Ogni nuova tecnologia porta con se un complesso retaggio di dubbi, perplessità e paure: tutti quelli che vivevano cavalcando quello che viene sostituito dalla nuova tecnologia si sentono presi di mira, bersagliati. A volte si sentono messi da parte ingiustamente: molti, riguardo ad Instagram, si dicono “ho studiato una vita fotografia e adesso un software per smartphone cambia del tutto il modo di fare le foto ed annichilisce tutti i miei studi? Non ci sto”.
Scrive Riccardo “Skande” Scandellari nel suo blog, parlando di Philippe Gonzalez, il creatore di Instagramers, “Instagram è molto più della fotografia. È comunicazione. Con Instagram siamo tutti fotoreporter. Se è vero che una foto vale mille parole, Instagram vale molto più di Twitter”.
Ma cosa ne pensano i puristi della foto? Cosa ne pensano quelli che hanno davvero studiato fotografia, investendo risorse e tempo in questa attività? E cosa ne pensano quelli che (come me) non sono mai stati in grado di fare una bella foto nella loro vita, prima che arrivasse Instagram?
Da Google Plus, alla domanda: e adesso come la mettiamo con i “fotografi professionisti”?
Daniela Zannoni
Ci si evolve, ci si aggiorna, si cambia. Fossilizzarsi significa morire. Non c’è spazio per i rimpianti, se il mondo cambia, io cambio con lui.
Alexander Panzeri
Ma per favore!!!!!!!!!!!!!
quest’anno ho seguito un corso di reportage fotografico, proprio per migliorare la mia passione per la fotografia.
Se volete delle immagini per ricordo che ci siete stati va bene, ma per favore non definiamo instagram fotografia!!!!
E’ come considerare arte i vasi di pongo fatti da bambino in confronto ai vasi Ming.
Davide Protti
Instaming, la rivoluzionaria app per condividere vasi! :-)))
Rudy Bandiera
vediamo cosa ne pensa +Riccardo Scandellari che è l’autore dell’articolo. Per me Instagram è fotografia eccome.
Daniela Zannoni
+Alexander Panzeri mi dispiace ma non sono d’accordo con te, ne sui vasi, ne sulla fotografia. Che mi frega dirai…vabbeh, il 2012 per me è l’anno in cui litigo con tutti i colleghi, così vado avanti lostesso e continuo anche con te, se avrai la pazienza di leggere.
Qualunque fotografo sa fare fotografie anche con un cellulare, anche tu. Quindi Instagram ci sta. Il 90% delle regole della fotografia si possono seguire anche con un cellulare….non c’è abbastanza zoom, la qualità è quella che è, ci sono poche regolazioni manuali ed impegnative da regolare…..e ci sono casi in cui servirà sempre la professione di fotografo…ma non mi dire che una foto fatta con cellulare (instagram che sia) non è una fotografia, questo, con tutto il bene che voglio ai fotografi, questo non me lo devi dire.
Poi, se uno non ha proprio occhio…ok, ma non è colpa di Instagram!
Riccardo Scandellari
Faccio solo un esempio http://benlowy.tumblr.com/ questo fotografo professionista usa solo un iPhone, sono SEMPRE le foto a parlare non gli strumenti impiegati, un coglione con la reflex farà sempre le foto ai gatti..
Daniela Zannoni
+Riccardo Scandellari …ma perchè ai gatti??? Ci sono opere d’arte fatte ai gatti. Uno scalzacani sbaglia la foto, non il soggetto…..ed ovviamente un fotografo fa una bella foto con la D5 così come con liPhone, uguali o diverse, comunque due belle foto. :)
Davide Protti
ci si esprima con qualsiasi mezzo, l’importante è non essere banali e trasmettere emozioni.
Alexander Panzeri
Allora, prima di tutto non era un attacco personale +Daniela Zannoni e +Davide Protti, la prossima volta correggiamo il tiro;
2° +Daniela Zannoni se proprio tu a confermare la mia teoria: che è il fotografo a fare la foto e non la macchina;
3° Instagram non è fotografia ma un mezzo di condivisione di fotografia
4° e più importante una fotografia non è un reportage!!!
Il giorno in cui vedrò il National Geographic composto solo da “articoli di Instagram” o mi suicidio oppure sarò già morto perché è arrivata la fine del mondo.
Potevo anche richiamare i disegni dei bambini al posto dei vasi, il risultato non cambia.
C’è chi per esperimento ha fotografato il matrimonio di un cliente con l’iPhone, eppure per scattare le foto del marketing si usano ancora le macchine a medio formato, e poi si passano giornate a correggerle in Photoshop, oppure Steve McCurry che era pronto a tornare alla pellicola dopo aver scattato l’ultimo Kodachrome.
Oggi infatti il problema della fotografia è che tutti possono fare uno scatto buono e magari avere la fortuna che venga pubblicato. Questo grazie alla tecnologia. L’altro problema della fotografia di oggi è la velocità di comunicazione: è davvero importante pubblicare all’istante uno scatto grezzo oppure magari aspettare un’ora o il giorno dopo con il fotogramma di qualità che esprime tutta l’emozione del momento?????
E voi, che idea vi siete fatti su questa diatriba?
Hehe, ho già dato sul post di Riccardo su Skande… secondo me abbiamo aperto uno dei temi di discussione che nei prossimo anni caricheranno più kbyte nei blog di quanto non abbia fatto fin’ora la questione “Ma i Maya hanno ragione?”. Comunicazione di servizio: il 10 novembre a Pesaro sarò relatore assieme a Phil Gonzalez sul palco del Photosì Forum… e sarà divertente perché farò squadra con lui e Ilaria Barbotti (fondatrice di IgersItalia) in contrattrapposizione con fotografi (di spessore) della vecchia guardia… chissà cosa viene fuori ;-)
Rudy, non esagerare. La fotografia di Instangram, non sarà mai una fotografia professionale. Semplicemente perchè non lo è!
Instangram e il suo successo, dipendono da altri fattori. Esistono miliardi di applicazioni che trasformano una foto in una foto migliore e ad occhio incredibile da guardarsi. Ma non esageriamo. Cioè Instangram permette di ottimizzare una foto molto velocemente. Inoltre è possibile Like-acciarci sopra. Questo attira parecchio.
3 cose:
1. velocità di ottimizzazione, quindi applicazioni di effetti straordinari.
2. facile condivisione con amici.
3. aumento del narcisismo con i like.
Ma è diverso dal ritenere la foto instangram professionale, piuttosto penso che Instangram stia facendo avvicinare ancora di più le persone al mondo della fotografia. Instangram è solo il primo passo.
C’è chi dice che il problema stia nel fatto che oggi tutti possono scattare una buona fotografia. È come dire che tutti sanno scrivere e di conseguenza si leggono una marea di cazzate. Non ho sentito nessuno nominare la sensibilità di chi la foto la fa. Da sempre si è cercato di ridurre il mezzo al minino per poter passare inosservati e catturare il vero. Gli smartphone lo consentono e Bresson ne sarebbe felice. I fotografi professionisti che si lamentano o non sono tanto fotografi o non sono tanto professionisti
Radio dj per la corsa contro l’aids di qualche settimana fa ha chiamato dei mobile photography per occuparsi delle immagini. Non confondiamo Ig mezzo di diffusione e fotografia mobile. @ UomoDiNerd.it:
@ UomoDiNerd.it:
mi spiegheresti, per cortesia, in cosa ho esagerato? Ho riportato un post di Skande e la discussione che ne è scaturita. Fammi capire in cosa ho esagerato.
@ Gianpiero @giariv Riva:
te sei fuori scala: sei il dio di Instagram ;)
@ Rudy Bandiera:
Hehe, Rudy grazie Tu sei il vero mito… e sai che non credo in Dio… ma nei Maya ci sto fancendo un pensierino X-) E mi spiace un casino non essere potuto venire alla #TA12 ma sabato avevo il mio daffare ad organizzare il Secondo Instameet di Pordenone :-) A presto!
Sono d’accordo con Skande: sono le persone a fare la differenza nella fotografia e non gli strumenti.
La scrittura è morta perché sono nati i blog?
Penso anche che se Instagram non fosse uno strumento potente e valido per produrre e comunicare emozioni vere, non ci sarebbe un così tanta discussione intorno.
Ciao Rudy,
Concordo Michele Mannucci che a sua volta ha riportato la frase di Francesco del Franco “il mezzo non definisce l’arte, la completa (se uno la possiede;-)”
domando:
1)avere a casa un PC e uno scanner, rende una persona un grafico?
2)poter inserire testi e contenuti tramite applicazioni CMS, rende una persona webdesigner?
3)avere a disposizione carta e penna rende una persona poeta?
…gli esempi potrebbero essere infiniti…
Io non credo che chi utilizza Instagram lo faccia con l’intento di trasformarsi in fotografo professionista… anzi… allo stesso modo avremmo dovuto temere dell’avvento delle macchine digitali?
Instagram permette di rafforzare il contenuto che noi vogliamo condividere, permette di rubare quell’attimo REAL e condividerlo VIRTUAL… permette di rendere partecipi amici, followers e come li vogliamo chiamare di un istante… certo, è probabile che ne escano foto più o meno belle, più o meno riuscite… ma questo non toglie nulla a mio parere, alla professionalità di un VERO fotografo. Ad ognuno il proprio lavoro… e comunque sia così come per i liberi pensieri w il “libero scatto in libero social” ;-)
Grazie a presto!
Rosa
Instagram uber alles
Non esageriamo!! Tutti i programmi di fotoritocco per smartphone e tablet sono abbastanza limitati…. Per creare un’immagine accattivante o artistica se preferite ci vuole ben altro!…Non è sufficiente studiare tecniche di ripresa, luce e postproduzione ci vuole anche… occhio! :)
@ Laura:
Dici? Che ne pensi di queste in merito a editing e composizione?
Selezione di mie foto su Instagram
Tutte scattate ed editate con un iPhone 4; ho usato esclusivamente app per iPhone.
;-)
GR
instagram è solo un social network come tanti altri, dove le persone hanno la possibilità di mettersi in vetrina e di esibirsi, è un posto dove condividere piccoli momenti della giornata attraverso uno scatto. Cio’ non toglie che sulla piattaforma vi siano anche fotografi professionisti, e se conoscete un po instagram vi assicuro che la differenza si nota.E’ un posto dove i professionisti si possono far notare, un posto dove semplicemnte si perde un po di tempo, o un posto per poveri illusi che si credono fotografi, cosa sia non ci importa poi piu’ di tanto tutti lo usiamo ( o quasi) e siamo contenti.
@ ylenia:
Solo un Social Network? Direi che a leggere qui a breve sarà IL Social Network.
:-)
GR