Che cos’è l’amore? L’amore è tentare di uccidere il proprio compagno con delle zozzerie che si comprano nei peggiori bar di Caracas?
Se le cose stanno così io vivo con una persona terribilmente innamorata di me, una persona che mi adora alla follia, che mi ama da impazzire e che mi porterà alla tomba grazie alle cacate che mi compra per farmi felice.
Insomma, per farla breve, la Principessa Leila questa settimana è in ferie e martedì è andata a Barberino di Mugello ad un outlet, posto nel quale le donne impazziscono per quello che si possono comprare a prezzi scontati.
Bene, no solo non si è comprata niente perchè non le piaceva niente, ma si è fermata a mangiare la fiorentina e, tornando a casa, ha fatto sosta in un bar e mi ha comprato la cosa più malsana, zuccherosa, dolce e poco salutare che si possa trovare nei bar italici del ventunesimo secolo: i BigBabol FiliFolli gum.
Il suddetto prodotto, proveniente direttamente dalle profondità dell’inferno, è una sorta di zucchero filato infilato in una bustina, zucchero che una volta masticato si tramuta nel mitologico BigBabol, uno di quei gommosoni che si è sempre sostenuto fossero fatti con interiora di topo.
Bene, si vede che le interiora nel caso delle FiliFolly sono state frullate, centrifugate, liofilizzate e ricomposte in una piatta tavoletta dolcissima che da leggero zucchero a velo diventa densa come il centro di una super nova, una volta masticata.
Ovviamente ho dovuto portare le prove fotografiche al folto pubblico che segue questo blog, pubblico al quale lascerò i FiliFolly una volta che avranno fatto presa sul mio apparato gastro digerente e me ne sarò andato per sempre.