I social network ci hanno cambiato la vita. Internet ci ha cambiato la vita. Gli smartphone ci hanno cambiato la vita. Vero. Tutto verissimo. Ma come?
Inutile perdersi in antropologici surrogati di analisi che molti “espertoni” fanno meglio di me, io preferisco andare al sodo delle cose, a quello che possiamo toccare tutti i giorni.
Se è vero che si sono accorciate le distanze, si sono avvicinate le persone, si sono create opportunità (anche se questa cosa sarebbe da discutere) è anche vero che tutto questo mare di informazioni continue ci devono arrivare in qualche modo, devono essere per noi visibili.
A causa del fatto che siamo subissati di dati, tutte le App “fanno a gara” per poter essere più “invasive” delle altre, per poter essere lette prima, per poter essere interrogate e diventare, quindi, fondamentali.
Ecco, il male: le notifiche delle App. Ma non solo le App, anche i software per computer e le Web App.
Quello che dobbiamo fare, a mio modo di vedere, è cercare di renderle meno evidenti e cercare, quando possibile, di non esserne schiavi.
Non è una cazzata: le notifiche rendono schiavi.
Dobbiamo il più possibile esserne distaccati, dobbiamo poter essere consapevoli che le cose vanno avanti anche se noi non ne siamo parte attiva: dobbiamo scegliere cosa seguire.
Io personalmente, per fare un esempio, ho levato tutte le notifiche uditive e di vibrazione dai gruppi di Whatsappp, così come da Facebook Messenger (che ormai la gente usa come una chat a tutte le ore) e da Google Hangout. Lasciando solo quelle visuali posso gestirle quando decido io, non quando qualcuno dall’altra parte decide per me che è ora di leggere.
Ho anche levato tutte le notifiche, anche visuali, per le mail: me ne arrivano 250 al giorno, per forza ogni volta che guardo il telefono ce ne sono di nuove. Che senso che che le veda sempre li? Mi aumentano l’ansia.
Ho lasciato un breve suono e una vibratina solo agli SMS (che tanto non usa più nessuno) e ai messaggi privati in Whatsapp, oltre che ovviamente la suoneria delle chiamate se qualcuno mi cerca.
Niente notifiche, nemmeno visuali o in mail, per aggiornamenti di Facebook, Twitter, Google Plus e chi più ne ha più ne metta.
Dobbiamo riprenderci, da un certo punto di vista, la nostra vita ed il nostro tempo, altrimenti lasciamo che siano sempre glia altri a decidere per noi.
Al mio cervello, mentre sto scrivendo, stanno arrivando dai vari sensi moltissimi stimoli : la visione delle lettere sullo schermo, della camera, del giardino, del cielo,l’ascolto della televisione, dell’aspirapolvere, de merlo , gli odori della mistra, della torta nel forno, il tatto dello schermo, del tavolo della sedia,della mia faccia, delle mie gambe e… tante altre di cui non sono consapevole. Io riesco a scrivere perché seleziono, escludo, cancello quasi tutte le afferenze altrimenti…. mi perdo nel marasma delle sensazioni e non riesco più a relazionarmi con me stesso e con il mondo annegato nelle miriadi di presenze…. stacchiamo e riflettiamo…..
Bah, nella mia quotidianità, non riscontro questo tuo problema. Vivo le notifiche bene. Mi piace essere aggiornato in tempo reale, poi se ho tempo per visualizzare il tutto ok, altrimenti aspetto di averne.
Le notifiche che non mi interessa avere, le disabilito.
Basta tenere attive quelle che ti interessano, senza farne un caso.
@ sabato83:
mi piace, farne un caso.
@ Rudy Bandiera:
Ok