire il vero la parola “scaccolarvi” l’ho capita :-)
Beh, in sintesi: se non riusciamo a spiegarci la stupidità, figuriamoci a spiegarci l’intelligenza; di contro mi piace pensare a quell’adagio che vuole che una macchina (un computer, nello specifico) sia uno stupido incredibilmente veloce.
Cazzarola, io sono una macchina! :-)
il problema è quantificare, misurare e definire stupidità ed intelligenza.
è innegabile che una macchina terribilmente veloce (migliaia di volte più dei PC moderni) potrebbe dare una percezione di intelligenza… ma lo sarebbe davvero?
comunque amico mio hai toccato il nervo della discussione: un computer è uno stupido incredibilmente veloce. se lo fosse abbastanza lo si definirebbe intelligenza? se avrà installato Windows Vista non credo proprio :-)
La prossima volta che arrivi a tali conclusioni, avvertimi prima: ho appena sbruffato il caffelatte sul monitor dalle risate! :-)
ma che skifo di immagine!!
hahahahaha
sempre meglio che se avessi avuto la bocca piena di trippa :-D