Maurizio Gasparri è un potente Senatore Pdl-Forza Italia vice presidente del Senato non che ex ministro delle comunicazioni. Ex ministro delle comunicazioni dal 2001 al 2005, ripeto, il che implica il fatto di saper comunicare o sapere almeno cosa significhi.
Gasparri è stato oggetto di “case history” non troppo felici anche in passato, sempre in relazione a Twitter, in quanto il suddetto sembra spesso affetto da morbo “lei non sa chi sono io” che, si sa, sui social è meglio lasciare da parte.
Ma in queste ultime ore, dopo la partita Italia Inghilterra vinta dalla nodetra nazionale, il vice presidente del Senato sembra avere dato un colpo di acceleratore mettendomi dei seri dubbi sull’autenticità del suo account.
Andando per ordine, brevemente, tutto è iniziato da qui:
Riporto un pezzo da questo articolo di Wired, per fare capire la portata della cosa:
A Obama disse “go home”, all’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni twittò “perché non te ne vai. Sei al di sotto di un livello minimo di capacità”. E, ancora, Giulia Innocenzi, Roberto Formigoni, Luisella Costamagna. Gasparri ne ha per tutti. Solo che non si tratta di un passante, ma del vicepresidente del Senato.
Fonte
Non pago, il vice presidente del Senato continua la sua performance straordinaria con raffinati fraseggi come il seguente
e non si limita a prendersela con gli inglesi che non hanno nessuna colpa e manco lo conoscono, no no, se la prende con tutti quelli che gli dicono contro, inscenando una epica e impressionante quanto dozzinale fila di tweet che riportano il nome della persona alla quale si rivolge e “querelato”.
Il massimo però lo raggiunge appunto con Wired, la più importante e nota rivista di tecnologia non solo in Italia ma in tutto il mondo, rispondendo in questo modo che nemmeno un compositore di versi comici avrebbe potuto pensare.
Di fatto Gasparri accusa Wired di essere un account anonimo e quindi equiparabile alla nettezza urbana. DI fatto Gasparri NON SA con chi sta parlando ed accusa comunque di essere nettezza urbana.
Ora, io non sono uno di quelli che si diverte ad inseguire i #BigFail, anzi credo sia la prima volta che scrivo questa parola, ma quello che è certo è che qui stiamo parlando di una delle più alte cariche dello Stato che fa un uso quantomeno leggero, se non al limite del tollerabile, di un media straordinariamente pervasivo, penetrane e capillare come Twitter.
Stiamo parlando di una persona che, almeno in parte, rappresenta la voce di tutti noi, o almeno così dovrebbe essere, e che invece fa un uso sconsiderato della sua posizione e della sua “portata” mediatica, senza rendersi conto di essere, evidentemente, un pericolo.
Si perchè io non vorrei mai che Obama leggesse quello che dice Gasparri, o che Cameron si girasse male e scrivesse, in un tweet, che gli italiani sono tutti ladri.
Gasparri con Twitter fa più danni della guerra: spero solo che qualcuno se ne avveda, lo avvisi, e gli cambi la password.