Io dico e ripeto: ho degli amici geni.
Quella che segue è una mail che mi ha inviato il mio amico Stefano “Kapro” Caproni, il quale secondo me è un genio… folle ma genio. Ecco un esempio di mente brillante che non serve ad un cazzo:
“Ieri sera ero amabilmente in conversazione a tarda ora seduto al tavolo della birreria Arlecchino, completamente ubriaco, con il caro amico dott. ****, reduce dalla solita chiamata notturna in reperibilità, per sturare un paio di coronarie.
Ti annuncio che è nato ieri il progetto MAGNETRON, una nuova tecnologia per ora in fase di sviluppo a livello di idea, ancora non si sa a che cazzo serva e come funzioni, passo ad una breve descrizione: il MAGNETRON è una macchina di diagnostica per immagini costituita da un cilindro centrale in vetro temperato, nella quale viene posto il paziente, legato e imbavagliato.
Attorno al nucleo centrale si sviluppa l’apparato vero e proprio, costituito da un cilindro circolare (toroide), di diametro per ora non definito (ma molto grande), che ruota attorno al nucleo. In un punto di questo cilindro è posizionato l’operatore all’interno di una minicabina con un semplice comando ON-OFF.

Come funziona e a cosa serve il MAGNETRON ?

Il paziente ha di fronte l’operatore, il toroide comincia a ruotare a velocità vorticosa attorno al paziente che è illuminato da una lampada stroboscopica a frequenze prossime a quelle della radiazione luminosa… quindi l’operatore vede a tratti e stroboscopicamente il volto del paziente, quando la velocità di rotazione è prossima a quella della luce, l’operatore vede il volto del paziente non più a tratti ma fisso, perchè la velocità di rotazione permette di eguagliare la frequenza della lampada stroboscopica.
L’esame dura 10 minuti, l’operatore al termine dell’esame consegna un DVD con tutti i dati necessari alla diagnosi.
Ruotando a velocità prossima (e forse uguale a quella della luce) praticamente è un esame retroattivo, cioè se uno ha una malattia il MAGNETRON permette di sapere perchè gli è venuta.
A distanza dal toroide vi è la camera dei relè e delle valvole… l’energia necessaria per un esame è pari a quella prodotta per Fissione Nucleare da 10kg di Uranio arricchito.
Il diametro minimo del toroide del MAGNETRON è pari al cubo dell’altezza (in metri) dell’operatore (sono quindi esclusi operatori di altezza pari a un metro).
Il iametro massimo non può superare quello dell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra.
Gli esami sono costosissimi, in quanto il MAGNETRON ci mette 3 giorni a raggiungere la velocità della luce, quindi l’operatore deve salire tre giorni prima dell’esame, 10 minuti prima di raggiungere tale velocità viene inserito il paziente.
Nei prossimi giorni inizieranno i test virtuali su PC, poi si passera alla fase di progettazione.
Abbiamo anche bisogno di qualcuno che lo proponga all’azienda ospedaliera non appena riusciamo a scoprire a cosa cazzo serve.”