Sull’argomento “Internet comunista o Internet fascista” ci sono già passato diverse volte e come ci sono passato io così hanno fatto moltissimi blog in giro per il Bel Paese.
Io sostengo che Internet sia schierato a sinistra, e l’onorevole Stracquadanio conferma questa mia tesi spigando la cosa con queste parole raffinate: “la sinistra vince sul Web perché il suo popolo non fa un cazzo“. Ma io non credo che le motivazioni possano essere tanto idiote, e quindi scarto l’onorevole e mi rivolgo a qualcuno che di Web ne capisce certamente di più di Stracquadanio ovvero il mio lettore Mauro il quale, in un post di qualche giorno fa, ha scritto un commento che mi ha fatto molto pensare e che voglio condividere con tutti voi.
“L’Italia è giovane sulla rete ed internet ha una penetrazione bassa (penultima nell’Europa dei 27).
L’utilizzo compiuto (?) della rete è molto recente (te lo dico perchè sono collegato una media di 12/14 ore al giorno dal 1995 e dall’1980 per lo stesso tempo sono sempre stato collegato con i “wire services” a line dedicata in tempo reale. È il mio lavoro e per di più lo faccio per gli yankees ).
Il gap tra l’italia e il nord-europa/USA si sta piano piano chiudendo ma era fino a recentemente molto, molto ampio (credimi sulla parola!).
I frequentatori della rete, in Italia, sono in media ancora “giovani” e quelli della mia età affrontano il computer con un certo sopetto (generalizzo, eh…). Non è sbagliato dire che la rete, in Italia, è di sinistra come lo era in USA e nord-Europa agli inizi…(in rete trovavi principalmente giovani accademici con gli zebedei ipertrofici). Lo constato anch’io.
Le cose cambiano però nei paesi con penetrazioni vecchie e superiori all’80%; Infatti se guardi le elezioni US, vedi che malgrado OBAMA (ma dopo Bush avrebbero votato anche me) la destra cresce e si radicalizza. Se poi guardiamo i paesi del nord-Europa constatiamo che negli ultimi anni, con mia grande delusione, stanno scivolando a destra con tematiche che erano impensabili fino a qualche anno fa.
Non che questo sia colpa della rete, sono altri i fattori responsabili della scivolata, ma la rete non la ferma affatto. A penetrazione capillare sono abbastanza convinto che la rete alla lunga sia piuttosto neutrale. Vorrei solo aggiungere che la rete per una parte importante , non maggioritaria, degli utenti è addirittura pericolosa e diseducativa (sic).
La facilità con la quale si possono diffondere, cazzate, hoax, teorie del complotto e pseudo-scienze è disarmante e inoltre “la rete ti da sempre ragione” rinforzando con il cemento armato convinzioni assurde. Chi è di destra troverà in rete il sostegno alle sue idee e tanta solidarieà.
I Social network viceversa sono ancora di sinistra ma sono molto giovani nell’età dei partecipanti. Gli over 50 in genere vi postano brutte foto di brutti nipotini.”
Prima di tutto grazie a Mauro per questo illuminante commento e poi chiedo a voi, cosa ne pensate?
La Rete è Radicale !
E’ un po’ come chiedersi se il telefono è di destra o di sinistra. Come può la rete, in sè, essere di destra o di sinistra? Quello che ha senso è un’indagine (sociologica e politica) su chi usa la rete. Dal post che hai riportato emerge la convinzione che l’utenza inizialmente sia giovane e con un buon livello di scolarizzazione, ritratto che in parte si sovrappone a quello di chi si definisce politicamente orientato a sinistra. Col tempo, mi sembra abbastanza normale che la diffusione del mezzo divenga sempre più pervasiva, e che il “popolo” della rete tenda ad assomigliare sempre di più al popolo tout court. Quindi: il popolo è di destra o di sinistra? :-)
Non sono tanto daccordo su ( strano eh :-P )
Allora … intanto premetto che la mia piccola esperienza si basa esclusivamente su un anno o poco più di frequentazione assidua di Twitter mentre Facebook uso per tenermi in contatto con vecchi amici altrimenti dispersi nel tempo. Intanto parto dal ragionamento che difficilmente, o almeno in piccola quantità, una persona inviterà conoscenti politicamente opposti nei luoghi virtuali frequentati. In prevalenza porterà chi condivide le sue idee. Altro discorso poi è l’accettazione dell’avversario politico e qua parlo con cognizione di causa totale: due volte nel tempo ho linkato qualche sito di destra e mi sono trovato scritto su Twitter “iguano è un fascista, cancellatelo” e perdendo in pochi minuti nel primo caso 27 followers, nel secondo non ricordo ma molto meno. Naturale che con una linea di condotta simile si mantiene il monopolio della rete. Chi non la pensa come la maggioranza del gruppo viene tagliato fuori impedendo così di avere una rete “pluricolorata”.
Leggo poi un’assurdità totale:”Chi è di destra troverà in rete il sostegno alle sue idee e tanta solidarieà.”, semmai è l’esatto contrario e anche questo l’ho constatato personalmente.
Ma come è già stato espresso qua, le cose ( e fortunatamente aggiungo ) stanno cambiando
Magari ci aggiungo una piccola provocazione ot( perdonami Rudy ma di mattina fa sempre bene )
Nel tempo ho avuto modo di notare come ragazzi di un colore politico vadano spesso nei siti “opposti” a dare il loro contributo ( apprezzato o meno, utile o meno, è un altro discorso) o a spammarli dando così un piccolo contributo. L’esatto contrario non succede quasi mai..
@ Iguano:
penso che tu interpreti in modo diverso dalle intenzioni dell’autore la frase ”Chi è di destra troverà in rete il sostegno alle sue idee e tanta solidarieà.” Io penso che Mauro si riferisse alle risorse presenti in rete. Solo andando sul sito di Casa Pound Italia si trovano link ad un florilegio di siti, tutti di destra più o meno estrema, che per l’appunto danno “conforto e solidarietà” a chi pensa che quelle idee siano in linea con le proprie.
@ Carlo:
Penso che ci si riferisse alla frequentazione. Vale a dire: la rete è frequentata da una maggioranza di destra o di sinistra?
Nel merito.
L’analisi di Mauro è molto puntuale e completa (salvo, come già ho avuto modo di eccepire, sul comportamento degli over 50… ;)). In termini generali sono d’accordo, mentre la parte sui social network la vorrei approfondire un pochino.
Io credo che i frequentatori dei social in questo momento non siano né di destra né di sinistra, e mi spiego. Faccio fatica a pensare che queste persone si sentano rappresentate da qualunque esponente politico che oggi siede in parlamento (o vorrebbe tornare a sedervi). Immaginando che la stragrande maggioranza si collochi nella fascia 20-35, parliamo di persone che per la stragrande maggioranza sono precari che (giusto ieri sono stati diffusi i conteggi) lavorando 35 anni si troveranno ad avere la mirabolante pensione di 700 euro lordi/mese.
Io non credo che queste persone vadano dietro a Bersani. La “spallata” alla moratti non è un implicito sposare Pisapia. O meglio, Pisapia, con il suo atteggiamento defilato, rappresenta nonostante l’età una ventata di novità. Una persona apparentemente non legata a filo doppio alla classe politica, che ha delle idee proprie non necessariamente sempre in linea con il partito x. Stesso discorso vale per De Magistris. Io non credo che se il PD avesse avuto più tempo per far conoscere Morcone questi avrebbe prevalso su De Magistris. Io credo che De Magistris abbia vinto perché rappresentante di una voglia di cambiamento che pulsava forte in tutta Napoli, ed in particolare sulla rete. Ma questo non significa che il popolo della rete sia schierato con Di Pietro. Il popolo della rete trova di volta in volta la persona che la rappresenta maggiormente. Credo anche che il tempo di Grillo sia agli sgoccioli, perché la rete non perdona. E proprio perché il popolo della rete è “laico” e non aprioristicamente schierato per partito preso, Grillo ora che ha svelato le carte sta mostrando tutte le sue debolezze in termini di statura politica (credo che “Pisapippa” sia stato un autogol clamoroso), e mi azzardo a vaticinare che perderà consensi nel prossimo futuro, trasformandosi nell’ennesimo partitino con i seguaci che sperano nelle briciole del potere.
Quindi, per concludere, credo che il popolo della rete in questo momento pensi ad abbattere l’intera classe politica mandando a casa Berlu ma anche “masiampassi”, Stracquadanio ma anche Franceschini, Brunetta ma anche Mussi, Bossi ma anche Vendola, e via discorrendo.
@ Wish aka Max:
discorso molto interessante del quale quoto in pieno la prima parte ed in parte la seconda.
@ Carlo: in effetti, perdonami, ma non hai capito il senso del post e della domanda iniziale. La rete è tale in quanto interconnessioni tra persone, quindi la domanda era chiaramente riguardante i partecipanti della rete, non all’infrastruttura tecnologica.
Mackley ha scritto:
LOL :D
@ Rudy Bandiera:
SI lo è: pensa al fatto che uno dei primi Internet provider in Italia era Agorà Telematica… con Vittorio Zambardino, ed altri
Pensa al utilizzo a chi è stato il primo partito politico a fare le “primarie” online, con la vittoria di Luca Coscioni.
Pensa al utilizzo non-violento, dal basso, delle tecnologie 2.0 (soprattutto Twitter) che è stato fatto nelle rivoluzioni maghrebine.
SI, la Rete è Radicale ;-)
@ Mackley:
amico mio, la risata era rivolta al fatto che la tua frase era in chiara contraddizione con il titiolo, ma capisco benissimo dove tu voglia arrivare. Solo che è difficile riuscire a catalogare la rete radicale… cioè è più facile fare il giro più largo ;)
@ Rudy Bandiera:
Ti perdono :-) ma mi sembra di aver chiarito che sulla frequentazione della rete la penso come chi ha scritto il post che hai citato: non c’è un dato statico sulla composizione sociale e politica di chi frequenta la rete (come, credo, avvenga in generale per l’utilizzo degli strumenti tecnologici e di comunicazione); inizialmente si avvicinano ai nuovi media coloro che per età, formazione, cultura, sono più sensibili alle innovazioni e da esse meno spaventati (insomma, la fascia meno “conservatrice”) poi l’uso degli strumenti si estende e la popolazione dei loro fruitori tende a riprodurre la composizione sociale, politica e culturale della popolazione “reale” di riferimento. In questo senso la rete può essere definita “neutrale”, anche se è tutto da verificare l’impatto che un mezzo di questa potenza può avere sulla sensibilizzazione nei confronti di alcune tematiche rispetto ad altre.
Credo che non si puö inquadrare la rete in qualche cornice politica, prendiamo l´ aspetto piü importante del web: la sua capillaritä world wide, aggiungiamoci che ormai abbiamo capito che capitalismo , comunismo socialismo di mezza sinistra o di tutta destra sono e saranno solo cazzate da sparere su uno strumento di comunicazione unidirezionale e mass-mediale! sopratutto in una cultura dove la politica non si fa piü con valori ed ideali ma bensi´ tramite accordi economici e rimpasti vari; il risultato ideale ( personalmente) dovrebbe essere l´utilizzo della rete con lo scopo di diffondere tramite i super-users al resto della popolazione quei valori come ecologia, rispetto, educazione civile e morale, importanza della conoscenza e dell´ateismo ,l´apertura mentale e la fiducia in se stessi al di lä delle simpatie filosofiche – politiche!.. soprattutto in un bel paese ancora intriso di religione, ignoranza e malcostume generalizzato dovremmo noi esperti di comunicazione guardare al futuro e alle possibilitä che la rete ci offre di fare vera comunicazione!@ Rudy Bandiera:
la rete è libera e arriva ovunque, la voce più forte e con più urgenza di farsi sentire utilizza al meglio lo strumento più efficace, in questo primo semestre 2011 il desiderio di cambiamento e la comune insoddisfazione per la classe dirigente ha portato il popolo a sinistra.
fino all’anno scorso, proprio in questo blog, i post a sfondo politico ricevevano commenti tanto orientati a sinistra quanto a destra, ora questo non succede più, ma non perchè la sinistra ha conquistato la rete, ma perchè il popolo ha spostato il suo orientamento; ma le piazze, negli ’70 non erano di sinistra?
stai a vedere che i comunisti dopo avere fatto studiare legge ai propri figli per infilarli in magistratura ha creato una generazione di esperti web.
dopo le toghe rosse, allarme bloggher rossi :)
Grazie Rudy per usare un mio post come tema di discussione.
Vorrei ricordare gli anni 60//70 (anche per nostalgia..). In quelle due decadi non c’era la rete, non c’era il telefonino eppure la gioventù del mondo occidentale si è ribellata. Era stufa, quella gioventù, di vivere in un mondo patriarcale, constantemente sull’orlo di una guerra nucleare est-ovest e costretta in regole morali ed etiche dogmatiche. Ci furono 2 rivoluzioni contemporanee: l’una politica (con il suo fulcro nel maggio 68 francese… e prima con la lotta per i diritti civili in USA) e l’altra “cultural-nichilista” (TM) (gli hippies, il summer of love [lovvotica ante-litteram?], le comuni, la droga, il rock e le spiritualità orientali). I due movimenti si ritrovavano spesso in piazza (Vietnam, no nukes, ecc.) ma erano assai distinti e perseguivano scopi diversi. Comunque il punto importante è la *consapevolezza* (sarebbe più appropriato dire “contagio”) che si è diffusa velocemente senza tecnologie particolari ..o al massimo con i volantini, la chitarra elettrica, le canne e i dischi. Non tutto fu positivo, anzi, molti ci lasciarono il loro futuro e vi furono gettate le basi per gravi casini a venire.
Ma, ed è un grosso “ma”…nel 68, in Francia, elessero Pompidou (gollista) e in USA Nixon (repubblicano). Nel 72 Nixon fece il bis e Pompidou lo fece nel 75. Lascio perdere l’Îtalia perché è un caso particolare e non lo conosco abbastanza.
Il casino visibile (le piazze) era di sinistra ma la “maggioranza silenziosa” (TM Francia 68) vinse seppur mollando molto: Nixon ad esempio voleva una riforma sanitaria più incisiva di quella di Obama e Pompidou lanciò “la nouvelle societé”.
Perché allora malgrado la rete (che è comunque, ripeto, ancora giovane e giovanile nelle sue manifestazioni più visibili) di sinistra non succede nulla? E ce ne sarebbe tra l’altro ben donde…. A mio parere, quello che successe negli anni 60/70 è stato possibile solo perché c’erano i **baby-boomers** che arrivavano sulla scena. La società era giovanissima e frizzante. Una vera e propria ondata di ragazzi/e che volevano cambiare il mondo ballando lo shake (e checché se ne dica lo hanno in parte cambiato) Oggi, viceversa, la piramide delle età si è rovesciata, la gioventù è percentualmente letteralmente scomparsa (media dell’età degli italiani 44,x anni!!!!!) e malgrado twitter e la maggioranza dei blog siano di sinistra (per facebook ho dubbi) il mondo occidentale va a destra. I baby-boomers da hippies o rossi, si sono prima trasformati in “yuppies” e ora sono pensionati e difendono il loro buen retiro in Florida o la loro casetta sui lidi ferraresi. Quella generazione è, in parte, finita a destra, si sta collegando ma non si “vede”.
[[La svolta italiana delle ultime due consultazioni elettorali non la giudicherei una svolta a sinistra. Con questa gente al governo c’è da stupirsi che si parli ancora di destra e non solo di patetici buffoni (anche per chi è un conservatore con un nanominimo di etica politica).]]
vedi, Rudy, la vec….pardon, la maturità è anche questo: fare sempre riferimento ai bei tempi andati. ;-)
PS
Per chi volesse saperne di più su quegli anni consiglio “la legge dei padri” di Scott Turow. Un thriller ma anche un ottimo saggio critico sui “sixties” negli USA.
Jack 3 Mani ha scritto:
tipo i khmer :D
@ mauro:
grazie a te, di tutto :)
@ mauro:
ora non montarti la testa, Rudy ha usato per mesi i capelli di Brachino per poi abbandonarli.
:-)
La rete non è, ne di destra, ne di sinistra. In Italia la rete sembra di sinistra, perchè da quasi 20 anni abbiamo un signore che ha occupato tutte le tv del paese, noi essendo cattivi lettori di giornali, ci siamo buttati in rete alla ricerca di risposte alternative. Sara’ una visione semplicistica, ma non so trovare risposte diverse. Ciao belli
Diciamo che la rete è “anche” di sinistra perchè sono più portati a solidarizzare tra loro e l’esempio concreto ( l’ennesimo ) l’ho avuto proprio ieri quando dopo una discussione con una maestrina ho avuto la fortuna di leggere in rete inviti perentori a “farmi fuori” ( parole testuali), a isolarmi, a cancellarmi dai contatti di tutti. Invito naturalmente accettato da un po di gente. Questo crea un circolo chiuso con un unipensiero per cui o la pensi come il branco o sei fuori. Certo la rete teoricamente non ha colore ma è chi la frequenta che l’indirizza a piacimento.
@ Moreno:
pero’ la Rete è Radicale (vedi miei post precedenti) perche’ permette di creare delle “Zone Temporaneamente Autonome”.
Consigli per la lettura: Hakim Bey