Tutta la storia di Ceres Soft Ale, la birra da ballerine, rosa, al gusto zenzero e lampone con meno di 4 gradi è un pesce d’aprile.
Si lo so, in molti lo sospettavano.
Incollo alcuni tratti della nota del brand per spiegare le dinamiche della cosa:
UN “#EPICFAIL” STUDIATO A TAVOLINO
Tutto è costruito per punzecchiare gli appassionati duri e puri ai quali Ceres offre la possibilità di dire la loro in merito alla Soft Ale addirittura sul suo sito ufficiale: si può lasciare un messaggio di “benvenuto” su un’apposita bacheca, senza filtri. Un’occasione ghiotta per chi non vede l’ora non solo di inveire contro l’odiata birra soft, ma di rivendicare pubblicamente le proprie idee qualunque esse siano, inerenti o meno all’argomento. Così, per un folle pomeriggio, i sostenitori di Ceres si scatenano indirizzando contro la Soft Ale una pioggia di insulti fantasiosi, molto coloriti e spesso divertentissimi. La strategia sabotatrice di Ceres si spinge oltre, fino a far detonare il meccanismo del fail, utilizzando una modalità notoriamente “rischiosa” per la moderazione della bacheca, dove per brevi momenti appaiono messaggi rudi, fuori luogo, censurabili. Creando ad arte una crisi pilotata e limitata nel tempo, Ceres indaga il fenomeno dell’”epic fail” smascherandone i confini e sperimentandone l’utilizzo mirato. La notizia dell’#epicfail si diffonde rapidamente, si accende il dibattito. Tutta la rete, da Twitter a Facebook ai siti di news, si colora di rosa Soft Ale e di penne rosse digitali.
Dopo questa uscita spumeggiante Ceres ha iniziato a contare alla rovescia, attendendo l’uscita del prodotto, e molti si sono accorti che il countdown portava al primo di aprile, inficiando in parte l’attività di “sorpresa” che era già comunque stata potente e penetrante nel mondo online.
A mio parere l’attività è stata un successo mediatico, visto che ne hanno parlato tutti per 10 giorni, ma con un neo: la comunicazione di un’azienda può essere audace, può portare allo scontro, alla gente che si arrabbia, alla difesa del prodotto da parte dei consumatori ma in questo caso l’avere affrancato del tutto i commenti ha confermato il fatto che le persone, senza filtri adeguati, sono portate a inscenare la parte peggiore di loro. Non tutti, ovviamente, anzi relativamente pochi, ma ci sono stati.
L’avventura di Ceres ci ha insegnato che è possibile essere comunicativamente molto arditi ma che si deve, nell’ardire, contenere gli eccessi di quelle persone che devono avere a tutti i costi un controllo.
Da parte mia sono molto molto felice che la birra da ballerine sia un giuoco ;)