Non è mai facile scrivere di Google, per uno che si occupa di lavorarci, come capita a me. Non è facile perché si ha paura di “ritorsioni” o di blocchi di qualche genere, o di ban o di penalizzazioni o di tutte quelle cose che potrebbe fare l’unica azienda sul pianeta che gestisce, o meglio governa, il vostro posizionamento in SERP (la pagina dei risultati di una ricerca).
Questo ci proietterebbe al punto 3, ovvero monopolistica, ma voglio andare per ordine.
Azienda straordinaria
Io ho TUTTO di Google. Ho un cellulare Android (un HTC One x, ma prima un Samsung Galaxy, quindi sono ferrato in Android) uso Gmail da anni, da prima che la si potesse pensare come una posta “professionale”. Uso Google Drive per clienti e cose personali e lista della spesa. La mia rubrica è sincronizzata con Gmail, sono un power user di Google Plus con oltre 10mila followers e moltissime interazioni. Amo le Google Maps, utilizzo Google Places, YouTube e soprattutto il Google Calendar sono diventati imprescindibili. Sono stato uno dei primi in Italia a provare i Google Glass, per dire.
Senza account Google sarei spacciato. Ad oggi sarei spacciato.
Ma…
Azienda bacchettona
Ma… ero anche un grande “usufruttuario” di Google AdSense. Poi ho smesso. Come mai?
Ho smesso perché scrivere liberamente su un blog “orizzontale” e generalista, con Google AdSense abilitato, è virtualmente impossibile.
Sono iniziate a piovere segnalazioni, da parte di Google stessa, per rimuovere articoli di varia natura, ma quasi tutti a sfondo (secondo Google, appunto) sessuale.
Uno addirittura, parlava di “frattura del pene” ovvero di una cosa che io non credevo fosse vera ma invece è riconosciuta a livello medico. Una cosa che interessava moltissime persone (articolo con migliaia di letture) e che trattava l’argomento in modo del tutto naturale, senza volgarità o doppi sensi.
Niente. Bocciato. Quindi rimosso.
Oppure altri articoli in cui parlavo, semplicemente, delle keywords con cui la gente arrivava sul mio sito.
Niente. Bocciato. Quindi rimosso.
Oppure, sul quotidiano hwGadget abbiamo avuto addirittura problemi in un articolo che parlava del servizio MegaUpload, servizio del quale ha parlato tutto il mondo. Quindi rimosso.
O, di nuovo, sempre con hwGadget, abbiamo dovuto CANCELLARE 1500 articoli, prima di farci ripristinare da un non precisato ban segnalato da Google stesso. Ban senza spiegazioni, ovviamente.
Perso il lavoro dal 2007 al 2011.
Quindi…
Azienda monopolistica
Quindi… Google è e si comporta da totale e completo ed assoluto monopolista di mercato. Senza nemmeno cercare di mitigare questa immagine.
Il vecchio detto “don’t be evil” non ha davvero più motivo di esistere.
Ho un problema con l’attribuzione dell’authorship solo su questo sito e su nessun altro, ma nessuno ha mai risposto ai miei feedback, così come ai feedback di nessuno che abbia bisogno di aiuto.
Addirittura, ad amici come Merlinox, è stato chiuso l’account Google per 24 ore (con TUTTI gli annessi e connessi) senza che nessuno spiegasse nulla all’interessato, o avvertisse, o si scusasse.
Google è solo sul mercato, e come tale è diventato arrogante.
Per concludere, cosa possiamo fare? Francamente non lo so di preciso, ma credo che una presa di coscienza potrebbe essere il primo passo. Se siamo consapevoli di dare tutti i nostri dati in pasto a Google, il quale ci rende un “prodotto” di consumo, dobbiamo anche essere consapevoli che senza i nostri dati Google non esiste e che l’immagine stessa del colosso di Mountain View dipende a quello che noi diciamo di lui.
Potremmo iniziare a discuterne seriamente.
rimozione del post tra 3,2,1 :P ! Grande Rudy, ottimo post [come sempre]!
@ mattial:
questo post, alla fine della lettura, si autodistruggerà :D
Post onesto che dovrebbe davvero farci riflettere.
Tanto per cominciare si potrebbe usare anche qualche altro motore, di tanto in tanto. Così, tra vedere e non vedere.
Se un professionista del web come te fa fatica a vedere un’alternativa o una soluzione figurati chi non è del mestiere…
Ben detto Rudy. Stesso pensiero in riferimento alla rivoluzione del “not provided” e alle conseguenze che avrà su tutti coloro che fanno online marketing..
Ben detto Rudy. Stesso pensiero in riferimento alla rivoluzione del “not provided” e alle conseguenze che avrà su tutti coloro che fanno online marketing..
Anch’io come te ritengo Google una azienda straordinaria ma questo tuo post in effetti fa davvero riflettere.
Forse è una sciocchezza quella che sto scrivendo, ma provare a portare questa riflessione anche in Google+ e tentare di coinvolgere direttamente nel social network di mamma Google più utenti possibile magari potrebbe far riflettere (oltre a noi miseri mortali) anche qualche alta sfera di Google stessa che incidentalmente si dovesse imbattere nel post (magari si riesce a farlo anche finire nei temi caldi). Hai visto mai…
Condivido tutto quanto ha scritto Rudy. Strano, anzi, che il post non si sia ancora autodistrutto :D
Fuori onda:
Poi, però, Google (e anche Facebook) le nostre faccine nella pubblicità ce le possono mettere.
Credo che il problema sia particolarmente accentuato nei mercati periferici non anglosassoni come il nostro.
Questo perché c’è una copertura ed un informazione minore e perché, diciamocelo chiaramente, NON esiste alternativa in Italia che possa garantire introiti paragonabili, nonostante i valori corrisposti ai publisher sul nostro mercato siano infinitamente più bassi di quelli del mercato anglosassone.
E’ per questo che ogni volta che vedo un video di Matt Cutts che dice di fare cose che piacciano a tutti in modo che le condividano e le linkino gli vorrei figurativamente sgranare i denti con un cric.
Vale lo stesso discorso anche per la Search, con Google che è diventato praticamente un detentore di un’etica imposta, il che sinceramente mi fa anche un po’ paura, perché Google è davvero il Web.
Sono sinceramente sorpreso del fatto che mentre a Microsoft sia stato fatto un mazzo a strisce per IE, Apple è sulla graticola per ogni minima boiata, Google la passa sempre liscia. Ma la UE dove sta? Pensano a forzare Apple perché mettano un diamine di MicroUSB sull’iPhone per la ricarica, ma se ne sbattono totalmente di questo EVIDENTE monopolio sulla Search e l’online advertising. E’ ridicolo.
Comunque si, secondo me, la cosa giusta sarebbe una raccolta firme e una richiesta formale di ispezione da parte della UE. Il problema è che manco loro saprebbero da dove cominciare perché la materia è sfuggevole e di difficile definizione /quantificazione.