Visto che l’argomento “tira”, ho pensato bene di fare un giro in rete per vedere cosa si dice su questo personaggio ormai entrato nel mito.
Sul sito di Attivissimo, si fa una interessante e lunga analisi al caso Titor: si vaglia la storia e se ne cercano le incrinature. Mi permetto di fare un “collage” delle argomentazioni dell’articolo, partendo dal fatto che il 24 marzo 2001, John Titor ha annunciato il proprio ritorno a casa, al 2036. Da allora non si è più fatto sentire…
” L’analisi dei messaggi di Titor produce risultati ambigui. Le immagini della sua “macchina del tempo” sono pessime e il “manuale” sembra veramente dilettantesco (specialmente se si considera che è stampato attorno al 2030), eppure Titor ha dimostrato una notevole padronanza della terminologia della fisica avanzata e dell’informatica.
Titor ha previsto erroneamente che vi sarebbe stata una guerra civile in USA dal 2004 al 2015 e che l’edizione finale delle Olimpiadi sarebbe stata nel 2004 (mentre le Olimpiadi Invernali del 2006 si sono tenute a Torino), ma si è coperto le spalle “spiegando” che esistono molti mondi paralleli al nostro e che in ciascuno di questi mondi gli eventi sono leggermente differenti: lui proverrebbe in realtà da uno di questi mondi e avrebbe raccontato la cronologia di quel mondo, che può essere divergente rispetto alla nostra. Le previsioni di Titor sono piuttosto catastrofiche, come si conviene al buon profeta: la Terza Guerra Mondiale fa 3 miliardi di morti nel 2015, la Russia bombarda le citta americane, europee e cinesi, e la Microsoft non esiste più.
Un aspetto interessante della sua storia è appunto la questione dell’IBM 5100: infatti le funzioni non documentate descritte da John Titor esistono realmente ed erano effettivamente segrete all’epoca della commercializzazione di questo modello di computer. Ne parla un articolo del Rochester Magazine di agosto 2004, che intervista Bob Dubke, uno dei tecnici che progettò l’IBM 5100 e ne realizzò specificamente l’interfaccia fra il suo codice assembly e l’emulatore 360 inglobato nel sistema. IBM tenne segreta quest’emulazione perché temeva che la concorrenza ne approfittasse, dato che permetteva ai programmatori di accedere alle funzioni dei mastodontici computer IBM degli anni Sessanta.
Secondo l’articolo, Dubke non aveva mai sentito della storia di Titor: quando gli fu raccontata, la sua prima reazione fu chiedersi quale membro del suo gruppo di sviluppo all’IBM poteva avere il senso dell’umorismo necessario per architettare un putiferio mediatico del genere. Gli venne anche in mente un possibile candidato, ma analizzando i messaggi di Titor osservò che erano “troppo semplici” per essere il parto di un suo collega, che fra l’altro non avrebbe mai usato l’espressione “legacy code” usata da Titor. La congettura di Dubke è che la “conoscenza segreta” di John Titor derivi da informazioni reperite frugando in Internet.
Un paio di indizi puntano a un piano di sfruttamento commerciale della vicenda Titor. Certo questo di per sé non significa che la storia di Titor debba essere falsa, ma quando ci si mette di mezzo il vil denaro, le bugie nascono e crescono più rigogliose. Semmai, la storia è con tutta probabilità una bella bufala perché sarebbe stato facilissimo per Titor autenticarla, per esempio lasciando nel nostro tempo un oggetto fabbricato con la tecnologia del 2030. In questo modo, anche se le sue previsioni fossero risultate sballate a causa delle linee temporali divergenti, avremmo comunque avuto sempre un oggetto verificabile e studiabile.
Il primo indizio è che il libro scritto nel 2003 dalla “mamma” di John Titor, John Titor – A Time Traveler’s Tale, è pubblicato da Instantpublisher.com, sito di una mini-casa editrice del Tennessee specializzata in vanity edition: le edizioni che l’autore paga per farsi pubblicare. Il sito è registrato a nome della Fundcraft Publishing, Inc., specializzata in libri di cucina. Può darsi, come ipotizza un commento su Amazon.com, che si tratti di un tentativo dell’editore di diversificarsi e risollevare le proprie fortune, visto che il mercato dei libri di cucina è piuttosto inflazionato e c’è la concorrenza delle ricette scaricabili da Internet. Quello che è certo è che il libro non è garantito da una casa editrice di spicco, che avrebbe dovuto intrattenere rapporti con la “mamma” e decidere se presentare la storia come fiction o come realtà, pena conseguenze legali e d’immagine molto serie.
Il secondo indizio è l’assidua presenza di un avvocato, Larry Haber, in vari aspetti della vicenda. Come spiegato su ConspiracyCafe.net, Haber, intervistato nel programma radio Coast to Coast del 14 febbraio 2006, è un avvocato “specializzato negli aspetti legali dell’entertainment“. Non ha mai incontrato nessuna delle persone coinvolte nella storia (ha soltanto parlato con “mamma Titor” per telefono), ma ha dichiarato di aver curato le questioni di diritto d’autore per la pubblicazione del libro citato prima.
Il nome di Haber salta fuori anche in relazione a un possibile film sulla vicenda Titor (Haber ne ha inviato alcune immagini a Time Travel Portal) e a un documentario, Obsessed and Scientific, in vendita su Johntitorweb.com, dove è reclamizzato anche un fumetto. E’ anche un produzione un altro “documentario” sul tema, intitolato Timetravel_0.
Sembra insomma abbastanza chiaro che intorno a John Titor si cerchi in ogni modo di far girare dei soldi. Vera o falsa, la storia è indubbiamente abbastanza accattivante, con il suo misto di catastrofismo con possibilità di redenzione, Terminator, L’esercito delle 12 scimmie e complottismo (c’è chi riesce persino a tirare in ballo l’11 settembre “previsto” da Titor e dichiarare che gli USA sono già in regime di guerra civile ma non se ne sono accorti), da attirare certamente la curiosità di Hollywood.”
Dopo aver riportato la storia del nostro viaggiatore nel tempo, mi sembrava giusto citare e riportare fonti che ne smontano totalmente la veridicità: oggettivamente, credo sia chiaro a tutti che Titor è una riuscita ed interessante trovata di marketing, ma quello che è ancora più geniale in tutto questa struttura, è che non è confutabile. Così rimane in bocca il sapore di qualcosa che non si capisce fino in fondo: il suo fascino deriva da questo.
Giusto in tema di previsioni sbagliate, il corriere della sera ha pubblicato questo articolo
Resto dell’avviso che se ne avessero fatto un libro di fantascienza, il successo e i soldi forse li avrebbero fatti. Ma volermi infinocchiare con previsioni catastrofiche e viaggi spazio tempo, per me si sono infilati da soli in un buco nero. ciao belli