Finalmente sono riuscito a trovare le regole dettagliate del gioco a Ferrara chiamato “bac e pandon”, e ho scoperto tra l’ atro che non è un gioco solo ferrarese ma viene giocato anche altrove con nomi diversi.
Ecco le regole.
Gioco simile alla lippa, a Roma era chiamato nizza. Ho visto due anni fa che tra gli italiani di Istria si gioca ancora in un torneo che si tiene a Capodistria annualmente ed è conosciuto con il nome di pindul-pandul. Il gioco, che vagamente assomiglia al base-ball, consiste nel colpire, a turno, con una mazza, detta “bac” (in Istria “màmo”), lunga più o meno come l’avambraccio, un pezzo di legno con l’estremità appuntite, lungo circa 10 cm, e mandarlo il più lontano possibile.
La distanza tra la casa base da cui si lancia ed il posto in cui si riesce a spedire il pàndalo o “pandòn” viene misurata pazientemente con la mazza. A questo punto uno dei compagni di giochi raccoglie il pandòn e lo lancia verso la “base” del battitore (circa un metro e mezzo o due di diametro) cercando di centrare la base. Se il lanciatore che ha il compito di far arrivare il pandòn dentro la casa base riesce nel suo compito, il battitore viene “seccato” (eliminato).
Il battitore viene “seccato” anche dagli avversari se riescono a prendere al volo il pandòn una volta colpito dal “bac”. Il gioco è individuale e ogni giocatore, fino a che non è eliminato, può ricoprire, non contemporaneamente ovviamente, il ruolo di battitore e di lanciatore. Naturalmente vince chi ottiene per primo il punteggio stabilito all’inizio. Il gioco però era complicato da altre regole e regolette, tra cui la principale era quella che se alzando da terra il pandòn, lo si riusciva poi a colpire al volo prima di lanciarla lontano, il punteggio veniva raddoppiato, triplicato ecc. a seconda di quante volte si riusciva a colpire in volo il pandòn, prima del lancio definitivo.
Bac e pandòn, ovvero màmo e pàndalo, o pìndul e pàndul erano generalmente ottenuti dal manico di una scopa. Pare che il nome pendolo derivi da un dolce di pasta dolce a forma di bastone, detto in veneziano Pandolo. In Istria il gioco veniva anche chiamato anche “Massapandolo” non “Pandolo”, cioè la “massa” che è la mazza, ed il “pandolo’ che è un pezzo di legno fusiforme e che entrambi son necessari per giocare.”
Fonte: http://www.forumsforyou.com
Io ho sempre creduto si chiamasse PAC e pandon…
hehehe. io BACCA e pandon. tant’è che non riuscivo a trovarlo in rete :-)
io sono vecchio, lo conosco e ci ho giocato. si formavano squadre di piu’ ragazzi e si litigava come pochi. come tutti i giochi della mia infanzia era stagionale, quando lo dovevi prendere con le mani e c’era freddo le dita sembrava dovessero cadere. ne parlo con un po’ di nostalgia, una partita la rifarei subito. se tanti giovani invece d’annoiarsi facessero una bella partita a bac e pandon, oppure a lipa, forse troverebbero sensazioni e piaceri a loro ignoti. ciao belli
gioco molto divertente, noi ci giochiamo facendo a gara a chi lo lancia più lontano. necessita precisione nel colpire per alzare il pandul e riflessi pronti per colpirlo. mandi a duç
era il mio gioco preferito;abitavo a ferrara ed era un gioco tra ragazzi molto praticato,la lippa non ricordo quasi nulla mi piacerebbe che qualcuno mi rinfrescasse la memoria
ciao dan frares.
Da noi, a Sermide, si chiama “S-ciàncul”
io della lippa non so praticamente nulla… bisognerebbe chiedere ad ARDU: è lui il saggio del blog.
illuminaci ARDU!
Io ero un campione e giocavo a Massa Fiscaglia (Fe).
Era il gioco più bello!
il mio papà me ne ha costruito uno e ha detto che quando ci sarà il sole ci giocheremo insieme !!!!!!!!!!!!!!!!!!
io lo giocavo nelle strade sterrate del mio paese nel veronese, mi ricordo il nome che però non so scrivere correttamente in veronese, ma ci provo “sçianco”