Negli ultimi 7 giorni mi sono successi due fatti che mi hanno fatto molto riflettere, e siccome mi piace raccontare quello che mi succede per “esportare un concetto” (lo chiamano storytelling) ve le racconto in breve chiamando il tutto #SocialMediaStory.
Prima è successo, e l’ho raccontato nel post “Le edificanti conversazioni che si possono avere su Twitter“, che un ragazzo di Cagliari (che non cito per non ingrossargli il Klout) mi ha attaccato senza darmi spiegazioni, poi ha minacciato di mostrare quanto da me prodotto a “terzi”, per valutare una querela per diffamazione.
Diffamazione, capite? Attenzione al prossimo passaggio.
Come sapete abbiamo fatto un video per promuovere i corsi di NetPropaganda che partiranno venerdì 3 maggio (dove tra l’altro la prima giornata è stata bruciata, esaurita subito). Nel video, una sorta di parodia di Matrix in ambito SMM, sostengo che i social media manager devono essere coltivati. Ripeto, una parodia.
L’amico Davide “TagliaErbe” Pozzi ha pubblicato un’anteprima del video a questo indirizzo, ed ha inviato l’url alla sua personale newsletter. Sotto al video in questione è apparso poi un commento di Sandro Cannatella che recita quanto segue: “Io sconsiglio di partecipare a questo corso. Ho avuto professionalmente a che fare con Ruby Bandiera e non è una persona professionalmente seria.”
La mia pacata risposta è stata: “Ciao Sandro, visto che quello che dici è decisamente “pesante” posso sapere quando io e te abbiamo avuto a che fare professionalmente? Scusa ma non me lo ricordo mica. Grazie”
La risposta, al momento, deve ancora arrivare.
Ora, cercate di capire insieme a me il senso di questo post. Negli anni mi sono abituato a scrivere in maniera attenta, grazie anche ai rischi che ho corso. Qualche anno fa, ad esempio, scrissi un post riguardante Luisa Corna e Umberto Bossi nel quale una “credenza popolare” che li riguarda ma l’ho fatto con termini tanto crudi da indurre l’avvocato della Corna a contattarmi, minacciando querela nel caso non avessi cancellato o modificato il post. Cosa che ho prontamente fatto, imparando la lezione.
Scrivere in Rete è una responsabilità e lo si deve fare con molta attenzione, con mille crismi,
Il termine diffamazione significa “una forma di espressione che porti lesione all’onore di una persona o di un’istituzione”, quindi ognuno si fa la propria idea sulle vicende che ho raccontato, ma dovete sempre pensare che esistono due tipi di persone, fondamentalmente, e che entrambi i tipi di persone sono potenzialmente dei vostri lettori:
1- il querelatore
Possono essere persone impreparate o preparatissime, senza scrupoli, del tutto ignoranti o consapevoli e preparate. Non esiste un paradigma, un prototipo di querelatore, ma è sempre dietro l’angolo, in punta. Fate attenzione, sempre, a quello che scrivete e quando lo fate pensate che un querelatore è li che legge, pronto.
2- il diffamatore
l’opposto del querelatore è il diffamatore, ovvero quello che per esempio sotto ad una vostra promozione di prodotto, scrive che siete poco seri.
Anche questi sono tanti e sempre pronti, e sono dietro ad ogni angolo pronti ad insultare e diffamare. Sono pericolosi in proporzione all’importanza che diamo loro. Possono essere querelati per diffamazione, loro si, ma se non siete un querelatore fate fatica a muovermi in queste dimensioni legali.
Quello che dovete sempre tenere presente è che di queste persone è pieno il Web e che vi potreste trovare, spesso e volentieri, tra l’incudine ed il martello.
Se farete sempre attenzione nello scrivere non vivrete sereni comunque, perchè i querelatori sono in giro, e potrete essere attaccati anche dai diffamatori, contemporaneamente.
L’importante è, lo dico sempre, essere freddi come il ghiaccio: se frequentate la Rete, se la vivete, dovrete diventare dei giovani Joda, usare la Forza ed essere sempre lucidi, concentrati e distaccati.
Ricordate che certi individui brillano in base alla luce che voi gli concedete. Spegnete l’interruttore, se serve.
<< Twittalo >>
Certi individui brillano in base alla luce che voi gli concedete. Spegnete l’interruttore, se serve. http://bit.ly/128YADR #SMM
Caro Rudy, io non so che dire. Ci sono individui che non fanno altro che attaccare, direttamente o indirettamente, il lavoro di altre persone.
Anche io ho dovuto far fronte ad attacchi insensati, e ho preso una decisione: rapporti zero. Ho messo le carte in tavola, ho spiegato la mia posizione, e poi ho staccato la spina. Non posso perdere il mio tempo per stupide discussioni.
Sono persone senza futuro, ecco.
Riccardo Esposito ha scritto:
ecco, esatto.
Il problema è che si perde sempre tempo. Ma siccome io sono un amante del pensiero trasversale e provo a prendere il meglio anche delle cose brutte, ci voglio scrivere dei post. Ecco il perchè dell’hashtag #socialmediastory. Stiamo a vedere ecco :)
@ Rudy Bandiera: E poi in qualche modo devono pagare queste persone. Quando è troppo è troppo, il web deve sapere che queste persone giocano sporco.
Rudy… che dire… Ultimamente mi sono trovato anche io di fronte ad un querelatore. Sono elementi fastidiosi soprattutto quando si fregiano di essere esperti in comunicazione ma non accettano critiche e non conoscono l’art.21 della costituzione che sancisce il diritto di espressione. L’attenzione nello scrivere sui Social è importante quanto il comportarsi bene nella vita reale ma lo schermo di un computer non ti fa cogliere l’anima di una persona finchè non ti ci scontri.
@ Vittorio Zuccala:
grazie Vittorio :)
Ciao Rudy, condividerò questo post sulla pagina mia FB perchè è una bellissima lezione per non usare blog e social in modo sprovveduto.
Tu sei un professionista quindi ancora “per mestiere” più attento, ma ritengo che una sensibilizzazione vada fatta anche per coloro che scrivono per diletto o per lavoro come me. Sono consapevole che le parole sono armi perchè anche io ho una cultura in merito ma sempre più spesso mi rendo conto che questo concetto è sottovalutato.
Il web è libero ed è il suo bello, ma ciò non significa che non debba proprio per questo richiedere una maggiore consapevolezza. Volevo infine ringraziarti per il lavoro di informazione che fai che mi è sempre estremamente utile per aggiornarmi.
Un saluto Laura