Non vi lasciate spaventare dal titolo. Che l’economia sia ridotta male come un cane malato è fuori dubbio e qui lo si dice da tempo.
Chi legge questo blog sa perfettamente che si passa con tranquillità e pacatezza dall’Olocausto al Grande Fratello, passando per le tette, l’economia, la politica, la finanza, l’informatica, Internet e finendo agli aforismi.
Dico questo solo per precisare, se ve ne fosse bisogno, che i lettori di questo blog sono eclettici, poliedrici e, lasciatemelo dire, belli.
Ok,fatta la sviolinata, leggete qua: “Possiamo affermare con sicurezza che il sistema attuale non può sopravvivere. Quello che non possiamo prevedere è quale nuovo ordine sarà scelto per sostituirlo, perché sarà il risultato di un’infinità di pressioni individuali. Ma presto o tardi sarà installato un nuovo sistema. Non sarà un sistema capitalista, ma potrebbe esserne molto peggiore (ancora più polarizzante e gerarchico) o molto migliore (relativamente democratico e relativamente egualitario). La scelta di un sistema nuovo è la maggiore lotta politica mondiale dei nostri tempi.”
Questo è solo un pezzo della interessantissima analisi che Immanuel Wallerstein, tradotto da Luca Tombolesi, fa sulla situazione economica planetaria (bastano cinque minuti per leggerlo).
Vi dico come va a finire per rovinarvi la festa: non si capisce come uscire dalla crisi, ma almeno conoscendone i contorni se ne possono capire i movimenti ed anticipare i tempi.
Insomma, sempre meglio vedere da chi si è inchiappettati, forse si riesce ad attuitire qualche colpo di reni.
Tutte stronzate, Barakka ha già iniziato a far pagare al mondo le cagate del liberismo selvaggio, la Cina, India, arabi ed europei sosterranno gli sforzi di finanziamento del sistema economico americano comprando in dollari: bond, obbligazioni e titoli azionari USA…
Chi ci rimette in questi casi sono i lavoratori che hanno (specie in USA) estrema flessibilità contrattuale.
orsetto stamattina è sceso con il piedino sbagliato dal letto mi sa
Qua si rischia di andare a barack e burattini…
nel famoso videogioco “mortal combact” vi era un personaggio che si chiamava Barraka.
quando vinceva una voce profonda fuoricampo diceva: “Barraka destroy”.
segno premonitore dici orsetto?
Io ho fatto alcune riflessioni sul tema e il risultato è che ne capisco meno di prima, aiutatemi voi che siete personcine riflessive.
Allora: fino a ieri la gente aveva dei bisogni, veri o indotti, che soddisfava comprando selvaggiamente. Adesso c’è la crisi e la gente non compra più. Ma se la gente continuasse ad acquistare la crisi non ci sarebbe, giusto? Però non si acquista perchè le fabbriche chiudono e i dipendenti non hanno più soldi. Ma allora, la crisi da dove viene? Voglio dire non è che dall’oggi al domani le fabbriche sono in difficoltà, se han prodotto fino ad ora devono anche aver pagato i dipendenti. E allora i dipendenti i soldi per comprare ce li avevano. E perchè non hanno più acquistato di botto? Perchè è stato seminato il panico ad arte, credo. E dopo di ciò è logico che tutto vada a catafascio. Ma forse mi son persa un passaggio… sgrunt. Comunque son convinta che sotto c’è l’inghippo. Spiegatemi voi….
La depressione è questo, la gente non si fida e invece che spendere i soldi li mette in banca dove le banche li investiranno in cose a cui non ci è dato sapere e che le porterà al fallimento, facendoci rimanere senza i soldi… è una catena “virtuosa”
Fate come me: spendeteli!
la cosa è relativamente semplice: abbiamo generato un sistema che consuma più di quanto riesca ad autoalimentarsi.
di fatto siamo arrivati al punto in cui ci si presenta il conto: “perché per 500 anni i tre costi fondamentali della produzione capitalistica – manodopera, input e tassazione – sono aumentati costantemente come percentuale del prezzo di vendita possibile, così che oggi rendono impossibile ottenere dalla produzione quasi monopolistica i grossi profitti che sono sempre stati la base di una significativa accumulazione capitalistica. Non è che il capitalismo stia fallendo in ciò che meglio sa fare. È precisamente perché lo ha fatto così bene che alla fine ha minato la base dell’accumulazione futura.”
Morale: abbiamo tagliato il ramo sul quale eravamo seduti, lentamente, giorno dopo giorno e adesso ne pagheremo le conseguenze.
Allora non c’è speranza? Andiamo verso la fine? Quindi tutti quelli che si occupano di qualcosa che non sia strettamente indispensabile chiuderanno? Sopravviveranno solo le onoranze funebri, medici, panifici e cose così? E gli altri a ramengo? Credo che una soluzione si debba e si possa trovare, ma non sò quanto ci vorrà, ahimè
Il mondo si regge in piedi solo per un motivo, non facciamo tutti la stessa cosa nello stesso momento.
Ad esempio se dovessimo correre in bagno tutti contemporaneamente nessuno troverebbe posto, se andiamo tutti a prelevare i soldi dai conti correnti le banche fallirebbero seduta stante… e così via ad libitum…
ma noooo!
per me rimarranno anche i commentatori sui blog, i blogger e tutti quelli che usano un PC per lavorare ;-)
non so come mai ma sono un inguaribile ottimista: tutto si aggiusterà (come diceva Spud in Trainspotting)
sinceramente chi ha qualche soldino è meglio che se lo spenda, io non sono una persona molto esigente ma quando mi serve una cosa me la compro senza starci a pensare + di tanto, l’argomento cmq è decisamente complesso ma vi consiglio di evitare debiti e tenere liquidità in banca o a risparmio in banche italiane
intanto comprate sacchi di farina, botti di olio e zucchero. Poi vi spiegherò il perché…
@orsetto… è inquietante il tuo consiglio :(
Guardate che Orsetto non sta esagerando, io vedo il tentativo di riportare il sistema verso un misto pubblico privato con scappellamento a destra. Se la cosa non dovesse riuscire, Ci saranno movimenti militari e tanto olio di ricino. I soldi, che noi li abbiamo in banca, o in casa, non varranno un kazzo. L’unica vera alternativa è divertirsi spendendo tutto, poi tutti a mangiare alla mensa dei poveri. Ciao belli